Concetti Chiave
- Il testo esplora il paradosso dell'amore, chiedendosi se ciò che si prova sia realmente amore e quale sia la sua vera natura.
- Viene espressa la contraddizione tra amore come fonte di piacere e dolore, osservando come possa sembrare sia un bene che un male.
- Il narratore si interroga sulla sua condizione, oscillando tra desiderio volontario e sofferenza involontaria.
- La metafora della barca fragile rappresenta la confusione e l'incapacità di guidare le proprie emozioni in mezzo a forze opposte.
- Il testo conclude con l'incertezza del narratore, che si trova in uno stato di costante disorientamento e conflitto interiore.
S'amor non è, che dunque è quel ch'io sento?
Ma s'egli è amor, perdio, che cosa et quale?
Se bona, onde l'effecto aspro mortale?
Se ria, onde sí dolce ogni tormento?
S'a mia voglia ardo, onde 'l pianto e lamento?
S'a mal mio grado, il lamentar che vale?
O viva morte, o dilectoso male,
come puoi tanto in me, s'io no 'l consento?
Et s'io 'l consento, a gran torto mi doglio.
Fra sí contrari vènti in frale barca
mi trovo in alto mar senza governo,
sí lieve di saver, d'error sí carca
ch'i' medesmo non so quel ch'io mi voglio,
et tremo a mezza state, ardendo il verno.
Riflessioni sull'Amore
se non è amore, cos'è allora quello che sento?
e se è amore, accidenti, cosa è e di che tipo?
se è una cosa buona perchè assomiglia a un veleno?
se è qualcosa di malvagio perchè ogni tormanto mi sembra così dolce?
se brucio perchè lo desidero io, perchè piango e mi lamento?
se brucio anche contro la mia volontà, che senso ha lamentarsi?
o morte viva, o male che provoca diletto
come puoi dominarmi così tanto
anche contro la mai volontà?
Contraddizioni e Confusione
e se io do il mio consenso mi lamento ingiustamente
mi trovo come una fragile barca
in mezzo a venti contrastanti, senza poterla governare
so così poco che sbaglio in continuazione
e nemmeno io non so quel che voglio
e tremo d'estate e brucio d'inverno