Concetti Chiave
- Jacopo trova conforto in Teresa, l'unica fonte di salvezza, e descrive un ineffabile momento d'amore vicino al lago dei Cinque fonti.
- L'amore dichiarato trasforma la percezione della realtà di Jacopo, che vede l'universo come un riso e invoca la morte, richiamando temi romantici di amore e morte.
- Il testo esprime una fusione completa delle anime attraverso il bacio, con la natura che partecipa alla gioia e commozione di Jacopo, riflettendo la sensibilità romantica.
- Teresa, promessa a Odoardo, si distacca impaurita da Jacopo, consapevole di quanto accaduto, evidenziando il conflitto tra passione e virtù.
- La scena termina con Jacopo in estasi, mentre osserva Teresa allontanarsi, e invoca la stella di Venere, simbolo di una sensibilità neoclassica.
L'incontro sotto il gelso
“O quante volte ho ripigliata la penna, e non ho potuto continuare: mi sento un po' calmato e torno a scriverti. - Teresa giacea sotto il gelso - ma e che posso dirti che non sia tutto racchiuso in queste parole: Vi amo?
L'amore e la natura
A queste parole tutto ciò ch'io vedeva mi sembrava un riso dell'universo: io mirava con occhi di riconoscenza il cielo e mi parea ch'egli si spalancasse per accoglierci: deh! a che non venne la morte? e l'ho invocata.
Sì, ho baciato Teresa; i fiori e le piante esalavano in quel momento un odore soave; le aure erano tutte armonia; i rivi risuonavano da lontano; e tutte le cose s'abbellivano allo splendore della luna che era tutta piena della luce infinita della divinità.Il bacio e il rimorso
Gli elementi e gli esseri esultavano nella gioia di due cuori ebbri di amore. - Ho baciata e ribaciata quella mano... e Teresa mi abbracciava tutta tremante, e trasfondea i suoi sospiri nella mia bocca, e il suo cuore palpitava su questo petto: mirandomi co' suoi grandi occhi languenti, mi baciava, e le sue labbra umide, socchiuse mormoravano su le mie... - ahi! che ad un tratto mi si è staccata dal seno quasi atterrita: chiamò sua sorella e s'alzò correndole incontro. Io me le sono prostrato, e tendeva le braccia come per afferrar le sue vesti - ma non ho osato né chiamarla né scongiurarla. La sua virtù – e non tanto la sua virtù quanto la sua passione, mi sgomentava: sentiva e sento rimorso di averla io primo eccitata nel suo cuore innocente. Ed è rimorso – rimorso di tradimento! Ahi mio cuore codardo! - Me le sono accostato tremando. - Non posso essere vostra mai! e pronunciò queste parole dal cuore profondo e con una occhiata con cui parea rimproverarmi e compiangermi. Accompagnandola lungo la via, non mi guardò più, né io avea più coraggio di dirle una parola.
L'addio e l'estasi
Giunta alla ferriata del giardino mi prese di mano la Isabellina e lasciandomi: addio, diss'ella; e rivolgendosi dopo pochi passi, - addio.
Io rimasi estatico: avrei baciate l'orme de' suoi piedi: pendeva un suo braccio, e i suoi capelli rilucenti al raggio della luna svolazzavano mollemente: ma poi, appena appena il lungo viale e la fosca ombra degli alberi mi concedevano di travedere le ondeggianti sue vesti che da lontano ancor biancheggiavano; e poiché l'ebbi perduta tendeva l'orecchio sperando di udir la sua voce. - E partendo, mi volsi con le braccia aperte, quasi per consolarmi, all'astro di Venere; era anch'egli sparito.”
Commento e analisi
Jacopo, che si trova ancora sui Colli Euganei, ha trovato conforto in Teresa che è diventata per lui l’unica fonte di salvezza. Egli rivela all’amico Lorenzo di averne ricevuto un bacio nelle vicinanze del lago dei Cinque fonti. Inizialmente, descrive quel momento ineffabile del suo amore, poi lo sgomento per l’animo turbato della ragazza, per i gesti e per le parole drammatiche pronunciate da Teresa che è promessa sposa ad Odoardo.
O quante volte ho ripigliata la penna, e non ho potuto continuare – Più volte nello Jacopo Ortis le lettere sono interrotte, riprese ed abbandonate di nuovo. Infatti nella lettera precedente, Jacopo si è dilungato sulle confidenze fra lui e la ragazza, seduti ai piedi di un gelso. In alcune righe successive aveva descritto il bacio di Teresa con parole concitate. Da notare l’interruzione dei periodi e il ricorso alla lineetta per mettere in evidenza il diverso moto del pensiero del poeta.
A queste parole tutto ciò ch'io vedeva mi sembrava un riso dell'universo: io mirava con occhi di riconoscenza il cielo e mi parea ch'egli si spalancasse per accoglierci: l’effetto dell’amore dichiarato trasforma la realtà che prende l’aspetto dell’animo felice di Jacopo e più avanti i fiori esalano un profumo spoave e l’atmosfera è piena di armonia.
deh! a che non venne la morte? e l'ho invocata. Nel momento stesso dell’estasi amorosa nell’animo del poeta subentra il pensiero della morte, come avviene spesso negli scrittori del romanticismo. In questi ultimi l’amore non è altro che un incontro ineffabile e misterioso fra due anime che si attraggono, destinato per sua natura a rimanere inappagato, a nutrirsi di sogni impossibili da realizzarsi (Teresa è promessa sposa a Odoardo) e quindi ad accostarsi all’idea di sacrificio e di morte. Per questo, si può dire che l’ Ortis è un esempio molto significativo di o pera letteraria romantica e non è un caso se uno dei canti del Leopardi porta come titolo “Amore e morte”.
e tutte le cose s'abbellivano allo splendore della luna che era tutta piena della luce infinita della divinità - in questa frase si può notare il sentimento religioso della natura in cui lo splendore della Luna si identifica con la luce di Dio. Da sottolineare che il Foscolo adopera il termine “divinità” perché il concetto del Dio cristiano risente ancora del deismo settecentesco.
Gli elementi e gli esseri esultavano nella gioia di due cuori ebbri di amore. - Tutta la natura partecipa alla gioia e alla commozione di Jacopo, così come, in altri momenti del romanzo avrà le stesse tinte fosche. Anche questo stretto rapporto fra lo stato d’animo e la natura è un tratto distintiva di tutta la sensibilità romantica (cfr. Lamartine e Chateaubriand).
trasfondea i suoi sospiri nella mia bocca, e il suo cuore palpitava su questo petto – il bacio permette alle anime dei due giovani di fondersi:attraverso il bacio, i sospiri di Teresa passano nella bocca di Jacopo e il cuore della ragazza palpita nel petto del giovane come fosse avvenuta una fusione completa dei due spiriti e dei due corpi
mirandomi co' suoi grandi occhi languenti - l’immagine dei grandi occhi è molto frequente nella poesia del Foscolo.
ahi! che ad un tratto mi si è staccata dal seno quasi atterrita: chiamò sua sorella e s'alzò correndole incontro - Qualche riga prima Teresa si avvicina a Jacopo tutta tremante: nell’atto dell’abbraccio e del bacio è inconsapevole di quanto sta facendo; ora, invece, ha una chiara coscienza di ciò che ha compiuto e si distacca da Jacopo impaurita e chiama Isabellina, la sorella più piccola, come se volesse chiederle aiuto.
la sua virtù mi avea spaventato, e Teresa mi sembrava sacra. Me le sono accostato tremando – Jacopo è più dalla passione che ha suscitato di cui si accorge soltanto ora che non dalla virtù di Teresa
e pronunciò queste parole dal cuore profondo – nel periodo si ha il passaggio dal primo soggetto (Jacopo) al secondo (Teresa) con uno stacco improvviso come se fosse seguito il procedimento irrazionale della memoria
con una occhiata con cui parea rimproverarmi e compiangermi – Teresa rimprovera se stessa per quello che è costretta a dire a Jacopo. Il ritorno verso casa è fatto di un lungo silenzio anche da parte del giovane che non ha più coraggio di parlare.
Giunta alla ferriata del giardino mi prese di mano la Isabellina e lasciandomi: addio, diss'ella; e rivolgendosi dopo pochi passi, - addio. - Jacopo teneva per mano la sorellina e i due giovani si dicono addio due volte, ma ogni addio ha una valenza diversa: il primo addio è un saluto ed il secondo proviene dall’intimo stesso di Teresa come dire che i due giovani non si rivedranno più.
Io rimasi estatico: avrei baciate l'orme de' suoi piedi: pendeva un suo braccio, e i suoi capelli rilucenti al raggio della luna svolazzavano mollemente: ma poi, appena appena il lungo viale e la fosca ombra degli alberi mi concedevano di travedere le ondeggianti sue vesti che da lontano ancor biancheggiavano; - In Jacopo non resta alcuna traccia del rimorso; resta solo l’estasi e l’incanto che ha creato in lui il bacio. L’alone lunare che avvolge la figura di Teresa fino al suo scomparire e l’immagine delle sue vesti biancheggianti costituiscono elementi tradizionali della narrativa e della lirica romantica. Alla fine del testo Jacopo se ne va alzando le braccia verso la stella di Venere, come per consolarsi o forse per invocarne la protezione; l’immagine ci fa pensare una sensibilità neoclassica. Da notare che nella prima lettera dello stesso giorno, Jacopo scrive che i due giovani si erano fermati quasi di consenso ad ammirare la stella di Venere.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato dell'incontro sotto il gelso tra Jacopo e Teresa?
- Come viene descritta la natura in relazione all'amore tra Jacopo e Teresa?
- Qual è il ruolo del rimorso nel racconto di Jacopo?
- In che modo l'addio tra Jacopo e Teresa è significativo?
- Quali elementi romantici e neoclassici sono presenti nel testo?
L'incontro sotto il gelso rappresenta un momento di amore intenso e ineffabile tra Jacopo e Teresa, culminato in un bacio che simboleggia la fusione delle loro anime, ma anche il rimorso e la consapevolezza della promessa di Teresa a Odoardo.
La natura è descritta come partecipe della gioia e dell'estasi amorosa di Jacopo e Teresa, con fiori che esalano profumi soavi e un'atmosfera di armonia, riflettendo lo stato d'animo felice di Jacopo.
Il rimorso emerge quando Jacopo si rende conto di aver suscitato una passione in Teresa, che è promessa sposa a un altro, e si sente colpevole per aver turbato il suo cuore innocente.
L'addio tra Jacopo e Teresa è significativo perché rappresenta la consapevolezza della separazione inevitabile, con Teresa che pronuncia un addio profondo e definitivo, mentre Jacopo rimane estatico e incantato dal ricordo.
Il testo presenta elementi romantici come l'intensa fusione delle anime, la partecipazione della natura ai sentimenti umani, e l'idea di amore inappagato. Elementi neoclassici emergono nell'immagine di Jacopo che si rivolge alla stella di Venere per consolazione.