Concetti Chiave
- L'Accademia romana di Pomponio Leto a Roma promuoveva un classicismo estremo, con rituali e atteggiamenti paganeggianti.
- Pomponio Leto e i suoi seguaci furono accusati di congiura da Paolo II nel 1468, portando all'arresto di Leto, Callimaco e il Platina.
- Il Platina scrisse diversi trattati politici, tra cui "De optimo cive" e "De falso et vero bono," e fu riabilitato dopo l'imprigionamento.
- Il circolo culturale "Porticus Antoniana" a Napoli, sostenuto da Alfonso I d'Aragona, fu animato da Antonio Beccadelli, noto come il Panormita.
- Il Panormita pubblicò l'opera "Hermaphroditus," caratterizzata da un linguaggio audace e un'elegante forma stilistica, influenzata da classici come Plauto e Catullo.
Indice
L'Accademia Pomponiana e le sue controversie
L’Accademia romana: Pomponio Leto, Callimaco Esperiente e il Platina. Diversi erano gli atteggiamenti degli intellettuali dell’Accademia Pomponiana di Pomponio Leto a Roma. Erudito, filologo ed archeologo, Pomponio Leto (1428-98) rappresenta un classicismo estremo che si manifesta con atteggiamenti, rituali e forme di espressione paganeggianti. Un suo allievo, il Perotti, scoprì le favole perdute di Fedro.
Il Platina e la trattatistica politica
Ma tali atteggiamenti (con voci di tendenze pedofile) suscitarono l’opposizione di Paolo II, che nel 1468 accusò gli accademici di congiura. Ne fecero le spese Pomponio Leto, carcerato, e Callimaco e il Platina (Bartolomeo Sacchi). Il Platina, nato a Piadena (Mantova) nel 1421 e morto nel 1481, fu imprigionato e poi riabilitato. Trasferitosi a Roma nel 1461, si dedicò alla trattatistica politica con i dialoghi “De optimo cive”, sui doveri del cittadino; “De falso et vero bono”, trattato di etica politica composto in carcere; “De vera nobilitate”, sull’ideale platonico di un principe letterato; “De principe” e la “Storia di Mantova” in onore di Ludovico Gonzaga.
Il circolo culturale di Napoli
Napoli aragonese: la “Porticus Antoniana” del Panormita; letteratura encomiastica: Favorito dal mecenatismo di Alfonso I d’Aragona, a Napoli fu attivo il circolo culturale “Porticus Antoniana”, dal nome del suo animatore Antonio Beccadelli detto il Panormita da Palermo (nato ivi nel 1394, morto nel 1471), segretario, biografo e ambasciatore di Alfonso. Aveva studiato diritto a Siena e nel 1425 aveva pubblicato la raccolta di epigrammi “Hermaphroditus”, modellati su Plauto, Catullo e Marziale e caratterizzati da un forte gusto goliardico ed erotico e da una assoluta e trasgressiva libertà di linguaggio, ma anche da raffinata e vivace eleganza formale e stilistica. Chiamato nel 1430 allo Studio di Pavia, strinse amicizia col Valla e vi insegnò fino al 1433. L’anno seguente passò al serivizio d’Alfonso a Napoli, dove compose “Campanarum epistularum liber”, versi e opere di carattere storico-biografico, e un encomio per Alfonso e Ferdinando.
Opere encomiastiche e letteratura epica
Encomiastico fu pure Matteo Zuppardo, catanese, col suo poema epico “Alphonseis”, e Giannantonio Pandone detto il Porcellio (1405-1485) col suo “Triumphus Alphonsi regis”.
Domande da interrogazione
- Quali furono le controversie legate all'Accademia Pomponiana?
- Quali opere politiche scrisse il Platina durante la sua carriera?
- Qual era il ruolo del Panormita nel circolo culturale di Napoli?
L'Accademia Pomponiana, guidata da Pomponio Leto, fu accusata di congiura da Paolo II nel 1468, portando all'arresto di Leto e altri membri come Callimaco e il Platina.
Il Platina scrisse diversi trattati politici, tra cui "De optimo cive", "De falso et vero bono", "De vera nobilitate", "De principe" e la "Storia di Mantova".
Il Panormita, animatore del circolo "Porticus Antoniana", era segretario, biografo e ambasciatore di Alfonso I d'Aragona, noto per la sua raccolta di epigrammi "Hermaphroditus" e altre opere encomiastiche.