Concetti Chiave
- Foscolo nei Sepolcri espone una visione materialista della morte, considerandola parte di un ciclo naturale di trasformazione della materia.
- La morte è vista come distruzione totale dell'individuo, senza possibilità di sopravvivenza o consolazione dalla sepoltura.
- Sebbene queste posizioni materialiste escludano la vita dopo la morte, Foscolo riconosce che l'uomo ha bisogno di un senso nella propria esistenza.
- L'illusione della sopravvivenza dopo la morte è affidata alle tombe, che mantengono vivo il ricordo e stabiliscono legami affettivi tra vivi e defunti.
- Foscolo vede l'amore come l'illusione più potente, capace di rendere l'uomo eterno superando i limiti della contingenza.
La visione materialistica di Foscolo
Nella prima parte dei Sepolcri Foscolo espone le tesi materialistiche dalle quali dovrebbe discendere l’inutilità delle tombe e l’indifferenza per il modo di seppellire i defunti. La morte non è che un momento di un ciclo naturale di perpetua trasformazione, in un cui la materia di un essere, disgregandosi, va a formare altri esseri; essa è quindi distruzione totale dell’individuo e non lascia possibilità di sopravvivenza. Per questo il morto, che non sente più nulla, non può trarre alcun conforto dalla tomba.
L'illusione della sopravvivenza
Queste posizioni, che escludono ogni idea religiosa di una vita dopo la morte, sono ribadite da Foscolo con assoluta convinzione e costituiscono la base di tutta la sua visione della realtà. Però esse non lo soddisfano interamente, perché, l’uomo, in questa prospettiva, riesce a trovare difficilmente un senso alla propria esistenza. L’uscita da questo vicolo cieco, nell’Ortis, ma anche ne Dei sepolcri stessi, è stata trovata non sul piano della razionalità, ma sul piano delle illusioni: la sopravvivenza dopo la morte, indispensabile come stimolo alla partecipazione attiva ed energica alla storia, se è impossibile secondo la ragione, diviene possibile grazie all’illusione.
L’illusione della sopravvivenza è affidata alle tombe: l’uomo può illudersi di continuare a vivere anche dopo la morte, poiché la tomba mantiene vivo il ricordo ed istituisce un rapporto affettivo con i familiari e gli amici. La possibilità di un rapporto affettivo tra morti e vivi strappa l’uomo alla sua condizione effimera e gli conferisce quasi l’immortalità che è propria degli Dei. Quindi, Foscolo, in contraddizione a quanto affermato precedentemente, espone l’utilità delle tombe sul piano privato ed affettivo: i principi, i desideri, i sogni che rimangono nei vivi dopo la morte, non sono forse il motivo per il quale viviamo? Fra i vivi e il morto si instaura un rapporto biunivoco perché i vivi tengono traccia dei morti e perché è in parte il morto a dare un senso alla vita di chi rimane, trasmettendogli le sue esperienze e i suoi insegnamenti.
L'amore e l'immortalità
Foscolo concepisce l’amore come la più potente fra le illusioni, in quanto, quando si è innamorati, anche se per un solo istante, i propri confini scompaiono e l’uomo si fa eterno perché si dimentica di ogni vincolo della contingenza.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione materialistica di Foscolo riguardo alla morte?
- Come Foscolo giustifica l'importanza delle tombe nonostante la sua visione materialistica?
- Qual è il ruolo dell'amore nella concezione di immortalità di Foscolo?
Foscolo vede la morte come un momento di un ciclo naturale di trasformazione perpetua, dove la materia di un essere si disgrega per formare altri esseri, negando così la sopravvivenza individuale e l'utilità delle tombe.
Foscolo giustifica l'importanza delle tombe sul piano affettivo, poiché esse mantengono vivo il ricordo e creano un legame emotivo tra i vivi e i morti, conferendo un senso di quasi immortalità.
Foscolo considera l'amore come la più potente delle illusioni, capace di far scomparire i confini dell'individuo e di renderlo eterno, poiché innamorarsi permette di dimenticare i vincoli della contingenza.