Concetti Chiave
- La cinematografia del cortometraggio utilizza movimenti di camera e montaggio per riflettere le diverse fasi del lutto della protagonista, passando da riprese manuali a movimenti più fluidi con l'avanzare della storia.
- Il cortometraggio è girato in formato anamorfico per sottolineare le proporzioni tra uomo e mare, evidenziando il contrasto simbolico tra la vita e la morte attraverso la colorimetria.
- L'ambiente sonoro è immersivo e caratteristico della riva del mare, con onde, passi nella sabbia e suoni di gabbiani che creano l'atmosfera acustica.
- La voce fuori campo è narrata in dialetto ligure, aggiungendo autenticità e un tono sottile e debole alla narrazione del cortometraggio.
- Il cortometraggio è ambientato a Finale Ligure, scelto per il suo simbolismo e la sua ambientazione naturale che riflette i messaggi del video, come il contrasto tra terra e mare.
Analisi del corto metraggio La sposa sul mare
Cinematografia: La direzione alla fotografia e il montaggio del progetto sono coerenti con la storia e alle diverse sequenze che caratterizzano il video. Nei primi due momenti, ovvero quelli che corrispondono alle fasi della negazione e della rabbia la camera è utilizzata a mano e caratterizzata da movimenti sporchi. Dato il peso della camera e degli obiettivi che utilizzeremo è necessario l’uso di un supporto easyrig per permettere all’operatore di riprendere.
Il montaggio inoltre aiuta lo spettatore a comprendere la tensione emotiva della protagonista e lo prepara al crescendo che caratterizza la seconda fase del lutto: la rabbia. Essa è espressa tramite un montaggio sempre più serrato che contrappone la forza del mare alla furia della ragazza. Il ritmo aumenterà sempre di più fino ad arrivare all’urlo disperato della protagonista. Questo gesto segna uno stacco netto nel video, le riprese si spostano in acqua e i movimenti di camera sono più lenti e fluidi. Così come per la fotografia anche il montaggio varierà il suo stile divenendo meno serrato e più delicato ino accordo con la fase della contrattazione più intima e riflessiva. La parte della depressione il montaggio si svilupperà su due stili paralleli, alternando le riprese sott’acqua ad alcune riprese analogiche.
In particolare, quest’ultime saranno girate con una vecchia videocamera in pellicola per trasmettere attraverso la grana e l’estetica una sensazione di nostalgia. Infine, l’ultima parte del video, ovvero quella inerente all’accettazione, sarà girata su cavalletto e sarà caratterizzata da inquadrature fisse e statiche in tal senso, verranno predilette sequenze lunghe e uno stile di montaggio più disteso. Il ritmo di montaggio esprimerà la risoluzione del conflitto interiore della protagonista.
Estetica: In un mondo dove il formato video si sta sempre più restringendo e dove ormai la larghezza lascia il passo alla verticalità, vogliamo ritrovare un orizzonte più ampio. Si è scelto quindi di girare in formato anamorfico per sottolineare diversi aspetti registici fondamentali per il video: primo tra tutti le proporzioni tra uomo e mare. Un aspect ratio del genere, infatti, ci permette di evidenziare quanto il mare sia sconfinato rispetto a noi uomini e ci fa riscoprire dei rapporti di forza fra uomo e natura troppo spesso dimenticati. A livello simbolico mette anche in risalto l’importanza solo apparente delle nostre vite e dei nostri drammi davanti a entità eterne come la morte. Per quanto riguarda l’aspetto del colore è enfatizzato il contrasto fra spiaggia e mare, che in accordo con quanto espresso nelle intenzioni di regia rappresentano rispettivamente la vita e la morte. L’ acqua è dunque caratterizzata da colori scuri tendenti al blu e al nero, mentre la colorimetria della terra è basata su colori più chiari tendenti al bianco.
Suono: L’ ambiente sonoro è immerso e caratteristico della riva del mare, lo sciabordio lento e costante delle onde che si infrangono sulla spiaggia e sugli scogli fa da padrone. I passi nella sabbia, i gabbiani in lontananza e la brezza marina andranno poi a completare l’ambiente acustico.
La voce fuoricampo sarà in dialetto ligure, narrato da una ragazza giovane con un tono debole e sottile. Luogo: Il video è ambientato in Liguria; abbiamo scelto questa terra perché rispecchia in pieno i messaggi che vogliamo trasmettere. Nello specifico abbiamo identificato in Finale Ligure la location ideale; qui le Alpi Liguri si scontrano con il Mar Ligure creando una costa ricca di insenature e spiagge caratterizzate dal contrasto forte fra terra e mare. Inoltre Finale Ligure in dialetto locale viene chiamato spesso “Finá” che richiama molto “fin”, ovvero fine, dunque un altro punto di congiunzione fra il video e il luogo. La spiaggia scelta per le riprese è la spiaggia libera del Castelletto, un’ampia spiaggia di facile accesso ma molto caratteristica e ricca di suggestioni.
Domande da interrogazione
- Qual è l'approccio cinematografico utilizzato nel corto "La sposa sul mare"?
- Come viene utilizzato il formato anamorfico nel corto?
- Qual è il significato simbolico del contrasto cromatico tra spiaggia e mare?
- Quali elementi sonori caratterizzano l'ambiente del corto?
- Perché è stata scelta Finale Ligure come location per il corto?
La cinematografia utilizza movimenti di camera a mano per le fasi iniziali di negazione e rabbia, con un montaggio serrato che esprime la tensione emotiva. Successivamente, i movimenti diventano più fluidi e il montaggio più delicato per riflettere la fase di contrattazione e accettazione.
Il formato anamorfico è scelto per sottolineare le proporzioni tra uomo e mare, evidenziando la vastità del mare rispetto all'uomo e riscoprendo i rapporti di forza tra uomo e natura.
Il contrasto cromatico tra spiaggia e mare rappresenta rispettivamente la vita e la morte, con l'acqua caratterizzata da colori scuri e la terra da colori chiari.
L'ambiente sonoro è dominato dal suono delle onde, passi nella sabbia, gabbiani e brezza marina, con una voce fuoricampo in dialetto ligure che aggiunge profondità.
Finale Ligure è stata scelta per il suo paesaggio che riflette i messaggi del video, con il contrasto tra Alpi Liguri e Mar Ligure, e per il richiamo simbolico del nome locale "Finá" che evoca la fine.