miraglia.nancy2000
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Concetti Chiave

  • Emanuele Tesauro's "Il cannocchiale aristotelico" highlights the metaphor as a key tool for understanding Baroque worldviews and literary poetics.
  • Torquato Accetto's "Della dissimulazione onesta" distinguishes between vulgar lies and dissimulation, protecting individuals from powerful offenses.
  • Paolo Sarpi defended Venice's republican institutions against ecclesiastical claims, documented in the "Storia particolare dell’interdetto".
  • Sarpi's "Istoria del concilio del Tridentino" critiques the Catholic Church's prioritization of power over evangelical peace.
  • The Seventeenth-century prose reflects diverse ideological perspectives, illustrating the complex mindset of that era.

Indice

  1. La Metafora nel Barocco
  2. Dissimulazione e Psicologia Seicentesca
  3. Paolo Sarpi e l'Autonomia Veneziana

La Metafora nel Barocco

Tra i prosatori del Seicento spiccano alcune figure che ne hanno rappresentato diverse concezioni e disposizioni ideologiche. Per quanto riguarda la comprensione della letteratura marinista, di fondamentale importanza è “Il cannocchiale aristotelico” del torinese Emanuele Tesauro, che fa della metafora uno strumento privilegiato di conoscenza, non solo sul piano delle poetiche letterarie, di cui è l’elemento costitutivo e fondante, ma in generale per quanto riguarda la particolare visione del mondo barocco.

Mettendo in relazione cose lontane fra loro, la metafora favorisce quello scambio tra illusione e realtà tipico di una particolare percezione del reale.

Dissimulazione e Psicologia Seicentesca

Utile per rivelare un caratteristico aspetto della mentalità secentesca, e per intendere certi atteggiamenti psicologici, è il tratto “Della dissimulazione onesta” di Torquato Accetto, autore meridionale. L’opera nasce dalla distinzione tra la simulazione, che è la volgare menzogna, e la dissimulazione, in cui si nasconde una verità che può risultare sgradevole e offensiva. Da un lato la dissimulazione può favorire l’ipocrisia ma anche difendere l’individuo dalle offese dei potenti.

Paolo Sarpi e l'Autonomia Veneziana

Difensore delle istituzioni repubblicane di Venezia e direttamente impegnato a combattere le pretese ecclesiastiche nei confronti dell’autonomia dello stato, Paolo Sarpi prese parte ai contrasti con la Curia pontificia, raccogliendone gli scritti relativi nella “Storia particolare dell’interdetto”. Ai vertici della sua passione storiografica e a testimonianza del suo impegno politico, si colloca “l’Istoria del concilio del Tridentino” che, utilizzando in modo non sempre neutrale un’attenta ricerca delle fonti, ricostruisce la lunga vicenda di quella che lui stesso ha definito una sorta di Iliade dei suoi tempi, condannando quella ragion di stato che, soprattutto da parte cattolica, aveva anteposto gli interessi del potere a uno spirito evangelico volto a ristabilire la pace.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della metafora nella letteratura barocca secondo Emanuele Tesauro?
  2. Emanuele Tesauro, nel suo "Il cannocchiale aristotelico", considera la metafora uno strumento privilegiato di conoscenza, fondamentale non solo nelle poetiche letterarie ma anche nella visione del mondo barocco, favorendo lo scambio tra illusione e realtà.

  3. Come viene descritta la dissimulazione nel contesto psicologico del Seicento?
  4. Nel trattato "Della dissimulazione onesta" di Torquato Accetto, la dissimulazione è distinta dalla simulazione e viene vista come un mezzo per nascondere verità sgradevoli, proteggendo l'individuo dalle offese dei potenti, pur rischiando di favorire l'ipocrisia.

  5. Qual è stato il contributo di Paolo Sarpi all'autonomia veneziana?
  6. Paolo Sarpi ha difeso le istituzioni repubblicane di Venezia contro le pretese ecclesiastiche, documentando i contrasti con la Curia pontificia nella "Storia particolare dell’interdetto" e criticando la ragion di stato cattolica nella sua "Istoria del concilio del Tridentino".

Domande e risposte

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