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Concetti Chiave

  • Le scoperte di Galilei hanno sconvolto la concezione umanistica, spostando l'uomo dal centro dell'universo e causando una crisi esistenziale nel '600.
  • Galilei, contrariamente alla visione aristotelica, propone un universo infinito che l'uomo non può conoscere completamente, sfidando l'idea che tutto sia creato per l'uomo.
  • Il dialogo tra Simplicio e Salviati evidenzia la presunzione di considerare l'universo creato esclusivamente per l'uomo, sottolineando la diversità del pensiero di Galilei.
  • Galilei critica gli aristotelici per la loro rigidità mentale, proponendo un metodo basato sull'osservazione e l'evidenza per comprendere la realtà.
  • La visione di Galilei include la possibilità di infiniti mondi, suggerendo che l'esistenza di qualcosa non dipende dalla sua utilità per l'uomo.

Indice

  1. La Rivoluzione di Galilei
  2. Il Dialogo e le Critiche
  3. La Perfezione e l'Inutilità

La Rivoluzione di Galilei

Le scoperte e le posizioni di Galilei furono talmente sconvolgenti che fu costretto ad abiurare: l'uomo scoprì di non essere al centro dell'universo, fu spodestato dalla posizione privilegiata in cui lo poneva l'umanesimo che addirittura riteneva l'uomo fosse misura di tutte le cose. Il '500 infatti prediligeva equilibrio, simmetria, misurabilità; al contrario il '600 è il periodo del disorientamento. L'uomo si perde, si trova in un labirinto concepito diversamente rispetto a quello ariostesco: il labirinto di Ariosto corrispondeva con la ricerca continua, in quest'epoca vi è invece l'idea che l'uovo si perda definitivamente e che non possa più trovare se stesso. Le idee proposte da Galilei misero l'uomo in una profonda crisi, anche perchè fino ad allora aveva creduto di essere padrone del mondo, che tutto fosse stato creato in sua funzione: Pico della Mirandola riteneva infatti che l'uomo fosse l'unica creatura indeterminata, cui Dio aveva dato la possibilità di determinarsi; in altri termini l'uomo era padrone di se stesso e dell'universo. L'uomo per essere padrone del cosmo deve trovarsi in uno spazio finito, a dimostrazione di ciò nella concezione geocentrica vi è un numero finito di cieli, l'universo è circoscritto. Galilei afferma invece, così come precedentemente fatto da Giordano Bruno, che l'universo sia infinito e che quindi l'uomo non possa conoscerlo interamente.

Il Dialogo e le Critiche

Nella Terza giornata del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo Simplicio afferma che non si possa affermare che una cosa non possa essere stata creata in maniera invana e oziosa, gli aristotelici ritenevano che l'infinità dell'universo concepito da Galilei possedesse quelle caratteristiche. Invano rispetto a chi? All'uomo. Ozioso, inoperoso rispetto a chi? All'uomo. Se si ammette che una cosa sia invana o oziosa l'universo sarebbe stato interamente creato in funzione dell'uomo. Gli aristotelici affermano infatti che lo spazio fra Saturno e il Ciello delle stelle fisse sia superfluo e vano, perchè inutile all'uomo. A cosa serve all'uomo un universo infinito? Salviati risponde che l'universo non ha nessuna utilità per l'uomo perchè non è stato creato per lui. Sarebbe presuntuoso pensare che l'unica preoccupazione dell'uomo sia Dio. L'uomo non è l'unico pensiero di Dio, ma la divinità provvede comunque a darci il massimo, così come lo fa con gli altri enti. Per esempio il sole agisce nel modo migliore verso ogni essere, come se questo essere fosse la sua unica occupazione, ma non è così. Se così non fosse, gli aristotelici potrebbero fornire delle prove e solo allora Galilei cambierebbe la propria posizione. Galilei afferma che se Aristotele fosse stato vivo e avrebbe visto le nuove scoperte, si sarebbe ricreduto, così come dovrebbero fare gli aristotelici, in quanto vero scienziato a differenza degli aristotelici, passivi imitatori di Aristotele. La differenza fra Galilei e gli aristotelici è che Galilei utilizza un metodo, non nega l'evidenza, se essa viene dimostrata. Galilei fonda il suo metodo sull'osservazione propone agli aristotelici di fare lo stesso.

La Perfezione e l'Inutilità

La perfezione, non consente la vita. L'unico pianeta irregolare, nell'ottica geocentrica, è la Terra, ed è l'unica che consente la vita; la vita sta quindi nell'imperfezione. Anche la morte è una forma di perfezione perchè ci porta al compimento e infatti non è vita. Affermare che l'universo in parte sia vano è un atto di temerità, significa farsi giudici di ciò che Dio fa. Per gli aristotelici se una cosa non serve all'uomo è inutile o addirittura non esiste. Galilei da quindi degli esempi per dimostrare che si sbagliano: se non vi fossero state le dissezioni, pratica vietata dalla Chiesa, non avremmo potuto conoscere gli organi. Ciò sta a significare che per conoscere bisogna approfondire e osservare. Come si può dire che non esiste ciò che non si vede? Poichè ci accorgiamo dell'importanza di qualcosa quando non c'è più, Galilei dice agli aristotelici di togliersi un organo e poi potranno capire la sua funzione e se effettivamente serve. Quindi per capire ciò che ci influenza, dovremmo toglierlo. Galilei chiede infine se i quattro satelliti di Giove esistevano già o se hanno iniziato ad esistere da quando li abbiamo scoperti. Galilei ha una visione profetica infatti dice che potrebbero esserci infiniti mondi, anche simili alla Terra. Quando noi pensiamo a una idea non vera, non è presente nella realtà, ma le sue conseguenze diventano vere, reali; per esempio se credo vi sia un mostro sotto il letto, abbiamo paura ma non c'è il mostro.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata la rivoluzione introdotta da Galilei e come ha influenzato la percezione dell'uomo nell'universo?
  2. Galilei ha sconvolto la visione umanistica dell'uomo come centro dell'universo, proponendo un universo infinito e non interamente conoscibile, mettendo l'uomo in crisi rispetto alla sua posizione privilegiata.

  3. Come risponde Galilei alle critiche degli aristotelici riguardo l'inutilità dell'universo infinito?
  4. Galilei sostiene che l'universo non è stato creato per l'uomo e che è presuntuoso pensare che Dio abbia come unica preoccupazione l'uomo, invitando gli aristotelici a dimostrare le loro affermazioni.

  5. Qual è la visione di Galilei sulla perfezione e l'imperfezione in relazione alla vita?
  6. Galilei afferma che la vita risiede nell'imperfezione, poiché la Terra, irregolare, è l'unico pianeta che consente la vita, mentre la perfezione porta al compimento, come la morte.

  7. In che modo Galilei dimostra l'importanza dell'osservazione e della conoscenza?
  8. Galilei utilizza esempi come le dissezioni per dimostrare che la conoscenza richiede approfondimento e osservazione, criticando l'idea che ciò che non si vede non esista.

  9. Qual è la visione profetica di Galilei riguardo l'esistenza di altri mondi?
  10. Galilei ipotizza l'esistenza di infiniti mondi, anche simili alla Terra, suggerendo che le idee, anche se non vere, possono avere conseguenze reali.

Domande e risposte

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