Concetti Chiave
- Giovan Battista Marino abbandonò gli studi legali a vent'anni per dedicarsi alla letteratura, segnando l'inizio della sua carriera poetica.
- Dopo essere stato incarcerato per vari crimini, nel 1600 evade e trova rifugio a Roma, dove pubblica le sue Rime nel 1602.
- Marino ottiene il favore alla corte di Carlo Emanuele I a Torino, ricevendo il titolo di Cavaliere grazie a un panegirico in onore del duca di Savoia.
- Nonostante conflitti con altri poeti, diventa segretario ducale nel 1610 e più tardi viene accolto alla corte parigina, ricevendo una pensione per il suo lavoro poetico.
- Durante la sua carriera, Marino completa importanti opere come "Galiera", "Sampogna" e "Adone", lasciando un'impronta significativa nella poesia barocca.
Indice
Inizio della carriera letteraria
Giovan Battista Marino nasce a Napoli nel 1569, a vent'anni abbandona gli studi legali per dedicarsi all'attività letteraria.
Viene incarcerato due volte:
- aveva sedotto una ragazza che poi morirà di parto;
- aveva falsificato dei documenti per un suo amico accusato di omicidio.
Successi e rivalità a Torino
Nel 1600 evade di prigione e si rifugia a Roma.
La pubblicazione delle Rime (Venezia, 1602), gli valse un impiego dal cardinale Pietro Aldobrandini nel 1604.
Dal 1605 al 1607 si trasferì a Ravenna dove entrò in contatto con pittori e poeti bolognesi innovativi.
Nel 1608 andò a Torino alla corte di Carlo Emanuele I.
Un panegirico (uno scritto dove si elogiano le qualità di una persona) del duca di Savoia gli valse il titolo di Cavaliere dell'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Il segretario del duca, il poeta genovese Gasparo Murtola, divenne invidioso e ci fu uno scontro poetico tra i due poeti dove vinse Marino.
Dopo questo duello Murtola decise di condannare Marino, ma questa condanna venne subito annullata e nel 1610 Marino divenne segretario ducale.
Riconoscimenti e opere a Parigi
Dal 1611 al 1612 andò nuovamente in carcere e nei due anni successivi lavora alla sua raccolta di liriche: Lira (1614).
Nel 1615 viene accolto alla corte parigina di Maria de' Medici e ricevette un'ottima pensione perché considerato il miglior poeta di quel tempo.
Grazie alla sua pensione si dedicò completamente alla scrittura, terminando le sue opere iniziate negli ultimi anni:
- Galiera: raccolta di disegni, stampe e dipinti;
- Sampogna: dodici idilli mitologici;
- Adone: poema di argomento mitologico e con impianto lirico.
Ritorno in Italia e ultimi anni
Nel 1623 rientra in Italia portando con sé buona parte della sua biblioteca personale, si dedicò a concludere l'Adone e a partecipare alla vita politica della città.
Morì nel 1625.
Domande da interrogazione
- Quali furono le circostanze che portarono Giovan Battista Marino a lasciare Napoli?
- Come si sviluppò la carriera di Marino a Torino?
- Quali furono i principali successi di Marino a Parigi?
Marino abbandonò gli studi legali a vent'anni per dedicarsi alla letteratura e fu incarcerato due volte per seduzione e falsificazione di documenti.
A Torino, Marino ottenne il titolo di Cavaliere dell'ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro grazie a un panegirico per il duca di Savoia e vinse uno scontro poetico con Gasparo Murtola, diventando segretario ducale nel 1610.
A Parigi, Marino fu accolto alla corte di Maria de' Medici, ricevette una pensione e completò opere importanti come "Galiera", "Sampogna" e "Adone".