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Concetti Chiave

  • L'ermeneutica è la scienza dell'interpretazione di testi di culture diverse e lontane nel tempo, derivante dal verbo greco hermeneuein.
  • In ambito biblico, l'ermeneutica si caratterizza come esegesi, intesa come esplicitazione o spiegazione profonda dei testi sacri.
  • Con Schleiermacher, l'ermeneutica evolve in una teoria filosofica che supporta la possibilità di interpretare e comprendere i testi.
  • Dilthey distingue tra "scienze della natura" e "scienze dello spirito", sottolineando l'importanza di comprendere la storia attraverso l'uomo.
  • Gadamer enfatizza il valore della tradizione, sostenendo che essa precede e influenza la nostra riflessione e comprensione.

Ermeneutica

L’ermeneutica è definita la scienza dell’interpretazione di testi che appartengono a una cultura diversa da quella contemporanea e dalla quale siamo separati spaziotemporalmente. Il termine ermeneutica deriva dal verbo greco hermeneuein, che indica una duplice operazione:
    • Ad extra significa esprimere, comunicare un significato
    • Ad intra significa l’esercizio dell’interpretare che lascia emergere ciò che si comprende.
Da qui sorge l’originaria considerazione dell’ermeneutica come «arte dell’interpretazione», che semanticamente si riferisce al dio Hermes, ovvero il messaggero degli dei, che era, nello stesso tempo, interprete del pensiero degli dei e inventore della scrittura e del linguaggio.
In campo biblico, questo termine va a trattare di un linguaggio che cerca di spiegare gli eventi, sia quelli mostrati in maniera chiara, che quelli sottointesi e più profondi. A questo significato è relazionato quello consequenziale di «spiegare» come «commentare, in tal senso l’evangelista Luca annota che Gesù, dopo la risurrezione, «cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro (ai discepoli di Emmaus) ciò che si riferiva a lui in tutte le Scritture». Con tale accezione l’ermeneutica biblica non si ferma ad un generale «interpretare», ma diventa uno «spiegare» il testo stesso, per questo, l’ermeneutica si caratterizza come esegesi, il che significa che si presenta come esplicitazione o spiegazione. Ma tutto questo riguarda solo un polo del significato che l’ermeneutica ha avuto e ha nella nostra storia e nella nostra cultura. Con F. Schleiermacher, da fine ‘800 in poi, con ermeneutica si intende non solo l’interpretazione, con le sue tecniche, ma la teoria filosofica dell’interpretazione che sorregge e motiva la possibilità di poter interpretare e comprendere: il lettore, infatti, si affaccia al testo biblico per comprenderlo e, attraverso la comune partecipazione allo Spirito, è messo in relazione con lo scrittore. Con Dilthey si distinguono invece le “scienze della natura” o Naturwissenschaften, dalle “scienze dello spirito” o Geisteswissenschaften, e, in modo particolare, precisa che comprendere la storia consiste nel comprendere l’uomo che in essa vive. Con M. Heidegger, l’esegesi di un testo viene preceduta dall’esegesi del soggetto: davanti a un testo non è il soggetto il primo a interpretare, ma egli viene posto nella condizione di interrogare se stesso e la sua esistenza dinnanzi al testo. Infine, on H.-G. Gadamer si riscopre il valore della tradizione: essa ci precede e precorre la nostra riflessione: prima di appartenere a noi stessi, apparteniamo a una storia, a una tradizione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del termine "ermeneutica" e quale significato ha nel contesto biblico?
  2. Il termine "ermeneutica" deriva dal verbo greco "hermeneuein" e si riferisce all'arte dell'interpretazione. Nel contesto biblico, l'ermeneutica implica spiegare e commentare i testi sacri, come illustrato dall'evangelista Luca che descrive Gesù mentre spiega le Scritture ai discepoli di Emmaus.

  3. Come si è evoluto il concetto di ermeneutica con F. Schleiermacher e M. Heidegger?
  4. Con F. Schleiermacher, l'ermeneutica si è evoluta in una teoria filosofica dell'interpretazione, che sostiene la possibilità di comprendere i testi. M. Heidegger ha introdotto l'idea che l'esegesi di un testo debba essere preceduta dall'esegesi del soggetto, ponendo l'individuo nella condizione di interrogare se stesso di fronte al testo.

  5. Qual è il contributo di H.-G. Gadamer all'ermeneutica?
  6. H.-G. Gadamer ha riscoperto il valore della tradizione nell'ermeneutica, sottolineando che essa ci precede e guida la nostra riflessione. Secondo Gadamer, prima di appartenere a noi stessi, apparteniamo a una storia e a una tradizione che influenzano la nostra comprensione.

Domande e risposte