Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • L'invenzione della stampa a caratteri mobili nel XV secolo ha rivoluzionato la circolazione dei testi e ampliato le possibilità culturali e conoscitive dell'uomo.
  • La stampa è stata resa possibile dall'aumento dell'alfabetizzazione e dall'interesse tecnologico per soddisfare la crescente domanda di testi scritti.
  • Gutenberg è considerato uno dei pionieri della stampa, e la sua Bibbia delle 42 linee è uno dei primi libri stampati noti.
  • La stampa ha accelerato l'alfabetizzazione, uniformato le abitudini linguistiche e modificato le tecniche didattiche, rendendo la lettura più accessibile.
  • La produzione a stampa ha privilegiato opere religiose e mistiche, ma ha anche diffuso testi umanistici a livello internazionale, grazie all'uso del latino.

Indice

  1. L'invenzione della stampa
  2. Diffusione della stampa in Europa
  3. Impatto culturale della stampa
  4. Resistenze e perfezionamento filologico
  5. Produzione e diffusione di testi
  6. Espansione del pubblico umanistico

L'invenzione della stampa

Verso la metà del XV secolo, si ha l’invenzione e la diffusione della stampa a caratteri mobili. Si tratta di un evento di eccezionale importanza perché rivoluziona la circolazione dei testi letterari e fornisce all’uomo grandi possibilità nel campo della conoscenza e della cultura in generale.

L’invenzione della stampa è stata resa possibile grazie ad una serie di circostanze collegate fra di loro.

Innanzitutto, dobbiamo sottolineare che nel XIV secolo si ebbe uno sviluppo dell’alfabetizzazione une una conseguente aumento i cultura di strati sociali più vasti (non soltanto riservata agli aristocratici ai letterati), il che, a sua volta comporta un incremento della domanda di testi scritti e quindi un interesse per la ricerca tecnologica convogliata verso la stampa. In Europa era già diffusa la xilografia, cioè su carta, su pelle o su stoffa venivano pressate delle matrici di legno sulle quali erano incise delle immagini.

Determinante fu anche la diffusione della carta, introdotta in Europa dalla Cina tramite gli arabi. Inizialmente, i più importanti centri di produzione si trovavano in Italia, ma nel Trecento era diffusa ovunque. Inoltre, meno costosa della pergamena, ma meno resistente e non altrettanto durevole, essa fu ben presto disponibile in una quantità consistente.

Diffusione della stampa in Europa

I primi testi a stampa si diffusero verso la metà del Quattrocento. Fra i primi stampatori abbiamo Gutenberg, un orefice di Magonza che pubblicò una Bibbia, nota come Bibbia delle 42 linee, considerato il primo libro a stampa in assoluto anche se, probabilmente, fu preceduta da diversi altri tentativi più o meno perfetti. Ben presto la tecnica si diffuse in tutta Europa, per lo più ad opera di stampatori tedeschi

Una volta risolti gli iniziali problemi tecnici, la stampa consentiva di produrre un numero illimitato di copie autentiche, in poco tempo e con costi molto ridotti. Improvvisamente, diventò di moda la domanda di copie di testi classici, in latino, dallo stile elegante con citazioni e riferimenti storici. Nella seconda metà del Quattrocento, per esempio, furono stampate più di 84 edizioni delle Epistolae di Cicerone perché si trattava di un testo la cui qualità rispondeva alle raffinate esigenze del tempo.

Impatto culturale della stampa

Gli effetti della nuova invenzione furono notevoli. La stampa contribuì all’accelerazione del processo di alfabetizzazione e di diffusione della cultura e ad uniformare le abitudini linguistiche, modificò le tecniche didattiche fornendo strumenti didattici alla portata di tutti e diffuse l’abitudine della lettura silenziosa e quindi all’astrazione, alla riflessione e alla percezione visiva.

Resistenze e perfezionamento filologico

Gli effetti furono particolarmente significativi nel mondo della cultura umanistica. Innanzitutto, le botteghe degli stampatori diventarono un punti di riferimento per l’incontro di molti intellettuali. Questo successe in particolare, quando alcuni umanisti si dedicarono all’attività di stampa e crearono raccolte di classici. Il commercio dei libri diventò così un fattore importantissimo nella diffusione delle idee del Rinascimento. Tuttavia le resistenze non mancarono, soprattutto da parte dei collezionisti di manoscritti che trovavano nei libri stampati carenze e mancanza di raffinatezza. Per questo motivo, l’attività di amanuense continuò ad esistere per diverso tempo.

La stampa favorì anche il perfezionamento degli studi filologici, uno dei caposaldi della cultura umanistica. Essa rispondeva all’esigenza degli studiosi di avere un grande numero di copie dei testi antichi, nella migliore forma possibile Inoltre, una volta stabilito il testo più corretto dal punto di vista filologico, esso poteva essere fatto circolare liberamente in tantissime copie, tutte identiche.

Produzione e diffusione di testi

Occorre precisare che la produzione a stampa privilegiò a lungo opere diffuse e destinate ad ambienti non umanistici. Tra i testi più ricercati vi erano la Bibbia e le opere di devozione in generale, utili per la celebrazione dei riti liturgici e per le preghiere quotidiane. Ricercati erano anche i libri di devozione popolare e le opere mistiche per rendere questi testi più facilmente accessibili ad un pubblico sempre più vasto. Uno dei best sellers, come si direbbe oggi, era la Legenda aurea (raccolta di biografie di santi), scritta in latino, conobbe più di 130 edizioni di cui 46 nelle varie lingue volgari. In ogni modo, è evidente che anche se la diffusione dei testi della cultura umanistica interessava un pubblico socialmente più ristretto, in cambio non aveva confini nazionali, favorita in questo dal carattere di università del latino, considerato come lingua di cultura. Un esempio di ciò ci è fornito dalle opere di Erasmo da Rotterdam i cui testi umanistici ebbero moltissima fortuna, a tal punto da essere considerato uno dei pochi se non l’unico scrittore al mondo ad essere stato in grado di vivere coi proventi della sua produzione.

Espansione del pubblico umanistico

Occorre segnalare che sul finire del Quattrocento il pubblico dei lettori umanistici si è ampliato, perché in concomitanza con la diffusione della stampa, molti scrittori, sempre adottavano, accanto al latino classico, la lingua volgare. Nel Cinquecento, questo diventerà una prassi comune il che facilita la diffusione delle idee a strati sociali sempre più ampi. Da notare che in quei secoli, l’italiano era la seconda lingua della cultura internazionale e non era raro trovare nelle biblioteche dei borghesi e dei mercanti testi classici e umanistici oltre a scritti di devozione o di lettura di divertimento.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata l'importanza dell'invenzione della stampa a caratteri mobili nel XV secolo?
  2. L'invenzione della stampa a caratteri mobili ha rivoluzionato la circolazione dei testi letterari, ampliando le possibilità di conoscenza e cultura, grazie anche all'aumento dell'alfabetizzazione e della domanda di testi scritti.

  3. Chi è considerato uno dei primi stampatori e quale opera ha pubblicato?
  4. Gutenberg, un orefice di Magonza, è considerato uno dei primi stampatori e ha pubblicato la Bibbia delle 42 linee, considerata il primo libro a stampa.

  5. Quali furono gli effetti culturali della stampa sulla società?
  6. La stampa accelerò l'alfabetizzazione, uniformò le abitudini linguistiche, modificò le tecniche didattiche e diffuse l'abitudine della lettura silenziosa, favorendo l'astrazione e la riflessione.

  7. Quali resistenze incontrò la stampa e come influenzò gli studi filologici?
  8. La stampa incontrò resistenze dai collezionisti di manoscritti per la percepita mancanza di raffinatezza, ma favorì il perfezionamento degli studi filologici, permettendo la circolazione di testi antichi in copie identiche.

  9. Come si è espanso il pubblico umanistico grazie alla stampa?
  10. Il pubblico umanistico si è ampliato con la diffusione della stampa e l'adozione della lingua volgare accanto al latino, facilitando la diffusione delle idee a strati sociali più ampi.

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