Concetti Chiave
- Il ricordo delle coste dalmate è caratterizzato da isolotti verde smeraldo, pericolosi e coperti di alghe.
- Gli isolotti rappresentano un pericolo per la navigazione, costringendo le vele a spingersi al largo per evitarli.
- La giovinezza trascorsa in mare evoca immagini di libertà e avventura, nonostante i rischi.
- Il protagonista sente un richiamo irresistibile del mare, preferendo la libertà del largo alle luci del porto.
- Il mare simboleggia una terra di nessuno, un rifugio per lo spirito indomito e l'amore per la vita, anche se doloroso.
Ricordi di giovinezza
Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolotti
a fior d'onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d'alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l'alta
marea e la notte li annullava,
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l'insidia.
Il regno di nessuno
Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato
e della vita il doloroso amore.
Nella mia giovinezza ho navigato lungo le coste della Dalmazia.
Ogni tanto affioravano dal mare isolotti coperti di alghe, scivolosi, che per il loro verde parevano smeraldi, dove raramente veniva un qualche uccello in cerca di cibo. E quando c'erano l'alta marea e la notte che sembravano coprirli, le nostre vele ci portavano al largo, in mare aperto, perché quegli isolotti per noi erano un pericolo. Oggi il mio regno è quella terra dove nessuno vuole andare. Il porto con le sue luci attira molti naviganti, ma non me, perché il mio spirito indomato e l'amore per la vita, anche se procura dolore, mi sospinge ancora più al largo.