Concetti Chiave
- Petrarca possiede una consapevolezza del distacco tra mondo antico e contemporaneo, diversamente da Dante e dalla cultura medievale.
- La sua attività filologica mira a riscoprire autori dimenticati, come Cicerone, e a correggere errori dei copisti medievali.
- Petrarca considera i classici un modello insuperabile di sapienza e perfezione stilistica, ammirandoli con venerazione e nostalgia.
- Nel poema epico "Africa", Petrarca esalta la gloria di Roma e di Scipione l'Africano, inserendo motivi di meditazione religiosa sulla vanità e la morte.
- La raccolta "Gli uomini illustri" celebra Roma e riflette le inquietudini di Petrarca, evidenziando la fugacità della gloria e la miseria umana.
Indice
Ammirazione per i Classici
Anche Dante, come Petrarca, ha sempre mostrato una profonda ammirazione per i classici. Nonostante ciò, come per tutto il resto della cultura medievale, esso non è cosciente della frattura tra il mondo antico e quello contemporaneo. Petrarca, invece, ha una coscienza chiara del distacco. Per questo motivo non assimila più il mondo antico al presente, liberandolo da quella deformazione a cui il Medioevo e Dante lo avevano sottoposto.
Attività Filologica di Petrarca
Nasce da qui l'attività filologica di Petrarca, poiché egli è curioso di conoscere gli autori dimenticati e cancellati dalla cultura medievale.
Perciò nei suoi numerosi viaggi fruga nelle antiche biblioteche e tra le sue maggiori scoperte vi sono soprattutto le epistole di Cicerone, che lo inspirarono a ordinare le proprie lettere latine sul modello ciceroniano. La venerazione che egli sente per i classici lo porta a confrontare i manoscritti e le opere originali, per poter correggere eventuali errori effettuati dai copisti. Inoltre, annota i testi, aggiungendo sui margini numerosi chiarimenti. Grazie alla sua fitta rete di corrispondenti italiani ed europei, Petrarca riesce a far circolare il suo lavoro negli ambienti della cultura contemporanea, fornendo un modello e un esempio alle generazioni di umanisti successive.
Petrarca considera gli scrittori classici come un modello insuperabile di sapienza e perfezione stilistica. Li ammira con un misto di venerazione e di nostalgia, perché, essendo cosciente del distacco, comprende quanto quel modello sia effettivamente lontano dalla realtà presente.
Petrarca e la Gloria di Roma
Petrarca riponeva le sue speranze di fama e gloria nell’Africa, un poema epico scritto in latino, concepito a Valchiusa nel 1338 e mai portato a termine. L'argomento dell’opera è la seconda guerra punica, ricavato dalle Storie di Livio. Nonostante ciò, gli episodi e i personaggi sono ispirati all’Eneide di Virgilio. Il poeta ha come obbiettivo quello di esaltare la gloria e la grandezza di Roma. In particolare, vuole elogiare Scipione l’Africano, il console che sconfisse Annibale nella battaglia di Zama (nel 202 a.C.). Nell'opera compaiono anche altri motivi, più soggettivi e sofferti. Questi derivano dalla meditazione religiosa di Petrarca. Si tratta prettamente della vanità delle cose umane, dell’inquietudine umana e della morte. Nelle opere di meditazione religioso-morale Petrarca afferma la fede nei valori della cultura e della bellezza formale. Invece, nelle opere ispirate agli ideali del classicismo sono presenti principalmente i tristi motivi del pessimismo ascetico tipico dell'età medievale.
Gli Uomini Illustri di Petrarca
Gli uomini illustri (De viris illustribus) è una raccolta di biografie di illustri personaggi romani. Anche questa raccolta ha l'intenzione di celebrare la grandezza di Roma. Anche qui troviamo gli stessi spunti pessimistici cristiani, sulla fugacità della gloria e sulla miseria della condizione umana. Inoltre, Petrarca proietta nei personaggi le sue inquietudini e preoccupazioni.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra l'ammirazione di Dante e quella di Petrarca per i classici?
- In che modo Petrarca ha contribuito alla filologia?
- Qual era l'obiettivo di Petrarca con il poema epico "Africa"?
- Cosa rappresentano gli "Uomini Illustri" di Petrarca?
Dante ammira i classici senza percepire la frattura tra il mondo antico e quello contemporaneo, mentre Petrarca è consapevole di questo distacco e non assimila più il mondo antico al presente, liberandolo dalle deformazioni medievali.
Petrarca ha contribuito alla filologia cercando autori dimenticati, confrontando manoscritti per correggere errori dei copisti, e annotando testi con chiarimenti. Ha diffuso il suo lavoro grazie a una rete di corrispondenti, influenzando le generazioni successive di umanisti.
L'obiettivo di Petrarca con "Africa" era esaltare la gloria e la grandezza di Roma, in particolare celebrando Scipione l'Africano. L'opera riflette anche temi soggettivi e religiosi, come la vanità delle cose umane e l'inquietudine.
Gli "Uomini Illustri" di Petrarca sono una raccolta di biografie di personaggi romani illustri, intesa a celebrare la grandezza di Roma. La raccolta riflette anche il pessimismo cristiano sulla fugacità della gloria e la miseria umana, proiettando le inquietudini di Petrarca nei personaggi.