Concetti Chiave
- Il testo esplora l'idea che solo chi non suscita affetti non trova consolazione nell'eredità lasciata dopo la morte.
- Viene descritta una visione dell'aldilà dove l'anima vaga tra le anime dei defunti o trova rifugio nel perdono divino.
- La narrazione sottolinea come la mancanza di affetti porti a una sepoltura in una terra desolata, priva di amore e ricordo.
- Si evidenzia l'importanza degli affetti terreni per una memoria duratura e significativa dopo la morte.
- Il testo evoca immagini di solitudine e abbandono per chi non ha costruito legami affettivi in vita.
Sol chi non lascia eredità d'affetti
poca gioia ha dell'urna: e se pur mira
dopo l'esequie, errar vede il suo spirto
fra' l compianto de' templi Acherontei,
o ricovrarsi sotto le grandi ale
del perdono d'Iddio: ma la sua polve
lascia alle ortiche di deserta gleba
ove nè donna innamorata preghi,
nè passeggier solingo oda il sospiro
che dal tumulo a noi manda Natura.
Riflessioni sulla Morte e l'Eredità
Solo chi non lascia rimpianto di sè, perchè non è stato capace di suscitare affetti negli altri, non trova consolazione in una degna sepoltura: e se anche, avendo fede, immagina un destino ultraterreno e pensa a ciò che avverrà di lui dopo i funerali, vede la propria anima errare fra il pianto delle moltitudini che si aggirano negli abissi, tra le volte infernali dove scorre il fiume Acheronte, oppure trovare conforto nella misericordia divina: ma lascia il suo corpo a una terra incolta, abbandonata alle ortiche, desolata, dove nessuna donna innamorata andrà mai a pregare, nè un viandante solitario potrà udire il sospiro lamentoso che la Natura sembra mandarci dalla tomba.
