vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi

Il 4 ottobre 1957 venne lanciato il primo satellite artificiale intorno alla terra, ebbe inizio l'era spaziale e l'opinione pubblica cominciò a conoscere dai mass media i concetti fondamentali della navigazione spaziale ed i termini ad essa relativi, come velocità di fuga, orbita terrestre, satellite geostazionario, ecc. Quanti però conoscono realmente il significato fisico e matematico che si nasconde dietro tali termini?
1. IL MOTO DEI SATELLITI
Il 4 ottobre 1957 venne lanciato il primo satellite artificiale intorno alla terra, ebbe
inizio l'era spaziale e l'opinione pubblica cominciò a conoscere dai mass media i
concetti fondamentali della navigazione spaziale ed i termini ad essa relativi, come
velocità di fuga, orbita terrestre, satellite geostazionario, ecc.
Quanti però conoscono realmente il significato fisico e matematico che si nasconde
dietro tali termini ?
Supponiamo di trovarci su un'alta montagna
come mostrato nella figura a fianco, e di lanciare
un corpo in direzione orizzontale verso la pianura
sottostante.
Effettuando diversi lanci a velocità crescente
potremo notare che il corpo cadrà sempre più
lontano secondo un'orbita che sappiamo essere
una parabola con asse verticale e concavità verso
il basso.
Con maggiore precisione possiamo affermare (e
lo proveremo), che si tratta in realtà di una
ellisse fortemente eccentrica: lo scostamento
dalla parabola, inizialmente insensibile, diverrà
sempre più evidente man mano che la gittata
aumenta e non sarà più possibile ritenere
parallele fra loro le verticali nel punto di partenza e nel punto di arrivo.
La traiettoria ellittica ha un fuoco nel centro della terra e, se si scavasse una galleria
il corpo descriverebbe l'intera ellisse e tornerebbe nel punto di partenza con la
stessa velocità iniziale con cui era partito (naturalmente trascurando l'attrito con
l'aria).
Per velocità iniziali sempre più elevate la traiettoria si fa meno eccentrica fino a
quando, con una velocità di circa 28.000 Km/h il corpo percorrerebbe una traiettoria
perfettamente circolare mantenendosi sempre alla stessa quota costante ed
effettuando un giro completo intorno alla terra in circa un'ora e mezza.
Per velocità maggiori il corpo descriverà sempre una ellisse, ma la terra si troverà
nell'altro fuoco: in altre parole con una velocità iniziale minore di quella caratteristica
perigeo
della circonferenza (28.000 Km/h) il punto di partenza del corpo costituirà il
dell'orbita, mentre per velocità maggiori il punto di partenza costituirà l'apogeo. 1
Carlo Sintini Satelliti artificiali www.matematicamente.it
2. ENERGIA POTENZIALE IN UN PUNTO
L'energia potenziale gravitazionale in funzione
della distanza x dal corpo di massa M che genera
il campo, è Mm
= −
U G X
Infatti l'energia potenziale aumenta
all'aumentare di x, deve essere nulla
all'infinito, e perciò in tutti i punti
intermedi deve avere valore negativo.
La funzione rappresenta una iperbole
equilatera con gli asintoti coincidenti con
gli assi coordinati.
3. LA TRAIETTORIA DI UN SATELLITE
Si abbia un pianeta di massa M ed
un satellite di massa m con velocità
V, ad una distanza r dal pianeta.
principio di conservazione
Per il
dell'energia, la somma della sua
energia cinetica e della sua energia
potenziale è costante
1 Mm
− =
2
mV G E
2 r
Le due componenti della velocità V
lungo la direzione radiale e lungo la
direzione trasversale sono dr
α
= =
V V cos
r dt
ϕ
d
α
= =
V V sen r
ϕ
dt
dϕ
dr
(dove è una comune velocità mentre è una velocità angolare).
dt dt
Sostituendo nella relazione precedente, si ha 2
Carlo Sintini Satelliti artificiali www.matematicamente.it
1 Mm
( )
+ − =
2 2 E
m V V G
ϕ
r r
2
2
2 ϕ
d
1 dr Mm
+ = +
m r E G
2 dt dt r
Ma il momento della quantità di moto del satellite è
ϕ ϕ p
d d
= ∧ = ⋅ = ⋅ ⋅ =
da cui si ricava che
p r q r mV r m r r
ϕ dt dt mr
e sostituendo si ottiene
2 2
p
1 dr Mm
+ = +
m E G
2 2
2 dt m r r
2 2
p
1 dr Mm
= + −
m E G 2 2
2 dt r m r
2
p
dr 2
E 2
GM
= ± + − 2 2
dt m r m r
Questa equazione differenziale si può integrare facilmente per separazione di
legge oraria
variabili, e si ottiene la variazione di r in funzione di t, cioè la del moto,
traiettoria
ma noi intendiamo invece ricavare la del satellite, non la legge oraria.
Dalle due relazioni ϕ p
d =
2
dt mr
2
p
dr 2
E 2
GM
= ± + −
2 2
dt m r m r
occorre quindi eliminare il parametro t. Si dovrà ottenere una funzione del tipo
ϕ = f r
( ) .
Dividendo membro a membro e semplificando, si ottiene
ϕ ±
d 1 1
= 2
dr r 2
2
Em 2
GMm 1
+ −
2 2 2
p rp r
ϕ ±
d 1 1
= 2
dr r
2
p
2
Em GMm
− − − +
1
2 2
p Er 2
Emr
In questa espressione poniamo ora
2
p GMm
− = − =
2
b 2
a
e
2
Em E 3
Carlo Sintini Satelliti artificiali www.matematicamente.it
a b
dove e hanno entrambe le dimensioni di una lunghezza e sono entrambe positive
semiassi della ellisse
(come vedremo in seguito rappresentano i descritta dal
satellite).
Sostituendo si ha ±
dr 1
ϕ =
d 2
r
2
1 2
a b
− + −
1
2 2
b r r
±
dr b
ϕ =
d 2
r 2
2
a b
− + −
1 2
r r
Integriamo i due membri con tre sostituzioni successive:
1° SOSTITUZIONE -r2
-1/r2
t = 1/r dr = dt
Ponendo si ha dt/dr = e sostituendo nella
(10) otteniamo bdt
∓
ϕ =
d − + − 2 2
1 2
at b t
2° SOSTITUZIONE
b2t-a a)/b2 ds/b2
s = t = (s + dt =
Ponendo si ha e sostituendo si
ottiene ds
∓
ϕ =
d − −
2 2 2
a b s
3° SOSTITUZIONE
s
=
z
Ponendo e sostituendo si ottiene infine
−
2 2
a b −
2 2
dz a b dz
∓ ∓
ϕ = =
d − − − −
2 2 2 2 2 2
a b z ( a b ) 1 z
che è un integrale immediato e fornisce
ϕ ϕ
= +
arccos z 0
φ
dove la costante di integrazione può essere posta uguale a zero con una opportuna
0
φ cosz = cos(-z).
scelta della misura dell'angolo , e il doppio segno sparisce perché
Si ha quindi, sostituendo al contrario fino a tornare alla variabile iniziale z 2
b − a
−
2
s b t a r
ϕ = = = =
arccos z arccos arccos arccos
− − −
2 2 2 2 2 2
a b a b a b 4
Carlo Sintini Satelliti artificiali www.matematicamente.it
2
b − a
r
ϕ =
cos −
2 2
a b
2
b
− a
r
ϕ = arccos
2 2
−
a b
ϕ = f r
( )
che è appunto la funzione del tipo che volevamo ottenere.
4. L'ELLISSE IN COORDINATE POLARI
Data una ellisse con
semiassi a b semi
e e
distanza focale
= −
2 2
c a b
immaginiamo che un
pianeta, per esempio la
terra, si trovi nel fuoco
F e un satellite si trovi
1
invece in un generico
P
punto dell'ellisse.
Si ha (applicando il
teorema di Carnot) =
F P r
1
ϕ
= + −
2 2
F P r 4 c 4
rc cos
2
+ =
Ma deve anche essere e perciò
2
F P F P a
1 2 ϕ
+ + − =
2 2
r r 4
c 4
rc cos 2
a
isolando il radicale, elevando al quadrato e semplificando si ottiene
2
b ϕ
= − ⋅
a c cos
r
che è facile constatare come sia perfettamente identica alla ultima relazione
incorniciata del paragrafo precedente. V
Quindi la traiettoria descritta da un satellite avente velocità è una ellisse i cui
a b c
parametri e possono essere calcolati ricorrendo alle formule precedenti. 5
Carlo Sintini Satelliti artificiali www.matematicamente.it
Domandiamoci però
come avremmo dovuto
cambiare il
procedimento se il
pianeta si fosse trovato
F invece che
nel fuoco 2
F
nel fuoco .
1
Dalla figura si può
vedere che con un
procedimento analogo si
ottiene
π ϕ ϕ
= + − − = + +
2 2 2 2
F P r 4 c 4
rc cos( ) r 4
c 4
rc cos
1
=
F P r
2
e l'equazione dell'ellisse diviene in questo caso
2
b ϕ
= + ⋅
a c cos
r
con un solo segno diverso.
5. CONCLUSIONI SULLA TRAIETTORIA
massa m velocità V un pianeta di
Quindi un corpo nello spazio, avente e rispetto ad
massa M, descrive una traiettoria data dalla equazione polare
ε
− 2
a
(
1 )
=
r ε ϕ
−
1 cos ϕ
e = c/a per l'ellisse, >1 per l'iperbole)
dove è l'eccentricità (<1 e l'angolo non
α
va confuso con l'angolo (vedi figura seguente).
In altre parole la traiettoria è sempre una ellisse o una iperbole a seconda che
l'energia totale E (espressa dalla formula vista all'inizio) sia negativa o positiva: nel
primo caso il satellite è prigioniero del campo gravitazionale del pianeta, e descrive
ciclicamente sempre la stessa traiettoria; nel secondo caso invece il campo
gravitazionale del pianeta riesce soltanto a deviare il satellite dalla sua direzione
iniziale. nulla,
Nel caso che tale energia E sia dalla espressione ricavata dal principio di
conservazione dell'energia si ottiene (nel caso che il pianeta sia la terra e quindi
massa della terra)
sostituendo ad M la ⋅ ⋅ ⋅ ⋅
−
11 24
2
GM 2 6
,
67 10 5
,
98 10 m
= = = =
V 11200 40287 km h
sec
⋅ 6
r 6
,
37 10
che rappresenta la velocità di fuga, cioè la velocità che deve avere un razzo perché
riesca a liberarsi dal campo gravitaziona