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Concetti Chiave

  • L'Induismo è considerata la religione più antica ancora praticata, con testi sacri risalenti al 1400-1500 a.C.
  • Originaria di Nepal e India, è la terza religione più praticata al mondo dopo Cristianesimo e Islam.
  • I testi sacri principali includono il Veda, Ramayana e Mahabharata, contenenti inni, riti e storie filosofiche.
  • La teologia induista è complessa, combinando elementi monoteisti e politeisti con Brahma come divinità superiore.
  • Il Veda è centrale nella teologia e mitologia induista, influenzando profondamente la società indiana contemporanea.

Indice

  1. Origini e complessità dell'Induismo
  2. Libri sacri e divinità principali

Origini e complessità dell'Induismo

L’Induismo è ritenuta la religione più antica ancora pratica, e ciò è dimostrato con l’età dei suoi testi sacri, i cui primi risalgono circa al 1400-1500 a.C.

Stare a spiegare tutto per filo e per segno è impossibile, in quanto l’Induismo è una religione molto complessa: possiede milioni di divinità e un numero altrettanto alto di principi. Quindi magari introduciamo le basi.

L’ Induismo nacque negli attuali Nepal ed India e rappresenta la terza religione più praticata al mondo (preceduta, ovviamente, dal Cristianesimo e dall’Islam).

Libri sacri e divinità principali

I libri sacri sono tanti: quello principale e il Veda, mentre per citarne altri possiamo dire “Ramayana” o “Mahabharata”. Tutti questi libri contengono inni, riti, pensieri filosofici e storie da cui gli induisti traggono il proprio credo.
Nonostante si considera che l’Induismo sia una religione politeista, in quanto conta più di 330 divinità per ora riconosciute, essa possiede una divinità superiore alle altre: Brahma. Questa entità ha tre facce: la sua (quella del creatore), quella di Vishnu (preservatore) e quella di Shiva (distruttore). È sensato quindi pensare che anche la teologia induista sia molto complessa, in quanto contiene aspetti teologici anche diversi fra loro, quindi spero ti sia chiaro che dire che l’Induismo è monoteista e politeista è sbagliato, è più giusto dire che è “sia monoteista che politeista”.

Secondo le scuole religiose, la teologia induista può assumere aspetti che sfociano nell’ateismo, nel deismo e nel nichilismo (negazione di aspetti della vita, un ragionamento molto complesso). Come fanno tutte queste teologie ad andare d’accordo? Tutte credono nel Veda allo stesso modo.

Il Veda rappresenta non solo un libro teologico, ma anche un ricco racconto mitologico che intreccia, oltre la mitologia, anche la teologia (come detto prima) e la storia. Le radici di questo libro sono talmente fondate che non pensarla in diverso modo da essa ti metterà in scontro con l’opinione pubblica dell’India di oggi. Non importa che tu segua la teologia nichilista, monoteista o ateista, è importante che tu sappia che il Veda sia vero.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine e l'importanza storica dell'Induismo?
  2. L'Induismo è considerata la religione più antica ancora praticata, con testi sacri risalenti al 1400-1500 a.C. È nata negli attuali Nepal e India ed è la terza religione più praticata al mondo.

  3. Quali sono i principali testi sacri dell'Induismo e cosa contengono?
  4. I principali testi sacri includono il Veda, il Ramayana e il Mahabharata. Questi libri contengono inni, riti, pensieri filosofici e storie che formano la base del credo induista.

  5. Come si concilia la complessità teologica dell'Induismo?
  6. L'Induismo è sia monoteista che politeista, con una divinità superiore, Brahma, che ha tre aspetti: creatore, preservatore e distruttore. La teologia induista può includere anche aspetti ateisti, deisti e nichilisti, ma tutte le scuole credono nel Veda.

Domande e risposte