Concetti Chiave
- Il cristianesimo è criticato per l'estremizzazione dell'amore universale, ritenuta impraticabile e fonte di infelicità, come suggerito da Nietzsche.
- La religione cristiana accentua il concetto di peccato, portando a un senso di inferiorità e avvilimento degli individui di fronte alla divinità.
- Dio è percepito come una figura troppo grande, creando un circolo vizioso di coscienza oppressiva per l'uomo.
- Il cristianesimo è visto come sovraccarico di storicità, rendendo la vita quotidiana carica di significato universale e definitivo.
- Le critiche evidenziano una visione moderna del cristianesimo come moralizzato e dogmatizzato, incapace di riflettere la complessità della vita.
Opposizioni al Cristianesimo
In particolare nell’epoca contemporanea, il cristianesimo è stato oggetto di particolari critiche che possono essere riassunte in sette punti principali:-
1. Nella religione cristiana, sembra verificarsi un’estremizzazione della legge di amore nei confronti di tutti senza differenze, i filosofi postmoderni appaiono invece convinti al contrario che basterebbe un po’ di educazione e di cortesia, a volte un po’ di generosità e compassione, un’etica di collettività sociale benevola che permetta anche agli altri di vivere. Ma il comandamento dell’amore porta ad una coscienza infelice, perché nessuno può amare tutti, come così ricordò già Nietzsche
2. Si nota inoltre un’esasperazione del pensiero del peccato, di fronte alla magnitudine divina infatti nessuno può essere all’altezza del Dio che viene descritto nella bibbia, dell’esigente comandamento dell’amore e questo fa apparire ogni uomo normale come un peccatore, è una dialettica efferata che porta ad un avvilimento dell’uomo e immani complessi d’inferiorità.
3. Si pensa di Dio in modo troppo grande per cercare di compensare la miseria dell’uomo. Ma questo Dio ovviamente va poi a pesare sulle coscienze umane: è un circolo vizioso.
4. Il cristianesimo si focalizza eccessivamente con l’idea della redenzione e della giustificazione, il Figlio di Dio ha sofferto per noi per compensare il debito di peccato; ma questo rincara la dose di insopportabilità e di debito: siamo maggiormente in debito con colui che ci ha salvato.
5. Si assiste, di conseguenza, ad un’estremizzazione della storicità: il cristianesimo sovraccarica la storia con l’attesa della salvezza e quindi appare ormai impossibile vivere con leggerezza la vita, perché tutto quello che si fa è caricato di un valore universale e definitivo: quello che fai incide e decide sempre addirittura sulla tua salvezza finale.
6. Questa montatura conduce ad un cristianesimo moralizzato e dogmatizzato: è un tentativo ideologico di spiegazione totale del dramma dell’uomo che è solo una formalità schematica incapace di rileggere la molteplicità della vita e delle singole storie.
Domande da interrogazione
- Qual è una delle principali critiche mosse al cristianesimo nell'epoca contemporanea?
- Come viene percepito il concetto di peccato nel cristianesimo secondo le critiche moderne?
- In che modo il cristianesimo influisce sulla percezione della storia e della vita quotidiana?
Una delle critiche principali è l'estremizzazione della legge dell'amore verso tutti, che secondo i filosofi postmoderni porta a una coscienza infelice, poiché nessuno può amare tutti, come già sottolineato da Nietzsche.
Il concetto di peccato è esasperato, poiché di fronte alla magnitudine divina, nessuno può essere all'altezza, portando a un avvilimento dell'uomo e a complessi d'inferiorità.
Il cristianesimo sovraccarica la storia con l'attesa della salvezza, rendendo impossibile vivere la vita con leggerezza, poiché ogni azione è vista come decisiva per la salvezza finale.