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Concetti Chiave

  • Il Rinascimento padano è caratterizzato dalla fusione di fonti classiche e romanze, con una forte propensione alla narrazione e al mito.
  • Le corti di Milano, Mantova e Ferrara mostrano un notevole influsso della cultura francese, mentre Urbino è più influenzata dallo Stato della Chiesa.
  • Filippo Maria Visconti e Ludovico il Moro furono promotori culturali a Milano, rendendo la città un centro di attrazione per umanisti e artisti come Bramante e Leonardo da Vinci.
  • Sotto il dominio di Carlo V, molti intellettuali milanesi, incluso Matteo Bandello, lasciarono la città, portando con sé un ricco patrimonio culturale.
  • Matteo Bandello è noto per le sue "Novelle", caratterizzate da dediche a personaggi illustri e un uso linguistico che combina elementi lombardi con un registro cortigiano.

Indice

  1. Il Rinascimento padano e le corti
  2. Umanesimo milanese e la corte di Ludovico il Moro
  3. Matteo Bandello e le sue Novelle

Il Rinascimento padano e le corti

Le corti dell’Italia centro-settentrionale, tra la seconda metà del Quattrocento e il primo Cinquecento, presentano molti tratti di una realtà comune che si usa rappresentare con la denominazione di “Rinascimento padano”. A caratterizzare questa esperienza umanistica è una grande fioritura letteraria che affonda le sue radici nell’incontro delle fonti classiche e romanze, nella connessione con il mito, nella propensione alla narrazione: connotati parimenti presenti nella produzione artistica figurativa dell’area padana. Queste caratteristiche si riscontrano anche nel mecenatismo di una corte dell’Italia centrale, quella di Urbino. Tuttavia, se si può introdurre un’approssimativa distinzione in questo vasto contesto geografico, si rileverà che le corti padane di Milano, Mantova e Ferrara subiscono un più forte influsso della cultura francese, mentre Urbino è invece assai più legata all’influenza politico-culturale dello Stato della Chiesa.

Umanesimo milanese e la corte di Ludovico il Moro

La prima fase dell’Umanesimo milanese coincide con la lunga signoria (1412-47) di Filippo Maria Visconti, la cui politica di promozione culturale poggia principalmente sul sostegno alla prestigiosa Biblioteca ducale e sull’attività dello Studio universitario di Pavia. La successione dai Visconti agli Sforza, intorno alla metà del secolo, non comporta una frattura netta nelle politiche culturali, anzi, la vita culturale milanese conosce la sua stagione più vivace sotto la reggenza di Ludovico il Moro (1480-1500), che ambisce a fare della corte milanese una nuova Atene d’Italia. Giungono allora a Milano umanisti, poeti e musicisti, ma anche artisti del calibro di Bramante e Leonardo da Vinci.

Matteo Bandello e le sue Novelle

Anche dopo la caduta del Moro, la situazione resta sostanzialmente immutata, f ino al passaggio di Milano sotto il controllo dell’imperatore Carlo V (1525) che porta all’esodo dallo Stato degli intellettuali più brillanti. Tra questi vi è Matteo Bandello (1485-1561), intellettuale cortigiano e chierico, autore di quattro libri di Novelle in cui confluisce un ricco materiale tratto dalle vicende del Ducato. Ciascuna novella è preceduta da una dedica a un personaggio illustre, in cui si precisano le circostanze in cui l’episodio è stato appreso dall’autore, acquisendo così una garanzia di veridicità. Dal punto di vista linguistico Bandello propone una soluzione originale che non si conforma al modello letterario toscano, ma impiega elementi lombardi e un registro medio proprio della conversazione cortigiana.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche distintive del Rinascimento padano?
  2. Il Rinascimento padano è caratterizzato da una fioritura letteraria che combina fonti classiche e romanze, con una propensione alla narrazione e un forte influsso della cultura francese nelle corti di Milano, Mantova e Ferrara.

  3. Come si è sviluppato l'Umanesimo milanese sotto Ludovico il Moro?
  4. Sotto Ludovico il Moro, l'Umanesimo milanese ha vissuto una stagione vivace, con l'arrivo di umanisti, poeti, musicisti e artisti come Bramante e Leonardo da Vinci, trasformando Milano in una nuova Atene d'Italia.

  5. Qual è il contributo di Matteo Bandello alla letteratura del suo tempo?
  6. Matteo Bandello ha contribuito con le sue "Novelle", che raccolgono materiale dalle vicende del Ducato, precedute da dediche a personaggi illustri, e utilizzano una lingua originale che combina elementi lombardi e un registro medio cortigiano.

Domande e risposte

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