Concetti Chiave
- Genesi 2 descrive Dio nell’atto di dare vita all'uomo attraverso il respiro vitale, un dono divino essenziale per la vita umana.
- Prima della creazione dell'uomo, la Terra era un deserto inospitale senza pioggia né coltivatori, trasformata in un giardino per l'uomo.
- L'uomo è creato dalla polvere della Terra, sottolineando la sua connessione con la terra piuttosto che con la sfera divina.
- Il testo contrasta con miti delle culture vicine, dove divinità inferiori combattono e i resti formano l'umanità.
- L'uomo dipende dal respiro vitale di Dio, che gli concede la vita finché lo desidera.
Il dono del respiro vitale
Genesi 2 presenta Dio nell’atto di soffiare nelle sua narici il respiro vitale, quello che noi vediamo viene da un dono di Dio che ha compiuto questo gesto. Oppure, se si lascia decomporre un cadavere, rimane indistinguibile dalla polvere della Terra e quindi diventa quello che era prima di essere plasmato come uomo.
La terra e l'uomo
Prima la terra era un deserto inospitale, non pioveva e non ci fosse nessun contadino che facesse spuntare le piante, quindi Dio plasma l’uomo con la polvere dell’uomo, nello stesso testo [Genesi 2, 4-7], si possono ricavare tre azioni fondamentali:
1. Il mondo è un giardino fatto perché l’uomo vi abiti e perché lo coltivi, è uno spazio quindi ospitale, che dà la possibilità di vivere ma l’uomo è anche chiamato a lavorare;
2. L’uomo è plasmato dalla terra e appartiene alla terra, non alla sfera della divinità, tema molto presente nei miti delle culture vicine all’antico Israele, conoscevano grandi cosmogonie in cui veniva affermata la presenza di divinità inferiori che combattevano le loro battaglie e le divinità sconfitte venivano smembrate e questi pezzi diventavano uomini;
3. Da Dio l’uomo riceve il respiro vitale e vive finché questo dono gli è concesso;