Concetti Chiave
- Martin Buber identifica nella Bibbia due tipi di fede: Emunàh per gli ebrei e Pistis per i cristiani.
- Emunàh rappresenta la fiducia del popolo di Israele in Dio, un atteggiamento di sicurezza e stabilità.
- Pistis non è solo accettazione di verità rivelate, ma include fiducia e affidamento personale a Dio nel Nuovo Testamento.
- Buber sottolinea l'importanza dell'affidamento personale come elemento centrale dell'esperienza di fede in Israele.
- La radice verbale [-mn] dell'Antico Testamento, da cui deriva "amen", esprime il concetto di fede come sicurezza e solidità.
Indice
Il pensiero di Martin Buber
Secondo il filosofo ebreo Martin Buber, uno dei padri del pensiero dialogico secondo cui la natura umana si manifesta nella capacità di parola e ascolto, nella Bibbia sono attestati due tipi di fede:
- Emunàh, fede degli ebrei, atteggiamento di fiducia in Dio del popolo di Israele;
- Pistis, fede dei cristiani, accettazione di contenuti religiosi vincolanti;
Contrapposizione tra emunàh e pistis
La contrapposizione tra questi due modi di intendere la fede è troppo schematica e non rende ragione del fatto che per il Nuovo Testamento la pistis non è solo accettazione di una verità rivelata, ma ha un essenziale dimensione di fiducia e di affidamento personale a Dio. Buber ha quindi ragione quando parla dell’affidamento come dimensione fondamentale dell’esperienza di fede di Israele ma questa dimensione non è cancellata nel NT, e quindi voler contrapporre queste idee di fede come fiducia e come conoscenza è impropria.
La radice della fede nell'Antico Testamento
L’Antico Testamento effettivamente esprime il concetto di fede-credere con la radice verbale [-mn] da cui deriva il nostro amen che significa, essere sicuro o fondato solidamente, quindi con la stessa radice di emunah. La fede è dunque la condizione dell’uomo che ripone in Dio la sua fiducia e quindi trova in lui la stabilità per la propria vita,