Concetti Chiave
- La prosa in Italia comprendeva vari generi come il romanzo, la novella, e la trattatistica, quest'ultima usata per diffondere teorie scientifiche con un linguaggio accessibile.
- Gianbattista Marino, nato a Napoli nel 1569, è stato un esponente di spicco della prosa barocca, abbandonando gli studi di legge per dedicarsi alla poesia.
- Marino aspirava a una vita di corte, dove poteva esprimere la sua sensibilità artistica e frequentare letterati, nonostante le critiche ecclesiastiche.
- Le sue opere principali, come "La lira" e "Adone", sono caratterizzate da una rivisitazione originale di autori classici e moderni, introducendo nuovi schemi metrici.
- La poesia di Marino si concentrava su temi come l'amore, il deforme e la caducità, scritta per provocare sensazioni piuttosto che sentimenti.
Generi della prosa italiana
In Italia la produzione in prosa ebbe molti generi, tra i quali: il romanzo, la novella, la storiografia, la trattatistica (con il trattato in ambito scientifico con cui gli scienziati volevano diffondere le loro teorie e scoperte al popolo tramite il ragionamento scientifico ed un lessico preciso anche se derivante dal linguaggio comune).
Gianbattista Marino: vita e opere
Uno degli esponenti della prosa barocca fu Gianbattista Marino. Nacque a Napoli nel 1569. Suo padre gli voleva far studiare legge ma lui decise di intraprendere gli studi di poesia. Fin da giovane frequentò letterati. La sua aspirazione era la vita di corte con cui poteva esprimere la sua sensibilità di artista.
Stile e temi di Marino
È stato considerato il più grande poeta del suo tempo, nonostante la condanna ecclesiastica. Morì a Napoli nel 1625. Le sue opere più importanti furono “la lira”, “adone”, “la galeria”, “la sampogna” e “lettere”. Il suo modo di scrivere prendeva spunto dagli autori classici e moderni rivisitandoli in modo originale, rendendo la poesia “meravigliosa” ed introducendo nuovi schemi metrici e un nuovo linguaggio. I temi principali delle sue opere sono l’amore, il brutto, il deforme, il bizzarro, la morte e la caducità. La sua poesia era scritta in modo da poter provocare sensazioni e non sentimenti, come il resto dei poeti faceva.