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Concetti Chiave

  • Montale rappresenta il poeta come colui che percepisce l'inconsistenza della realtà, ma non può esprimerla con parole poetiche adeguate.
  • Il "miracolo poetico" è la scoperta della finzione della realtà, visibile solo al poeta, che non può comunicarlo agli altri.
  • La poesia utilizza versi lunghi e metriche tradizionali, con la presenza di quartine e rime alternate, inclusa un'irregolarità nella rima ipermetra.
  • I versi spesso presentano una forte cesura e asindeti, creando una sequenza cinematografica di immagini della realtà.
  • La sintassi della lirica è tradizionale e ben studiata, con l'uso di enjambements e una lingua poetica meno rivoluzionaria rispetto ai contemporanei di Montale.

Questa poesia è una delle liriche di Montale più famose. Egli vi dichiara che il poeta è colui che vede come la realtà sia inconsistente, è dotato di una consapevolezza che gli altri non hanno, ma tuttavia è costretto a stare zitto, perchè neppure la parola poetica è adeguata a esprimere e comprendere il mistero della vita. I versi sono di varia lunghezza, adatti a imprimere alla lirica un andamento prosastico, secondo i principi della poetica montaliana.

Forse un mattino andando in un'aria di vetro,

arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:

il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro

di me, con un terrore di ubriaco.

Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto

alberi case colli per l'inganno consueto.

Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto

tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.

Indice

  1. Analisi del miracolo poetico
  2. Struttura e metrica della lirica
  3. Sintassi e linguaggio tradizionale

Analisi del miracolo poetico

Come si è già sottolineato in precedenza, in questo periodo il poeta è colui che vede ciò che gli altri non sono in grado di cogliere.

Montale

afferma che egli sarebbe in grado di vedere il miracolo. La poesia non può parlare in un linguaggio preciso e certo; il miracolo è, dunque, ciò che dà senso a tutto, è il segreto che svela la vera essenza delle cose: in questo testo consiste nella scoperta della finzione della realtà. In altre liriche esso permette di sbrogliare una matassa. Montale, Eugenio - Forse un mattino andando in un'aria di vetro articoloQuesto miracolo è visibile solo al poeta, mentre gli altri non si voltano, non possono accorgersi di quel che sta accadendo.

La grandezza della poesia montaliana consiste nell'aver tentato di esprimere questo segreto che non è possibile comunicare. Il miracolo, il senso nascosto delle cose, non si può esprimere con la lingua normale, con il linguaggio che segue la linearità della logica: il poeta non può comunicare così il proprio segreto, deve tenerlo nel proprio cuore.

Struttura e metrica della lirica

Nella poesia sono presenti versi lunghi, raccolti in strofe metriche tradizionali: la lirica è costituita infatti da due quartine di versi lunghi, tra cui sono individuabili almeno due endecasillabi; gli altri sono doppi settenari.

Si riconosce poi uno schema di rime alternate, con un'irregolarità nella rima ipermetra: se si elide -lo nella parola miracolo, essa è in rima con ubriaco.

I versi lunghi spesso sono separabili in versi più brevi da una forte cesura, segnata dalla punteggiatura. Il verso 6 è poi costituito da un asindeto, che presenta il veloce ritorno delle immagini della realtà come in una sequenza cinematografica.

Sintassi e linguaggio tradizionale

La struttura sintattica del componimento è molto studiata: un periodo occupa tutta la prima quartina, introdotto dall'avverbio forse, e due periodi occupano due versi ciascuno della seconda quartina, introdotti dall'avverbio dall'avverbio poi e dalla congiunzione ma; quest'ultima ha un carattere fortemente avversativo e ritaglia la conclusione della lirica dal resto del componimento. Si notino gli enjambements.

Dunque la poesia montaliana, nella sua prima fase, si serve di una lingua poetica più tradizionale di quella utilizzata dalla maggior parte dei suoi contemporanei; soprattutto non incide in modo rivoluzionario sulle norme della sintassi e della grammatica italiana e anche la metrica è più conforme ai canoni della tradizione, anche se si avverte ormai il loro superamento.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo del poeta secondo Montale?
  2. Montale vede il poeta come colui che percepisce la realtà in modo diverso dagli altri, capace di vedere il "miracolo" che svela la vera essenza delle cose, ma che non può esprimere questo segreto con parole comuni.

  3. Come è strutturata la metrica della poesia?
  4. La poesia è composta da due quartine di versi lunghi, con almeno due endecasillabi e doppi settenari, e presenta uno schema di rime alternate con un'irregolarità nella rima ipermetra.

  5. Qual è il significato del "miracolo" nella poesia di Montale?
  6. Il "miracolo" rappresenta la scoperta della finzione della realtà, un segreto che solo il poeta può vedere e che dà senso a tutto, ma che non può essere comunicato con il linguaggio normale.

  7. In che modo la sintassi contribuisce al significato della poesia?
  8. La sintassi è studiata con un periodo che occupa tutta la prima quartina e due periodi nella seconda, con l'uso di avverbi e congiunzioni che creano un forte contrasto e separano la conclusione dal resto del componimento.

  9. Come si distingue la poesia montaliana rispetto ai suoi contemporanei?
  10. La poesia di Montale utilizza una lingua poetica più tradizionale, senza rivoluzionare la sintassi e la grammatica italiana, pur superando i canoni tradizionali nella metrica.

Domande e risposte

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