Concetti Chiave
- La religione egizia era politeista, con divinità zoomorfe che combinavano tratti umani e animali, riflettendo la loro funzione nella vita quotidiana.
- Principali divinità includevano Ra, Osiride, Iside, Anubi e Bastet, con miti che spiegavano la civiltà, azioni e storie divine.
- I culti egizi erano locali, portando a miti contraddittori e divinità sovrapposte, come nel caso dei diversi dei del sole.
- La vita oltre la morte era centrale, con il "libro dei morti" che forniva consigli per superare il viaggio verso l'aldilà.
- I faraoni, considerati figli degli dei, erano mummificati e sepolti in piramidi, simboli di potere e ricche di tesori.
Religione e civiltà egizia
il popolo egiziano era politeista e venerava divinità zoomorfe che avevano corpo di uomo e testa di animale; spesso il ruolo del dio derivava proprio dalla funzione che l'animale aveva nella vita quotidiana.
Gli dei principalmente venerati sono Ra (il dio sole), Osiride (dio della vita e della morte) e sua moglie Iside (dea della maternità), Anubi (padrone dell'oltretomba) e Bastet, la dea gatta.
Gli dei sono legati a miti e leggende come quello di Osiride, che avevano il ruolo di spiegare la nascita della civiltà egizia, le azioni compiute o la storia degli dei stessi.
Il momento spirituale più importante nella vita di ogni egizio era la morte: credevano nella vita oltre la morte e anzi ritenevano la vita nell'oltretomba assai migliore della vita terrena. Il percorso per arrivarci però non era facile, poichè bisognava attraversare una serie di ostacoli sparsi in un lungo viaggio: per questo motivo i sacerdoti cominciarono a scrivevano i 'libri dei morti', ovvero tavole in cui venivano annotati consigli per superare il cammino. Per i faraoni la vita ultraterrena era conquistata in modo anche più difficile, perchè essendo ritenuti figli diretti del dio Ra dovevano avere un'anima ancora più pura degli uomini comuni. La loro prova si svolgeva nel tribunale di Osiride davanti a tutte le divinità: il cuore del faraone era posto su una bilancia che aveva come contrappeso una piuma. Se il cuore era più leggero il faraone poteva proseguire la vita nell'aldilà, mentre se il cuore fosse stato più pesante il faraone sarebbe stato sbranato da un mostro terrificante.
Gli egizi imbalsamavano i defunti proprio per far sì che i corpi si mantenessero in buono stato per la vita nell'aldilà; i cadaveri venivano ripuliti dagli organi interni, disidratati e profumati con oli e resine, quindi mummificati insieme ad amuleti divini e posti in ricchi sarcofagi.
I corpi dei faraoni venivano conservati nelle piramidi, costruzioni maestose e ricche di tesori che avevano la funzione di tomba e che vennero profugate. Tutt'ora però troviamo le piramidi di Cheope, Chefren e Micerino oltre alla tomba del giovanissimo Tutankhamon, famosa per i suoi tesori.
I faraoni erano venerati in quanto figli degli dei, erano considerati così sacri che i loro nomi non potevano essere venerati. Aveva la supremazia su tutti, poteva ordinare la morte dei sudditi, e comandava con una monarchia assoluta.
Domande da interrogazione
- Quali erano le principali divinità venerate dagli egizi?
- Come si svolgeva il culto religioso nell'antico Egitto?
- Qual era l'importanza della morte nella religione egizia?
- Qual era il processo di mummificazione e la sua importanza?
Gli egizi veneravano principalmente Ra, Osiride, Iside, Anubi e Bastet, ognuno con ruoli specifici legati alla vita quotidiana e ai miti.
Il culto si svolgeva nei templi, accessibili solo ai sacerdoti che offrivano sacrifici e offerte, mentre il popolo partecipava alle cerimonie nei giorni festivi.
La morte era un momento spirituale cruciale, poiché gli egizi credevano in una vita ultraterrena migliore, raggiungibile superando ostacoli con l'aiuto dei 'libri dei morti'.
I defunti venivano imbalsamati per preservare i corpi per l'aldilà, attraverso la rimozione degli organi, disidratazione e mummificazione con amuleti, posti in sarcofagi ricchi.