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Sintesi

Opere di Ugo Foscolo


Ecco la descrizione delle opere di Ugo Foscolo.

Sonetti


“Solcata ho fronte” [Autoritratto pubblicato nel 1803]
Composto a somiglianza del sonetto autobiografico dell’Alfieri. Anticipazione del Romanticismo, ovvero dell’esaltazione della propria figura tipica del periodo.
-Antitesi (elementi positivi e negativi)
-definizione di “prodigo” [generoso ma soprattutto spendaccione, Foscolo sperperò molto in gioco d’azzardo, vendette un cottage per questo, il fratello Giovanni si suicidò per debiti di gioco]
-concezione vittimista e titanista preromantica [virtù titanica schiacciata dagli eventi, dalla sconfitta, ossia dalla morte]
-“di man prode” perché egli fu soldato, ma ebbe realmente un ruolo in battaglia nel bombardamento di Genova da parte della flotta inglese
-chiasmo: due vizi e due virtù
-antitesi: ragione e sentimento. Formazione settecentesca ed illuminista, ma sentimenti preromantici e atteggiamenti passionali.
-morte come porto di quiete per le passioni funeste (cit.)
-desiderio di fama immortale
“A Zacinto” [1802]
-due ritmi diversi all’interno della poesia [inizio negativo (vd. 3 negazioni in sequenza), nell’ultima terzina ritmo rallentato (cfr. marcia funebre)
-topos classico della celebrazione della patria
-modelli: XIII libro dell’Odissea, terzo stasimo della Medea di Euripide[elogio di Atene], epigramma catulliano su Sirmione
Elementi tipici:

  • celebrazione della bellezza dei luoghi, della salubrità del clima, dei grandi uomini nati lì

  • apostrofe e personificazione dell’ente geografico

  • senso di sacralità dato dalla presenza degli dei

  • affetti familiari

  • senso di pace e serenità dato dalla casa o anche dalla tomba, accettazione della morte perché da essa deriva affetto e compianto dei cari. (cfr. Inno a Firenze)


{Kalokagathia + pietas (preromanticismo}
-estreme conseguenze del meccanicismo: la culla è già una tomba
-vita dolorosa ma legata agli affetti familiari
-sacralità di gusto neoclassico [riferimenti alla mitologia classica]
-Lucrezio nell’Inno a Venere scrive che la dea presiede all’amore ed alla fecondità della terra
-citazione dell’Odissea: sia come novello Ulisse per sventure e sia come novello Omero per poesia
-tema patriottico dell’esilio e dell’amor di patria
-titanismo e vittimismo
Alla sera [1802]
-“fatal quiete” e “nulla eterno”: definizioni della morte antitetiche, la prima propria di una visione passionale della vita, mentre la seconda rimanda all’illuminismo.
-aspetto tormentoso e rasserenante [Prima e seconda quartina]
-sera: momento magico→ fine del giorno come fine della vita, fine della razionalità
-topos della morte come sonno e porto di quiete:
• “fatal quiete”→ destino funesto, ma che da pace e tranquillità, quindi desiderabile. Fatto naturale [inverno-primavera]
• “nulla eterno”→ concetto filosofico illuministico, destino avverso del Foscolo e del secolo porta a cercare una pace di qualunque genere
Contrasto: Filosofia-Poesia; Ragione-Passione; Inverno-Primavera; Guerra-Pace
Alla musa [1802] [cfr. An die Musik di Schober]
-di ispirazione neoclassica
-contrasto tra passione e perfezione dei versi[bisogno di armonia]
-contrasto tra giovinezza e maturità
-contrasto tra serenità dell’arte e drammaticità della vita
-contrasto tra perennità dell’arte e brevità della vita umana
-contrasto tra amore per la poesia e difficoltà a comporre
“alma di canto”(cfr. Inno a Venere di Lucrezio)→ generatrice di ispirazione
“Aonia diva”: perifrasi erudita per “la musa”(dea della regione Aonia)
“scende di Lete…”: perifrasi erudita per “la morte” e “l’aldilà”
Tema: caducità del tempo e della vita.
Ispirazione come caratteristica della gioventù, quasi spenta in età matura.
E=infatti
Ridondanza del tema della fuga
Passato= gioia, presente e futuro=incertezza ed angoscia
Chiusura: richiamo al tema del dolore (Romanticismo dolore=mito, dolore indispensabile per il poeta)
In morte del fratello Giovanni [Milano 1803]
Richiami a Catullo [cfr. Carme 66]
In Foscolo: “se non andrò sempre fuggendo”, tema dell’esilio, non presente in Catullo (“dopo aver traversato terre e mari”).
“fior de’ tuoi gentil anni caduto” [cfr. Catullo, l’amore reciso come un fiore da un aratro]
“cenere muto”: con Catullo [“a dire vane parole alle tue ceneri mute”] poiché si può parlare con un caro defunto
tema della madre (non presente in Catullo) che ritorna anche in chiusura, più triste per l’esilio che per la morte, poiché il primo non dà alcun genere di sicurezza.
[cfr. In der Fremde]
“avversi numi”: destino avverso(tema tipico)
Speranza di quiete nella morte (notare “secrete cure”)
“Questo di tanta speme oggi mi resta!” cit. Catulliana [carme 78(?), “A Sirmione”]
Tre poesie di Catullo citate (centone?), ma con sentimenti dell’autore, solo ispirazione generale più che imitazione.
“palme”: riferimento alla tradizione di portare offerte sulla tomba per placare gli spiriti infernali
In Catullo: morte latina, visita alla tomba=addio (confine polis-metropoli)
Sedersi sulla tomba? Forse richiamo alla vita quotidiana familiare, cosa impossibile per l’esule.
Invocazione finale.
Quasi tutto il sonetto è romantico, ma è neoclassico il tema del potere consolatorio della poesia.
Tono meditativo [citazioni classiche]
Le due odi neoclassiche [pubblicati insieme a 12 sonetti(4 maggiori)]
-All’amica risanata [i.e. Antonietta Fagnani Arese, una delle amanti di Ugo, ode scritta per il suo ritorno alla società dopo una malattia]
• presentata come una dea fascinosa mentre suona l’arpa o danza, seducendo i giovani (seno scoperto)
• paragonata ad Artemide: interpretazione realistica perché la dea era diventata tale perché cantata da antichi poeti
• temi passionali: bellezza rasserenatrice e la poesia eternatrice
-A Luigia Pallavicini caduta da cavallo
Ode anacreontica: composta di brevi strofe di settenari(piani e sdruccioli) ed endecasillaba
-tipico componimento settecentesco[vd. Lode al signor di Montgolfier]
-poesia di occasione
-prevalenza d’immagini mitologiche e classiche
-bellezza esaltata come donatrice di serenità e consolazione
-tema della bellezza che sfiorisce[classico e petrarchesco] si contrappone al valore dell’arte che riesce a renderla eterna

I sepolcri


-capolavoro maturo ed insuperato del Foscolo
-pubblicazione dell’editto che imponeva la sepoltura al di fuori delle mura[1804] e conseguente sdegno dei cattolici, convinti poi dai medici.
-discussione col Pindemonte[1806] per il suo carme Dei sepolcri, nel quale difende i valori delle sepolture cristiane, prima adesione di Foscolo all’ideale rivoluzionario sulle sepolture, per poi ricredersi, poiché la tomba è un mezzo sacrale(in senso laico) per la fama ed il ricordo del defunto
-contrasto tra gli ideali illuministici e quelli passionali(neoclassici, pre-romantici, romantici)
-carme filosofico-epico(vd. Lucrezio) di ca. 300 versi in endecasillabi sciolti(metro dell’epica secondo il neoclassicismo)
-Dura critica di un vescovo per gli ideali illuministici, ma soprattutto per i suoi voli pindarici e la mancanza di passaggi logici, alla quale Foscolo risponde con una lettera in cui spiega il suo procedere analogico in stile lucreziano e tutti i passaggi delle 4 parti che compongono la sua opera
-riproduzione non di una verità unica e dogmatica, ma di un processo spirituale per mezzo del quale si arriva ad una considerazione finale
-unione e disunione delle parti(accostamento analogico), effetti di chiaro-scuro
-disunione: utile per suscitare il dialogo ed il confronto
-alternanza di idee e stili, pur prevalendo quello retorico-deliberativo sul genere filosofico
-lotta epica dell’uomo contro l’oblio e la morte (titanismo)
I sezione (1-90): Parini
II sezione (90-150) → Lucrezio (libro V)
III sezione (150-202): Alfieri [Dante e Petrarca]
IV sezione (202-294): Omero
Composizione dell’opera:
vv. 1-90 tomba, nodo di affetti
vv. 90-150 storia dell’istituzione della tomba [4 momenti e 4 civiltà diverse a confronto, 2 positivi.2 negativi]{ispirazione lucreziana, cfr. De rerum Natura, V. Nascita della società, i tre pilastri della società etc.} non in ordine cronologico: prima visione negativa (medievale), seconda positiva (classicità), terza positiva (cimiteri-giardini inglesi, citazione della sepoltura di Nelson, introduzione del tema della sezione successiva), quarta negativa
vv. 150-202 venerazione delle tombe per amor di patria e per la fama[S.Croce a Firenze]
vv. 202-294 esaltazione della tomba degli eroi cantata dai poeti, che diventa fonte di fama eterna [ispirazione poetica dalle tombe→ fama]
Passaggio dalla fama caduca alla fama immortale dalla prima all’ultima sezione.
16 argomenti trattati.

I sezione


Prologo[vv1-15]→ incipit: una citazione delle Leggi delle XII tavole(neoclassicismo), favorevole all’istituzione della tomba. Domanda retorica circa l’utilità della tomba, presente solo per i vivi.
Prima immagina: positiva [cipresso=eternità] “urne/ confortate”→ descrizioni in enjambement sottolineano il fatto che il verso non può sempre coincidere con lo sviluppo di un pensiero, inoltre in enjambement vengono utilizzati per accentuare l’attenzione sulla parola finale del verso o all’inizio del successivo. Elenco di cose che rendono belle la vita, tutte legate alla morte.
V. 4-5Fecondare: richiamo lucreziano→ alma Venus, altro richiamo lucreziano.
V. 6: vaghe→ agg. Petrarchesco. Ciò che suscita un sentimento d’amore
Vv. 10-11→ amore per la poesia e per la donna
V. 16→ prima apostrofe a Pindemonte [anche la speme, ultima dea, fugge i sepolcri]
Vv. 17-18→ verso tragico e nichilista[involvere: latinismo]
Vv. 19-22[“Forza operosa le affatica di moto in moto”]→ visione meccanicistica; il tempo trasforma incessantemente gli aspetti della vita in fieri. Divenire=annientamento, involuzione. Riferimento alle tombe degli eroi troiani.

II sezione[vv.23-51]


“Ma”(v.23)→ Introduzione al capovolgimento del pensiero
Vv. 23-25→ l’uomo si priva della fama immortale eliminando le tombe[rif. all’attualità]
Vv. 26-33 →ricerca dell’armonia come valore fondamentale della vita. Mito dell’uomo sofferente. [Corrispondenza d’amorosi sensi: consente al vivo di sentire vicino a sé il defunto, ed a quest’ultimo di sopravvivere]
Vv. 34-40→ richiamo alla patria[“grembo materno”, cfr. A Zacinto] terra patria e sacra[=esclusa, protetta, intoccabile] che raccoglie queste ossa e le protegge dalla vita comune in fieri [profano piede del vulgo] contrapposizione tra sacro e profano, antitesi di sasso[=oggetto che rende sacro, valenza mistica e positiva], in contrapposizione con la precedente accezione negativa del termine, importanza del nome sulla tomba e consolazione derivata dalla natura [alberi sempreverdi e fiori profumati] tema di derivazione lucreziana.
Vv. 41-50→ tema neoclassico: compianto dei tempi acherontei→Ade (fiumi acherontei), aldilà come annientamento(visione meccanicista), invece il credente sottostà alla misericordia divina (visione cristiana). Parole-chiave: polvere e ortiche(contrapposte ai fiori). Nessuna donna innamorata che rivolgerà una preghiera al defunto. Riferimento alle tombe dell’età classica (vicino alle strade, invocazione al viator), il passeggero solitario vicino ad un cimitero sente una riflessione triste riguardo la morte.
Vv. 51-70→ tema occasionale: riferimento all’editto di Saint Clou, che impedisce ai morti di lasciare traccia dei defunti, poiché non è possibile mettere il nome sulla tomba. Sacerdote della musa→ Parini (musa Talìa, satira), le sue opere erano degne di lei (perifrasi di gusto neoclassico), ed in cambio lei gli dà l’ispirazione. Riferimento al Giovin signore e paragone con Sardanapal (sovrano assiro noto per la sua lussuria), che non capiva la poesia e gioiva per i muggiti dei buoi(metafora). Nume→ presenza tutelare e protettiva. Riferimento al giardino di Porta Orientale a Milano (passeggiata alberata con tigli). Tiglio umanizzato: si sdegna; riferimento alle foglie che, appunto, fremono→riferimento alla sepoltura in una fossa comune del Parini. Natura→legame affettivo con l’uomo [vd. Virgilio: Bucoliche; Petrarca: Chiare fresche e dolci acque, Solo e pensoso; Rousseau: Emilio; Kant: Critica del giudizio(arte, la natura suscita sentimenti poetici sublimi); Beethoven: VI sinfonia pastorale; Schubert: Die Forelle. (la trota)
Vv. 70-90→Versi ossianici (particolari macabri, stile eccessivo e tormentato). Grande drammaticità e retorica.→Visione nichilista: interpretazione razionale proposta, non realmente condivisa dal Foscolo, che deve essere superata dal sentimento. Immagini positive anche nelle descrizioni cupe (luce delle stelle sulle tombe). Riferimento all’affetto umano per i defunti.
Vv91-100→Riferimenti lucreziani (libro V, storia della civiltà). Pilastri della società: l’istituzione della famiglia (le nozze, base per la società umana), della giustizia (i tribunali), della religione (gli altari, i templi). Esistenza in divenire. Tombe come conseguenza e base della società. Riferimento all’epigramma di Semonide. Tomba come testimonianza degli onori e della ricchezza familiare (mondo latino).
Vv. 101-113→Polvere degli avi→ceneri da onorare. Religione come panico e timore (non superstizione, latinismo). “Non sempre”→ introduzione dell’elemento negativo, ossia la presentazione delle sepolture medievali (sotto il pavimento della Chiesa) che vengono calpestate (anche metaforicamente). Tema della pestilenza medievale(gusto ossianico). Immagine della madre che impaurita da un incubo e come gesto istintivo allunga la mano sulla culla per proteggere il figlio [immagine già lucreziana, elemento della superstizione religiosa]. Altri elementi ossianici: fantasmi, puzza. Ordine SOV(latinismo).
Vv. 114-119→nuovo modello di sepoltura: cipressi, cedri[alberi sempreverdi, generano profumo], luce del sole [raggi come mani protettive] Lacrimatoi
Vv. 120-129→tema della luce [vd. Inno a Venere] perenne (il lumino perenne). Sul punto di morte, l’uomo cerca la luce. [Ultime parole di Goethe: “luce, più luce”]. Funzione catartica dell’acqua che feconda gli alberi del cimitero (fontane). Amaranto→ vita, viola→morte. Nei cimiteri cristiani si respira l’aria dei Campi Elisi.
Vv. 130-136→cimiteri-giardini inglesi, più simili a quelli classici secondo l’autore. Una follia credere nell’eternità o nell’eternità della tomba [meccanicismo], ma piena di affetto e sentimento. Introduzione di un eroe→Horatio Nelson [vittoria di Trafalgar], stranezza perché Foscolo è filo-napoleonico, anche se forse giustificata dalla delusione derivata dal trattato di Campoformio. Nelson si scava da solo la fossa durante la battaglia. Albero maestro→lapide. Struttura a chiasmo: tombe medievali – italiane dell’epoca; classiche – inglesi.
Vv. 137-150→Non la nobiltà sterile delle genti passate – nobiltà derivata dalle proprie azioni. Inclito→glorioso. Inaugurate immagini dell’orto→àuguri, presagi funesti, le immagini testimoniano la ricchezza sterile dell’uomo. I sepolcri delle famiglie nobili italiane testimoniano solo la loro ricchezza, non le gesta degli uomini.
Vv. 151-185→Passione civile e culturale. Inizio con parole nobili “egregio”, “forte”, “animo”, anafora e chiasmo al verso successivo (“forte”). Connotazione classica dei μεγαλοψύχοι(i magnanimi, le persone che hanno cambiato la storia, vd. Spiriti magni danteschi e le Vite parallele di Plutarco). Dopo introduzione→lungo periodo (154-185), principale al v165(apostrofe di Firenze), momento culminante del carme. L’Italia ha perso tutto del suo impero, e le sue memorie sono conservate a santa Croce in Firenze (tempio...→ chiesa più sacra per meriti umani che non per religione). Ordine SOV. Le memorie dei magnanimi del passato rendono nobile l’Italia. Riferimento al Principe di Machiavelli→interpretazione settecentesca: negativa [Machiavelli avrebbe scritto non per consigliare ma per descrivere un potere de facto]. Tolti ai nobili gli onori derivati dal loro potere, si rivela la loro crudeltà. Riferimento a Michelangelo. Riferimento a Galileo Galilei che aprì la strada a Newton [che stende le ali nell’universo, immagine ripresa da Lucrezio, dall’elogio di Epicuro dopo il mito di Ifigenia]. Riferimento a Dante e Petrarca. Elogio di Firenze quale culla della cultura e della lingua italiana, capitale ideale dell’Italia[topos della celebrazione patria: aria salubre, ricordo del terzo stasimo della Meda[Elogio di Atene]. Immagine lirica notturna→gioia di vivere dei giorni della vendemmia (settembre fiorentino, momento più felice della vita contadina antica), la luna illumina i colli fiorentini in cui si vendemmia, presenza di ulivi(valenza simbolica). Presenza del profumo→eternità. Dante→guelfo bianco, non ghibellino come scrive Foscolo. Il Petrarca scrive dell’eros con pudore, Venere=poesia d’amore, angelo vestito per il suo amore pudico con Laura [Petrarca=dolce labbro di Calliope]. Italia ancora più beata per la presenza dei sepolcri delle grandi menti italiane. [184]→coordinazione per polisindeto (e...e...e...), resa drammatica di un concetto. Quando la speranza di gloria e di coraggio per la lotta ci sarà, nuova ispirazione.
Vv.190- 215→Figura dell’Alfieri, richiamo al sonetto del Petrarca «Solo e pensoso». Desioso→pieno di speranza e di passioni [campi e cilo: due ambiti della vita, terreno e spirituale]. Cura[vd. sonetti]. ricerca di un luogo solitario per meditare sulla vita, la patria, la libertà. Antitesi→pallor della morte e speranza.[età avanzata dell’Alfieri e morte delle speranze, legata alla contemporaneità, politica quindi. Speranza per il futuro invece ancora in vita]. Tema di s.Croce per concludere l’episodio. Fremito→romanticismo. Slancio vitale e passionale.
I grandi della patria(i soldati che muoiono in battaglia)→soldati=eroi cantati dai poeti→immortalità→Battaglia di Maratona→la virtù greca era nutrita dal ricordo dei soldati→morte per la patria= divina(nume, vd.religiosità civile). Descrizione della battaglia con fantasmi, perché si prolunga nei secoli durante la notte [gusto ossianico]→sincronismo, fasi della lotta appaiono insieme per creare un’unica scena drammatica [vd. dipinti vari, ad esempio la Cappella Sistina]. Scintille dagli elmi. Larve guerriere→fantasmi dei soldati che cercano battaglia
nel silenzio notturno[sentimento di angoscia, paura, orrore] con la presenza del suono delle tube, delle armi→visione della battaglia più cruenta, il cavallo che schiaccia la testa del soldato, violazione della sacralità→pianto dei familiari, inni religiosi per i soldati immolati e le Parche che rappresentano la morte.[vd. descrizione nel 5 maggio (vv.80 e segg.), ottica del generale(Napoleone)]
Vv.213 →inizio ultima sezione→poesia eternatrice, ispirata dalla tomba. Analogia con il navigante che vede i fantasmi della battaglia di maratona, apostrofe a Pindemonte {riferimento ai suoi viaggi, da cui ispirazione per romanzi d’amore e d’avventura}. Antenna: bonpresso. Dall’Eubea ci si sposta nella Troade(collegamento con Omero), riferimento alla mitologia (contessa per le armi di Achille, Ulisse e Aiace).Morte→dà giustizia attraverso la gloria, per gli animi nobili, riferimento proprio ad Ulisse [naufragio e armi d’Achille sulla tomba di Aiace], ira di Poseidone.
Vv.226-230→richiamo ad «A Zacinto», ad Ulisse esule, ma la preghiera alle Muse è per essere un poeta, identificazione con Omero e non con l’esule, collegamento comunque attraverso l’esule Ulisse. Contrasto tra immagini di morte e di vita [v.230 e segg.]. Muse→guardiane dei sepolcri. Tempo distrugge tutta la civiltà antica, ma l’armonia(ossia la poesia) rende eterni la gloria degli antichi. Troade deserta [anafora eterno....eterno, anafora per ricorda il tema della sezione]. Riferimento alla ninfa Elettra, mander di Dardano [mito antecedente alla guerra di Troia]. Ella in punto di morte (che non può essere divinizzata da Zeus, pur essendo sua amante) chiede una fama eterna. Imperfetto in luogo del passato remoto perché il mito ha reso immortale questo momento estremo della vita della ninfa. Zeus la piange e acconsente. Piovea→transitivo [faceva piovere dai riccioli l’eternità]→eternità per tutta la casata.
Cassandra si ispira sulla tomba di Elettra→insegnamento dell’elegia funebre. Semmai l’esule tornerà a casa troverà tutto distrutto [Diomede e Larte sotto le mura incendiate]
Palme e cipressi→piante come simbolo di eternità, che crescono bagnati dalle lacrime [pianto sulla tomba, riferimento ai lacrimatoi sulle sepolture classiche]
Preghiera finale di Cassandra→protezione per i padri [cura delle piante→benedizione]
Vv.280→Omero entrerà nelle tombe [gusto ossianico] per parlare con i defunti e ricevere ispirazione. La storia di Troia è eternata. Sacro vate→poeta sacro alle muse, che renderà eterni la stirpe di Achille e quindi tutti gli eroi antichi, anche Ettore. Ove→finché o dovunque. Tema politico→morte per la patria cantata dai poeti

Le Grazie


Poemetto in tre libri– Struttura circolare – Linguaggio musicale
Primo→Venere
Secondo →Vesta [richiamo al mito di Prometeo], ambientato a Firenze
Terzo→Pallade [episodio del velo delle grazie, con cui si coprono per non essere contaminate dalle passioni umane e dalla violenza→liberazione dalle passioni→serenità ed armonia]
Il velo delle grazie
[scene tutte di uguale lunghezza]
vv150→[notare struttura formulare]Flora è colei che ricama sul velo alcune scene, ciascuna delle quali simboleggia i sentimenti più puri e nobili dell’uomo. I scena→giovinezza [in rosa, al centro] [speranze→coro di dee minori] vicino alla quale c’è il Tempo, che ha ritmo di tamburo [allitterazione], balli e canti(propri della giovinezza ma immagini della vita) finiscono→vecchiaia e morte→nuova vita intorno al sepolcro
II scena→[in bianco] Venere sorge [pianeta→dea], casto amore dei fidanzati [tortorelle che escono dal bosco di mirto, sacro alla dea, poi si appartano], usignolo che canta un imeneo→poeta invidioso dei fidanzati, che li canta pur piangendo [tema tipico della lirica barocca, dello stil novo, scuola occitana(?)] [verecondo=pudico]
III scena→[alloro→colore verde] gloria poetica e militare→corona d’alloro[Dante, Stil novo, etc...]. Divinità del sonno sul guerriero vittorioso dopo la battaglia→genitori lontani[amore filiale→meno crudeltà nei confronti dei prigionieri di guerra in nome dell’amore paterno] che pregano per il ritorno del figlio dalla guerra.
IV scena→[oro]amicizia colta nella scena tradizionale del banchetto [Archiloco, Alceo, Orazio…, ma anche tema epigrammatico]→gioia intensa e pura→i Lari offrono da bere prima agli esuli→ilarità amichevole, lode senza adulazione→il Silenzio siede lontano [riservatezza]
V scena→[azzurro]{donna angelicata, forse in riferimento al cielo o alle ceramiche di moda all’epoca} scena della madre che veglia sul bimbo addormentato[bambino malato o moribondo] {Simonide?}, pianto presagio delle sofferenze future, alleviate solo dalla morte

Ultime lettere di Jacopo Ortis [1816 edizione definitiva, a Zurigo, con indicazione Londra]


→Mercato libraio internazionale molto attivo, a Londra il libro è stato venduto in italiano
Dedica: Lorenzo Alderani [amico dell’Ortis, colui che cura, nella finzione letteraria, la pubblicazione delle lettere].
Introduzione→tema del suicidio e della sepoltura dell’esule
Tema politico→delusione e disperazione derivata dal trattato di Campoformio [“Il sacrificio della patria nostra è consumato”→somiglianza col Vangelo, sulla croce Gesù dice: “Consummatum est”(tutto è compiuto)] infamia e disonore→liste di proscrizione[vd. Silla, Ottaviano, Marco Antonio]
“mi commetta”→latinismo [committêre, consegnarsi]
Madre abbandonata→fuga da Venezia. Persecuzione politica simile a quella religiosa
Jacopo è rifugiato in un podere sui colli Euganei→fuga dall’esilio [Milano, Firenze, Liguria, Francia[Lettera da Ventimiglia: “I tuoi confini, Italia, sono questi”]
Guerre civili→italiani contro italiani (vd. Conte di Carmagnola, “ahi sventura, sventura, sventura! I fratelli hanno ucciso i fratelli!”)
-stile moderno, irruente, poco controllato, espressioni colloquiali o auliche, coesistenza di livelli linguistici diversi, opera preromantica anche per questo, non neoclassica
Personaggi

→Delusione in entrambi gli ambiti→suicidio

La consolazione dell’amore


Delusione sul piano politico e sociale→ricerca conforto sul piano personale e sentimentale.
Incontro con Teresa→non solo bella, ma soprattutto acculturata e abile nelle arti.
Bellezza→rigeneratrice dell’animo umano, balsamo consolatore per i dolori della vita
Amore→sentimento fatale [che porta anche alla morte, vd. Eroine romantiche]
Sentimento e ragione
Jacopo→romantico, nuova concezione dell’amore, passione, approccio sentimentale
Odoardo→concezione vecchia dell’amore, senso del dovere familiare, contratto matrimoniale, no passione, approccio razionale[scelto dal padre di Teresa come marito perché benestante]
→polemica sui matrimoni combinati[Wolfgang von Goethe, Ugo Foscolo, Silvio Pellico…]
L’incontro con Parini
-Lettera di argomento politico
-consapevolezza dell’impossibilità dell’amore con Teresa(pur infelice, la madre addirittura si allontana da casa perché in disaccordo col marito) da parte dell’Ortis
→passeggiata con Parini ormai anziano in una piazzetta alberata a tigli
latinismi→imperfetti in I singolare con desinenza in –a(bam)
→personaggio “più dignitoso e più eloquente”, che soffre più per le miserie della società in cui vive più che per i dolori fisici
antiche tirannidi→dominazione spagnola
nuove→i nuovi costumi
lettere prostituite→vd. Vincenzo Monti, al servizio di Napoleone e del Papa, poeta di corte
-andamento colloquiale in alcune frasi, sintassi sommaria o disordinata
→mito del masnadiero [vd. Il Corsaro di Verne] e del fuorilegge grande nell’animo (egocentrismo→grande artista, grande genio incompreso)→meglio un fuorilegge dichiarato(grande nello spirito) che un ladruncolo
→RIVOLUZIONE! →dal sangue dei rivoluzionari morti nascerà un vendicatore, la libertà (vd. Tertulliano o i primi martiri)→passione travolgente
→passione politica soffocata dalla corruzione
→confessione della delusione amorosa
→impossibilità di abbraccio[vd. Odissea, Dante...]
→descrizione di Teresa come donna angelicata [vd. Amor cortese]
→Jacopo diverso da Werther perché si vede il suo divenire, personaggio più stabile e schematico, no romanzo di formazione, ma nuova tematica politica→Italia
→scelta del suicidio posticipato per non dare dolore alla vecchia madre
→morte come porto di quiete [vd. Alla sera]
→idee dal Principe di Machiavelli + giudizio morale→tema dell’occasione[Mosè, Ciro il grande…]
→”a ognuno puzza questo barbaro dominio!” [Machiavelli]→idea ottocentesca→Manzoni[Marzo 1821, Adelchi],Pellico, Cattaneo, Gioberti, ma già visto nella canzone All’Italia del Petrarca
→utilizzo dell’esempio storico come argomentazione della propria tesi [vd. Machiavelli, Cicerone…]
→giovani onesti spenti dal pugnale della calunnia
→ricordo del terrore francese e delle campagne napoleoniche
→violenza sempre sbagliata
→omicidio utile allo Stato→delitto virtuoso per un governo tirannico e violento
→plebe inerme e ignorante dei meccanismi politici
→idee contro le tirannidi→Alfieri [ma anche Parini e Machiavelli]
→conquistatore sparge solo sangue
→Nerva, nonostante le pressioni di Tiberio, si suicidò per non restare coinvolto nella decadenza dello Stato [Tacito]
→Potenza della passione maggiore della vita stessa [ideale romantico e preromantico]
→idea del suicidio
→apostrofe a Lorenzo ed agli italiani
→nel finale: tono oratorio, non più dialogo con inserti narrativi, vero e proprio discorso per i lettori[apostrofe, sententiae…]”Perseguitate con la verità i vostri persecutori!”
Estratto del documento

temi passionali: bellezza rasserenatrice e la poesia eternatrice

-A Luigia Pallavicini caduta da cavallo

anacreontica:

Ode composta di brevi strofe di settenari(piani e sdruccioli) ed

endecasillaba

-tipico componimento settecentesco[vd. Lode al signor di Montgolfier]

-poesia di occasione

-prevalenza d’immagini mitologiche e classiche

-bellezza esaltata come donatrice di serenità e consolazione

-tema della bellezza che sfiorisce[classico e petrarchesco] si contrappone al valore

dell’arte che riesce a renderla eterna

I sepolcri

-capolavoro maturo ed insuperato del Foscolo

-pubblicazione dell’editto che imponeva la sepoltura al di fuori delle mura[1804] e

conseguente sdegno dei cattolici, convinti poi dai medici.

Dei sepolcri,

-discussione col Pindemonte[1806] per il suo carme nel quale difende

i valori delle sepolture cristiane, prima adesione di Foscolo all’ideale rivoluzionario

sulle sepolture, per poi ricredersi, poiché la tomba è un mezzo sacrale(in senso

laico) per la fama ed il ricordo del defunto

-contrasto tra gli ideali illuministici e quelli passionali(neoclassici, preromantici,

romantici)

-carme filosofico-epico(vd. Lucrezio) di ca. 300 versi in endecasillabi sciolti(metro

dell’epica secondo il neoclassicismo)

-Dura critica di un vescovo per gli ideali illuministici, ma soprattutto per i suoi voli

pindarici e la mancanza di passaggi logici, alla quale Foscolo risponde con una

lettera in cui spiega il suo procedere analogico in stile lucreziano e tutti i passaggi

delle 4 parti che compongono la sua opera

-riproduzione non di una verità unica e dogmatica, ma di un processo spirituale per

mezzo del quale si arriva ad una considerazione finale

-unione e disunione delle parti(accostamento analogico), effetti di chiaro-scuro

-disunione: utile per suscitare il dialogo ed il confronto

-alternanza di idee e stili, pur prevalendo quello retorico-deliberativo sul genere

filosofico

-lotta epica dell’uomo contro l’oblio e la morte (titanismo)

I sezione (1-90): Parini

II sezione (90-150) Lucrezio (libro V)

III sezione (150-202): Alfieri [Dante e Petrarca]

IV sezione (202-294): Omero

Composizione dell’opera:

vv1-90 tomba, nodo di affetti

vv90-150 storia dell’istituzione della tomba [4 momenti e 4 civiltà diverse a

confronto, 2 positivi.2 negativi]{ispirazione lucreziana, cfr. De rer.Na. V. Nascita

della società, i tre pilastri della società etc.} non in ordine cronologico: prima

visione negativa (medievale), seconda positiva (classicità), terza positiva (cimiteri-

giardini inglesi, citazione della sepoltura di Nelson, introduzione del tema della

sezione successiva), quarta negativa

vv150-202 venerazione delle tombe per amor di patria e per la fama[s.Croce a

Firenze]

vv202-294 esaltazione della tomba degli eroi cantata dai poeti, che diventa fonte

di fama eterna [ispirazione poetica dalle tombe fama]

Passaggio dalla fama caduca alla fama immortale dalla prima all’ultima sezione.

16 argomenti trattati.

I sezione

Prologo[vv1-15] incipit: una citazione delle Leggi delle XII tavole(neoclassicismo),

favorevole all’istituzione della tomba. Domanda retorica circa l’utilità della tomba,

presente solo per i vivi.

Prima immagina: positiva [cipresso=eternità] “urne/ confortate” descrizioni in

enjambement sottolineano il fatto che il verso non può sempre coincidere con lo

sviluppo di un pensiero, inoltre in enjambement vengono utilizzati per accentuare

l’attenzione sulla parola finale del verso o all’inizio del successivo. Elenco di cose

che rendono belle la vita, tutte legate alla morte.

V4-5Fecondare: richiamo lucreziano alma Venus, altro richiamo lucreziano.

V6: vaghe agg. Petrarchesco. Ciò che suscita un sentimento d’amore

Vv10-11 amore per la poesia e per la donna

V16 prima apostrofe a Pindemonte [anche la speme, ultima dea, fugge i sepolcri]

Vv17-18 verso tragico e nichilista[involvere: latinismo]

Vv19-22[“Forza operosa le affatica di moto in moto”] visione meccanicistica; il

tempo trasforma incessantemente gli aspetti della vita in fieri.

Divenire=annientamento, involuzione. Riferimento alle tombe degli eroi troiani.

II sezione[vv23-51]

“Ma”(v23) Introduzione al capovolgimento del pensiero

Vv23-25 l’uomo si priva della fama immortale eliminando le tombe[rif.

all’attualità]

Vv26-33 dell’armonia come valore fondamentale della vita. Mito

ricerca

dell’uomo sofferente. [Corrispondenza d’amorosi sensi: consente al vivo di sentire

vicino a sé il defunto, ed a quest’ultimo di sopravvivere]

Vv34-40 richiamo alla patria[“grembo materno”, cfr. A Zacinto] terra patria e

sacra[=esclusa, protetta, intoccabile] che raccoglie queste ossa e le protegge dalla

vita comune in fieri [profano piede del vulgo] contrapposizione tra sacro e profano,

antitesi di sasso[=oggetto che rende sacro, valenza mistica e positiva], in

contrapposizione con la precedente accezione negativa del termine, importanza

del nome sulla tomba e consolazione derivata dalla natura [alberi sempreverdi e

fiori profumati] tema di derivazione lucreziana.

Vv41-50 tema neoclassico: compianto dei tempi acheronteiAde (fiumi

acherontei), aldilà come annientamento(visione meccanicista) , invece il credente

sottostà alla misericordia divina (visione cristiana). Parole-chiave: polvere e

ortiche(contrapposte ai fiori). Nessuna donna innamorata che rivolgerà una

preghiera al defunto. Riferimento alle tombe dell’età classica (vicino alle strade,

invocazione al viator), il passeggero solitario vicino ad un cimitero sente una

riflessione triste riguardo la morte.

Vv51-70 tema occasionale: riferimento all’editto di Saint Clou, che impedisce ai

morti di lasciare traccia dei defunti, poiché non è possibile mettere il nome sulla

tomba. Sacerdote della musa Parini (musa Talìa, satira), le sue opere erano

degne di lei (perifrasi di gusto neoclassico), ed in cambio lei gli dà l’ispirazione.

Giovin signore

Riferimento al e paragone con Sardanapal (sovrano assiro noto per

la sua lussuria), che non capiva la poesia e gioiva per i muggiti dei buoi(metafora).

Nume presenza tutelare e protettiva. Riferimento al giardino di Porta Orientale a

Milano (passeggiata alberata con tigli). Tiglio umanizzato: si sdegna; riferimento

alle foglie che, appunto, fremonoriferimento alla sepoltura in una fossa comune

del Parini. Naturalegame affettivo con l’uomo [vd. Virgilio: Bucoliche; Petrarca:

Chiare fresche e dolci acque, Solo e pensoso; Rousseau: Emilio; Kant: Critica del

giudizio(arte, la natura suscita sentimenti poetici sublimi); Beethoven: VI sinfonia

pastorale; Schubert: Die Forelle (la trota)]

Vv70-90Versi ossianici (particolari macabri, stile eccessivo e tormentato). Grande

drammaticità e retorica.Visione nichilista: interpretazione razionale proposta,

non realmente condivisa dal Foscolo, che deve essere superata dal sentimento.

Immagini positive anche nelle descrizioni cupe (luce delle stelle sulle tombe).

Riferimento all’affetto umano per i defunti.

Vv91-100Riferimenti lucreziani (libro V, storia della civiltà). Pilastri della società:

l’istituzione della famiglia (le nozze, base per la società umana), della giustizia (i

tribunali), della religione (gli altari, i templi). Esistenza in divenire. Tombe come

conseguenza e base della società. Riferimento all’epigramma di Semonide. Tomba

come testimonianza degli onori e della ricchezza familiare (mondo latino).

Vv101-113Polvere degli aviceneri da onorare. Religione come panico e timore

(non superstizione, latinismo). “Non sempre” introduzione dell’elemento

negativo, ossia la presentazione delle sepolture medievali (sotto il pavimento della

Chiesa) che vengono calpestate (anche metaforicamente). Tema della pestilenza

medievale(gusto ossianico). Immagine della madre che impaurita da un incubo e

come gesto istintivo allunga la mano sulla culla per proteggere il figlio [immagine

già lucreziana, elemento della superstizione religiosa]. Altri elementi ossianici:

fantasmi, puzza. Ordine SOV(latinismo).

Vv114-119nuovo modello di sepoltura: cipressi, cedri[alberi sempreverdi,

generano profumo], luce del sole [raggi come mani protettive] Lacrimatoi

Vv120-129tema della luce [vd. Inno a Venere] perenne (il lumino perenne). Sul

punto di morte, l’uomo cerca la luce. [Ultime parole di Goethe: “luce, più luce”].

Funzione catartica dell’acqua che feconda gli alberi del cimitero (fontane).

Amaranto vita, violamorte. Nei cimiteri cristiani si respira l’aria dei Campi Elisi.

Vv130-136cimiteri-giardini inglesi, più simili a quelli classici secondo l’autore.

Una follia credere nell’eternità o nell’eternità della tomba [meccanicismo], ma

piena di affetto e sentimento. Introduzione di un eroeHoratio Nelson [vittoria di

Trafalgar], stranezza perché Foscolo è filonapoleonico, anche se forse giustificata

dalla delusione derivata dal trattato di Campoformio. Nelson si scava da solo la

fossa durante la battaglia. Albero maestrolapide. Struttura a chiasmo: tombe

medievali – italiane dell’epoca; classiche – inglesi.

Vv137-150Non la nobiltà sterile delle genti passate – nobiltà derivata dalle

proprie azioni. Inclitoglorioso. Inaugurate immagini dell’ortoàuguri, presagi

funesti, le immagini testimoniano la ricchezza sterile dell’uomo. I sepolcri delle

famiglie nobili italiane testimoniano solo la loro ricchezza, non le gesta degli

uomini.

Vv151-185Passione civile e culturale. Inizio con parole nobili “egregio”, “forte”,

“animo”, anafora e chiasmo al verso successivo (“forte”). Connotazione classica

dei μεγαλοψύχοι(i magnanimi, le persone che hanno cambiato la storia, vd. Spiriti

magni danteschi e le Vite parallele di Plutarco). Dopo introduzionelungo periodo

(154-185), principale al v165(apostrofe di Firenze), momento culminante del

carme. L’Italia ha perso tutto del suo impero, e le sue memorie sono conservate a

santa Croce in Firenze (tempio... chiesa più sacra per meriti umani che non per

religione). Ordine SOV. Le memorie dei magnanimi del passato rendono nobile

l’Italia. Riferimento al Principe di Machiavelliinterpretazione settecentesca:

negativa[Machiavelli avrebbe scritto non per consigliare ma per descrivere un

potere de facto]. Tolti ai nobili gli onori derivati dal loro potere, si rivela la loro

crudeltà. Riferimento a Michelangelo. Riferimento a Galileo Galilei che aprì la

strada a Newton [che stende le ali nell’universo, immagine ripresa da Lucrezio,

dall’elogio di Epicuro dopo il mito di Ifigenia]. Riferimento a Dante e Petrarca.

Elogio di Firenze quale culla della cultura e della lingua italiana, capitale ideale

dell’Italia[topos della celebrazione patria: aria salubre, ricordo del terzo stasimo

della Meda[Elogio di Atene]. Immagine lirica notturnagioia di vivere dei giorni

della vendemmia (settembre fiorentino, momento più felice della vita contadina

antica), la luna illumina i colli fiorentini in cui si vendemmia, presenza di

ulivi(valenza simbolica). Presenza del profumoeternità. Danteguelfo bianco,

non ghibellino come scrive Foscolo. Il Petrarca scrive dell’eros con pudore,

Venere=poesia d’amore, angelo vestito per il suo amore pudico con Laura

[Petrarca=dolce labbro di Calliope]. Italia ancora più beata per la presenza dei

sepolcri delle grandi menti italiane. [184]coordinazione per polisindeto

(e...e...e...), resa drammatica di un concetto. Quando la speranza di gloria e di

coraggio per la lotta ci sarà, nuova ispirazione.

Vv190- 215Figura dell’Alfieri, richiamo al sonetto del Petrarca «Solo e pensoso».

Desiosopieno di speranza e di passioni [campi e cilo: due ambiti della vita,

terreno e spirituale]. Cura[vd. sonetti]. ricerca di un luogo solitario per meditare

sulla vita, la patria, la libertà. Antitesipallor della morte e speranza.[età avanzata

dell’Alfieri e morte delle speranze, legata alla contemporaneità, politica quindi.

Speranza per il futuro invece ancora in vita]. Tema di s.Croce per concludere

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