Concetti Chiave
- Maimonide considera la filosofia un valido strumento per comprendere la Scrittura, contrariamente ad altri difensori dell'ortodossia che la rifiutano.
- Nella "Guida degli incerti", Maimonide cerca di conciliare filosofia e Scrittura, mostrando come la filosofia possa illuminare la comprensione di dogmi religiosi.
- Utilizza un aristotelismo modificato, negando l'eternità del mondo e sostenendo che la varietà delle cose proviene dalla volontà di Dio.
- Maimonide attinge da Avicenna per la sua concezione del cosmo, ma rifiuta l'idea che le cose derivino automaticamente da Dio.
- La sua filosofia influenzerà notevolmente la scolastica cristiana, in particolare Tommaso d'Aquino, sebbene con differenze nei contesti teologici affrontati.
Il pensiero ebraico: Filosofia e rivelazione
Mentre alcuni difensori dell'ortodossia (ad esempio il poeta Giuda Ben Levi, del sec. XII) respingono ogni filosofia in nome della rivelazione biblica, il cordovano Mosé ben Maimon, o Maimonide (1135-1204) vede nella filosofia uno strumento prezioso per intendere il testo sacro. Scrive, perciò, una "Guida degli incerti" (o "Doctor perplexorum") destinata a coloro che non sanno conciliare gli insegnamenti della filosofia con la Scrittura.
Egli vuol mostrare loro quanto la filosofia possa giovare alla comprensione di dogmi come l'unità di Dio, la creazione, ecc.La filosofia di cui Maimonide si serve è un aristotelismo corretto e modificato: soprattutto sul punto dell'eternità del mondo, che Maimonide, naturalmente, nega. Medico come Avicenna, Maimonide trae da lui i tratti fondamentali della sua concezione del cosmo: la gerarchia delle intelligenze, la successione delle sfere celesti (la cui generazione però è successiva, non parallela, come in Avicenna, a quella delle intelligenze), l'unità organica del mondo, ecc. Maimonide nega però che le cose derivino automaticamente da Dio, perché in tal modo, egli obietta, dall'uno non potrebbe mai scaturire il molteplici. La varietà delle cose deriva invece dalla volontà deliberata di Dio, che le crea, e poi le assiste provvidenzialmente, anche se noi non possiamo in nessun modo rappresentarci il suo modo di operare, non potendosi attribuire a Dio proprietà simili a quelle che conosciamo nelle creature.
Grande sarà l'influenza di Maimonide sulla scolastica cristiana, e su S. Tommaso in particolare. L'impostazione tomistica del rapporto tra filosofia e rivelazione ne risentirà fortemente, anche se per Maimonide la rivelazione è ristretta al Vecchio Testamento, mentre le Summae cristiane si troveranno ad affrontare problemi teologici più vasti e complessi.