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Concetti Chiave

  • Sant'Agostino ha creato formule sintetiche per spiegare il rapporto tra ragione e fede, come "credo ut intelligam et intelligo ut credam".
  • La fede è vista come la base della comprensione teologica, essenziale per approfondire la conoscenza del Dio vivente.
  • La ricerca intellettuale nella fede è un processo continuo che non si esaurisce mai, secondo Agostino.
  • La fede permette di incontrare e comprendere il dono della rivelazione divina tramite Gesù Cristo.
  • La tradizione agostiniana identifica tre condizioni dell'atto di fede: credere Deo, credere Deum, credere in Deum.

Indice

  1. Il rapporto tra fede e ragione
  2. La ricerca continua della fede
  3. La triplice condizione della fede

Il rapporto tra fede e ragione

Sant’Agostino ha coniato alcune formule sintetiche la cui influenza si è estesa nel corso dei secoli, queste formule hanno lo scopo di descrivere il rapporto tra la ragione e la fede, per esprimere, cioè l’esercizio credente della ragione. Tra le più famose è «credo ut intelligam et intelligo ut credam», la prima parte della formula punta l’attenzione su quella che è la base della teologia, ovvero la fede, radice e orizzonte imprescindibile della comprensione che il cristiano ha del mistero di Dio, alla luce della rivelazione avvenuta concretamente tramite il figlio Gesù Cristo. Dunque, occorre prima credere, e vivere la propria vita seguendo questa fede, per poter arrivare solo in fase successiva ad una conoscenza più profonda anche intellettuale del Dio vivente. La seconda parte della formula è complementare alla prima, nell’interno dell’orizzonte dischiuso dalla fede, l’intelligenza dev’essere esercitata per portare ad una fede sempre più profonda e consapevole di sé: ho desiderato “vedere” con l’intelletto ciò che ho creduto.

La ricerca continua della fede

Agostino evidenzia poi come il dinamismo proprio dell’intelligenza all’interno della fede sia una costante e approfondita ricerca che non si esaurisce mai. La fede infatti è, sì, un trovare Dio che si rivela concretamente nella nostra esistenza, ma un trovare che invita a una sempre più profonda ricerca e conoscenza, che Agostino predispone con queste parole «Cerchiamo ciò che dev’essere ritrovato. Cerchiamo ciò che già è stato trovato. È perché è nascosto che si deve cercare ciò che dev’essere trovato; è perché è immenso che si deve cercare ancora ciò che già si è trovato». La fede, secondo questa visione, fa dunque trovare ciò che l’uomo cerca, perché lo fa incontrare e aderire al dono della rivelazione che Dio ha fatto di sé in Gesù Cristo; dalla sua attività invece, la teologia, si presenta come l’intelligenza vissuta a partire dalla fede, e serve per far penetrare nell’immensità e nell’inesauribilità dell’oggetto di conoscenza donato dalla rivelazione alla ragione.

La triplice condizione della fede

Per questo, la tradizione agostiniana, con un testo fortemente espressivo, riconduce l’atto di fede ad una triplice condizione: credere Deo, credere Deum, credere in Deum. Con la prima, tradotta come “credere a Dio”, si sottolinea l’accoglienza fiduciosa di un Dio che si rivela all’uomo; con la seconda “credere Dio”, si evidenzia invece il contenuto della rivelazione di Dio e con la terza “credere in Dio”, si delinea un movimento interpersonale che è dinamica costante fino al pieno raggiungimento che si avrà solo con l’incontro con Dio dopo la morte.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato della formula «credo ut intelligam et intelligo ut credam» di Sant'Agostino?
  2. La formula esprime il rapporto tra fede e ragione, indicando che la fede è la base per comprendere il mistero di Dio, mentre l'intelligenza, esercitata all'interno della fede, porta a una fede più profonda e consapevole.

  3. Come Sant'Agostino descrive la ricerca della fede?
  4. Agostino descrive la ricerca della fede come un processo dinamico e continuo, in cui la fede invita a una ricerca e conoscenza sempre più profonda di Dio, che si rivela concretamente nella nostra esistenza.

  5. Qual è il ruolo della teologia secondo Sant'Agostino?
  6. La teologia è vista come l'intelligenza vissuta a partire dalla fede, che aiuta a penetrare l'immensità e l'inesauribilità dell'oggetto di conoscenza donato dalla rivelazione alla ragione.

  7. Cosa significa la triplice condizione di fede: credere Deo, credere Deum, credere in Deum?
  8. "Credere Deo" significa accogliere fiduciosamente Dio che si rivela, "credere Deum" evidenzia il contenuto della rivelazione di Dio, e "credere in Deum" delinea un movimento interpersonale verso il pieno incontro con Dio dopo la morte.

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