Concetti Chiave
- La ninfa è descritta con immagini di bellezza e purezza, enfatizzando l'immacolata candidezza e la modestia regale.
- La serenità e l'amore emanano dalla ninfa, con metafore che associano i suoi occhi a una dolce serenità capace di trasformare l'ambiente circostante.
- La virtù e la grazia accompagnano la ninfa, con personificazioni di Onestà e Gentilezza, suggerendo una figura che ispira dolci virtù.
- La partenza della ninfa è descritta lentamente, lasciando il giovane in uno stato di sofferenza, suggerendo la sua natura quasi divina.
- Elementi poetici come ossimori, metafore e personificazioni sono usati per creare un'immagine vivida e complessa della ninfa.
La bellezza e la purezza
Candida è ella, e candida la vesta, (diafora)
lo inanellato crin dall'aurea testa (enjambement)
scende in la fronte umilmente superba. (ossimoro = umilmente superba)
Rideli a torno tutta la foresta, (personificazione della foresta)
nell'atto regalmente è mansueta, (ossimoro = Regalmente mansueta)
e pur col ciglio le tempeste acqueta. (iperbole)
La serenità e l'amore
Folgoron gli occhi d'un dolce serenno,
ove sue face tien Cupido ascose, (metafora)
l'aer d'intorno si fa tutto ameno
ovunque gira le luci amorose.
(metonimia)
Di celeste letizia il volto ha pieno,
dolce dipinto di ligustri e rose; (metafora = volto - quadro)
ogni aura tace al suo parlar divino, (ossimoro tace - parlar)
La virtù e la grazia
Con lei sen va Onestate umile e piana che d'ogni chiuso cor volge la chiave;
con le va Gentilezza in vista umana, e da lei impara il dolce andar soave.
Non può mirarli il viso alma villana,
se pria di suo fallir doglia non have;
giurar potrai che sia Diana casta. Ira dal volto suo trista s'arretra, e poco, avanti a lei, Superbia basta; ogni dolce virtù l'è in compagnia.
Biltà la mostra a dito e Leggiadria. allegra; e ghirlandetta avea contesta di quanti fior creasse mai natura,
de' quai tutta dipinta era sua vesta.
E come prima al gioven puose cura,
alquanti paurosa alzò la testa;
poi colla bianca man ripreso il lembo,
levossi in piè con di fior pieno un grembo.
La partenza della ninfa
Già s'inviava, per quindi partire,
la ninfa sovra l'erba, lenta lenta, lasciando il giovinetto in gran martire,
che di fuori di lei null'altro ormai talenta;
- O qual che tu ti sia, vergin sovrana, o ninfa o dea, ma dea m'assembri certo.
Domande da interrogazione
- Quali figure retoriche sono utilizzate per descrivere la bellezza e la purezza?
- Come viene rappresentata la serenità e l'amore nel testo?
- Quali virtù accompagnano la ninfa nella sua partenza?
Sono utilizzate diverse figure retoriche come la diafora, l'enjambement, l'ossimoro e la personificazione per esaltare la bellezza e la purezza.
La serenità e l'amore sono rappresentati attraverso metafore e ossimori, come gli occhi che folgorano di dolce serenità e l'aura che tace al parlar divino.
La ninfa è accompagnata da virtù come Onestate, Gentilezza e Leggiadria, che si manifestano attraverso immagini di dolcezza e grazia.