Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • La lirica "Ed è subito sera" di Salvatore Quasimodo, pubblicata nel 1930, esplora la solitudine come condizione esistenziale ineluttabile.
  • Quasimodo utilizza la brevità della vita per sottolineare la precarietà dell'esistenza umana, con la sera che simboleggia la morte.
  • Nonostante la presenza degli altri, l'individuo si percepisce isolato, un tema universale espresso attraverso il termine "ognuno".
  • Il raggio di sole rappresenta un dualismo: la vita come opportunità di gioia e, al contempo, come ferita amara.
  • Il componimento mira a contribuire alla ricostruzione dell'uomo contemporaneo, devastato dalla guerra, attraverso la riflessione sulla solitudine e la mortalità.

La lirica, pubblicata per la prima volta nel 1930, costituisce uno dei componimenti principali del primo periodo di Quasimodo. L’autore ha dichiarato che essa mira a contribuire alla ricomposizione e alla ricostruzione dell’uomo contemporaneo devastato e annichilito dalla tragicità della guerra.

Indice

  1. Il tema della solitudine
  2. Analisi del componimento poetico

Il tema della solitudine

Il tema centrale del componimento è la solitudine, vista da Quasimodo come una situazione esistenziale che nulla può sconfiggere. Essa è resa ancora più amara dalla constatazione della precarietà dell’esistenza, breve e labile, che si spegne in un baleno e lascia l’uomo in preda all’ansia insoddisfatta di essere in comunione con gli altri.

Analisi del componimento poetico

Ognuno sta solo

sul cuor

della terra

trafitto da un raggio di sole:

ed è subito sera (la sera costituisce un richiamo foscoliano alla morte; il termine “sera” presenta inoltre un’assonanza e una paronomasia con la parola “sole”).

Ogni uomo sta (è fermo, immobile; si ha una cesura: è come se prima del termine “solo” ci fosse una pausa implicita) da solo al centro della terra (pur vivendo circondato dalle altre persone, ciascuno si sente isolato nella propria solitudine)

(in questo verso il poeta fissa l’immutabilità della condizione umana, la cui universalità è stabilita dall’uso del termine “ognuno”)

ferito (vox media. Il termine può avere sia un’accezione negativa, accecato, che positiva, illuminato) da un raggio di sole (la vita si tramuta da possibilità di godimento, rappresentata dal raggio del sole, a un’occasione amara (simboleggiata dall’accezione negativa “ferito”):

poi immediatamente cala la sera (soglia dell’esistenza).

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