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Le dimensioni della terra
A lungo si è poi cercato un metodo per stabilire le effettive dimensioni della Terra.
Il primo, in questi riguardi, di cui sono giunte più notizie è il cosiddetto calcolo di Eratostene di Cirene (V a.C.) .Egli riteneva che Alessandria e Siene (attuale Assuan) si trovassero sullo stesso meridiano e che distassero tra loro circa 5000 stadi; inoltre sapeva che a 12:00 del 21 Giugno il Sole era sulla verticale della città di Siene. Così misurando, con uno scafe, l’angolo che i raggi solari formavano con la verticale ad Alessandria, esso risultò pari a 1/50 della misura angolare di una circonferenza. Poiché i raggi del Sole sono paralleli tra loro, l’angolo in questione doveva avere la stessa ampiezza di quello che si creava tra la verticale di Siene e quella di Alessandria. Pertanto moltiplicando per 50 il valore lineare dell’arco, ovvero la distanza tra la due città, si ottiene la lunghezza meridiana, ovvero 250 000 stadi (39 375 km), inferiore di soli 634 km rispetto alla reale dimensione. Misure sempre più accurate hanno infatti sottolineato il fatto che il valore dell’angolo aumenti leggermente andando dall’Equatore ai Poli.
Lo schiacciamento polare, invece, era stato messo in evidenza nel XVII, mediante le osservazioni sul moto oscillatorio del pendolo di J. Richer. Egli aveva notato che un pendolo a Parigi compiva un’oscillazione completa in un secondo; se invece lo stesso veniva trasferito alla Caienna (località più vicina all’Equatore), presentava oscillazioni più lente. Poiché il periodo di oscillazione del pendolo è inversamente proporzionale al valore dell’accelerazione gravitazionale, il fenomeno fu attribuito alla diminuzione della forza gravitazionale nella zona equatoriale. Da ciò fu possibile dedurre che la Terra fosse leggermente schiacciata ai Poli e rigonfia all’Equatore.