Concetti Chiave
- I pontefici denunciano una "cultura della morte" che disprezza la vita umana in vari modi, tra cui aborto e eutanasia.
- I cristiani sono chiamati a promuovere una "cultura della vita" che rispetti l'uomo dal concepimento alla morte.
- La bioetica cristiana si basa sugli insegnamenti di Cristo e della Chiesa, ponendo la vita come sacra e inviolabile.
- La Chiesa si oppone a manipolazioni della vita e all'aborto, considerandoli contrari al rispetto della sacralità della vita.
- La Chiesa rifiuta l'eutanasia e l'accanimento terapeutico, pur discutendo sul testamento biologico e le cure terminali.
Indice
Cultura della morte e della vita
Negli ultimi anni i pontefici sottolineano come la nostra società sia permeata da una "cultura della morte"che si esprime in varie forme di disprezzo della vita umana: aborto, manipolazione del concepimento, violenza, droga, egoismo, consumismo, individualismo, indifferenza, eutanasia...
I cristiani sono chiamati a schierarsi in difesa della "cultura della vita", che promuove invece il rispetto dell'uomo dal concepimento alla morte, i diritti, la solidarietà...
Bioetica cristiana e valori
La disciplina che regola l'umanità è definita bioetica. Ovviamente la bioetica cristiana fonda i valori in base all'insegnamento di Cristo e delle Chiesa.
Il cristiano riconosce ogni vita come dono di Dio e la ritiene quindi sacra e inviolabile, fin dal concepimento.
Dunque la chiesa respinge sia tecniche di manipolazioni della vita sia l'aborto.
Eutanasia e testamento biologico
Gli straordinari progressi della medicina hanno consentito non solo ad allungare la vita media ma anche di prolungare quella un malato. Si discute oggi in caso di malati terminali, se sia opportuno accelerarne la morte per abbreviare le sofferenze, attraverso l'eutanasia: può avvenire sia con la somministrazione di un farmaco letale, sia sospendendo la terapia che li tiene in vita.

Uno degli argomenti al centro del dibattito bioetico è anche la possibilità di stilare il "testamento biologico", cioè l'espressione della volontà di una persona rispetto alle terapie che intende accettare nel caso in cui si trovasse nello stato di non poter esercitare il diritto di acconsentire alle cure di fronte a malattie che comportano invalidità permanente.
La chiesa si è pronunciata contro ogni forma di eutanasia, ma anche contro l'accanimento terapeutico.