Concetti Chiave
- Il sonetto "Passer mai solitario in alcun tetto" di Francesco Petrarca esplora temi di solitudine e isolamento attraverso la figura del passero solitario.
- Il poeta utilizza il passero come metafora di se stesso, evidenziando sentimenti di abbandono e distanza dagli altri.
- Il Canzoniere, di cui fa parte il sonetto, è un'opera fondamentale della letteratura italiana, composta da 366 componimenti in lingua volgare.
- Petrarca utilizza tecniche retoriche come la paronomasia per accentuare la solitudine, giocando abilmente con i suoni delle parole.
- Il sonetto riflette il profondo senso di solitudine interiore che caratterizza la vita e la poetica di Petrarca, influenzando anche poeti successivi.
Indice
- Analisi del Sonetto 226 di Petrarca
- Biografia di Francesco Petrarca
- Opere Principali di Petrarca
- Descrizione dell'Opera Il Canzoniere
- Testo del Sonetto 226
- Parafrasi del Sonetto 226
- Commento al Sonetto 226
Analisi del Sonetto 226 di Petrarca
In questo appunto viene riportata l’analisi del testo del sonetto n. 226 dell’autore Francesco Petrarca: “Passer mai solitario in alcun tetto” facente parte dell’opera “Canzoniere”, che ha reso il poeta di Arezzo molto celebre nel contesto letterario dell'epoca. Nell'appunto vengono anche riportate delle informazioni biografiche per elenchi puntati della vita di Francesco Petrarca, con notizie relative alla sua attività letteraria nel corso del Trecento. Mediante un elenco preciso si dà importanza anche alle opere letterarie che il poeta ha scritto nel corso degli anni. Il testo su cui ci si sofferma in maniera particolare è il sonetto numero 226 dal titolo Passer mai solitario in alcun tetto che fa parte integrante della raccolta di poesie da lui realizzata del Canzoniere. Di questo noto sonetto si riporta il testo e anche la parafrasi accurata. Alla fine viene anche riportato un commento molto approfondito della celebre composizione poetica da lui scritta.
Biografia di Francesco Petrarca
Ecco alcune informazioni biografiche su Francesco Petrarca, autore del celebre sonetto Passer mai solitario in alcun tetto.
Brevi informazioni sulla vita dell’autore:
nacque il 20 luglio del 1304 ad Arezzo;
fu un grandissimo poeta, romanziere e precursore dell’umanesimo italiano;
la sua vita si divideva tra l’Italia e la Francia;
gli venne conferita la laurea poetica a Roma nel 1341;
morì ad Arquà il 19 luglio del 1374.
Opere Principali di Petrarca
Ecco l'elenco delle opere principali di Petrarca, tra cui anche il Canzoniere di cui fa parte Passer mai solitario in alcun tetto.
Tra le opere ricordiamo:
Opere scritte in versi latini:
-L'Africa.
-Il Bucolicum carmen.
-Le Epistolae metricae.
-Psalmi penitentiales.
Opere latine in prosa:
-Il De viris illustribus.
-I Rerum memorandarum libri.
-Il Secretum.
-Il De vita solitaria.
-Il De otio religioso.
-Il De remediis utriusque fortunae.
-Invectivarum contra medicum quendam libri IV.
-De sui ipsius et multorum ignorantia.
-Invectiva contra cuiusdam anonimi Galli calumnia.
-Epistolae.
Opere in volgare:
-Il Canzoniere.
-I Trionfi.
Descrizione dell'Opera Il Canzoniere
Ecco la descrizione dell'opera Il Canzoniere di cui fa parte il sonetto Passer mai solitario in alcun tetto.

Parti salienti dell’opera:
nasce come un insieme di frammenti in lingua volgare scritti dallo stesso Petrarca, conosciuto anche con il titolo latino “Rerum vulgarium fragmenta”;
all’interno viene narrata, mediante l’uso poetico, il lato più intimo della vita di Petrarca, definito poeta coronato con l’alloro;
L’opera fu scritta in diversi momenti della vita dell’autore che coprono un arco temporale che va dal 1336 al 1374.
Esso è composto da 366 componimenti in lingua italiana ed è ritenuta come l’opera più rappresentativa della cultura italiana per i temi trattati molto profondi, non solo nel linguaggio ma anche nel pensiero e nella speranza di un ipotetico riscatto.
E’ molto importante il contributo che Giacomo Leopardi ha nei confronti della sua poetica, il quale parte da posizioni di tipo classico e imita la canzone di Petrarca andando a rinnovare la sua struttura.
Di seguito viene presentato uno dei sonetti che compongono l’opera: “Passer mai solitario in alcun tetto”, il sonetto numero 226.
Testo del Sonetto 226
Ecco il testo de Passer mai solitario in alcun tetto:
Passer mai solitario in alcun tetto
non fu quant’io, né fera in alcun bosco,
ch’i’ non veggio ’l bel viso, et non conosco
altro sol, né quest’occhi ànn’altro obiecto.
Lagrimar sempre è ’l mio sommo diletto,
il rider doglia, il cibo assentio et tòsco,
la notte affanno, e ’l ciel seren m’è fosco,
et duro campo di battaglia il letto.
Il sonno è veramente, qual uom dice,
parente de la morte, e ’l cor sottragge
a quel dolce penser che ’n vita il tene.
Solo al mondo paese almo, felice,
verdi rive fiorite, ombrose piagge,
voi possedete, et io piango, il mio bene.
Solo al mondo paese almo, felice,
verdi rive fiorite, ombrose piagge,
voi possedete, et io piango, il mio bene.
Parafrasi del Sonetto 226
Mai fu solitario un passero su un tetto
Di quanto lo fui io, ne lo fu una bestia feroce in un bosco
Io non vedo altri visi e non conosco luce del sole,
ne i miei occhi hanno obiettivi.
Piangevo sempre durante il sonno
Ridere mi causa dispiacere, il cibo è velenoso,
la notte e angosciante e il cielo mi è offuscato
e il mio letto è un campo di battaglia
Il sonno è quasi parente della morte,
come dice qualsiasi uomo e il cuore sottrae
quel dolce pensiero che in vita ha.
Solo il mio paese mi ristora, felice,
con verdi rive piene di fiori, voi possetede spiagge piene di ombra, e io sono triste, il mio bene.
Solo il mio paese mi ristora, felice
Rive verdi piene di fiori, voi possedete spiagge ombrose ed io piango, il mio bene.
Commento al Sonetto 226
In questo componimento dal titolo Passer mai solitario in alcun tetto, il poeta cerca di utilizzare la figura del passero solitario, come si nota, proprio all’inizio dei versi. La tematica affrontata all’interno del sonetto è quello della solitudine e della mancanza di sonno. Ma il passero che viene descritto rappresenta l’autore stesso, che con molta abilità riesce a dare molto senso alle parole, scrivendo quasi se stesso. L’autore si sente come un passero solitario al di sopra un tetto, isolato e lontano da tutti: questa è la sua condizione attuale. Cita la tenera figura di un passero perché è una specie molto cara a molti poeti come lo stesso Petrarca, Dante e Montale. Il passero viene contrapposto alla fiera.
Dal punto di vista stilistico:
nella prima quartina e nell’ultima terzina è presente una figura retorica chiamata paronomasia che consiste nell’accostamento di parole che hanno un suono simile. In questo specifico caso c’è la ripetizione del “sol” che ha l’obiettivo di accentuare maggiormente la solitudine del poeta. Petrarca cerca di giocare nell’utilizzo della fonetica nel miglior modo possibile per far capire maggiormente al lettore il suo messaggio di solitudine interiore. Questa tecnica successivamente verrà utilizzata anche da Marino.
all’interno delle terzine emerge un’“autorità”.
Infine è possibile notare che i temi presenti sono:
la solitudine
la singolarità
Entrambe si intrecciano tra di loro per rappresentare la condizione attuale che sta vivendo il poeta.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del Sonetto 226 di Petrarca?
- Quali sono le opere principali di Francesco Petrarca?
- Come viene descritta l'opera "Il Canzoniere"?
- Quali figure retoriche utilizza Petrarca nel Sonetto 226?
- Qual è l'importanza del passero nel Sonetto 226?
Il tema principale del Sonetto 226 è la solitudine, rappresentata attraverso la figura del passero solitario, che simboleggia l'isolamento e la mancanza di sonno del poeta.
Tra le opere principali di Petrarca ci sono "L'Africa", "Il Bucolicum carmen", "Le Epistolae metricae", "Il Canzoniere" e "I Trionfi".
"Il Canzoniere" è descritto come un insieme di frammenti in lingua volgare che narrano il lato più intimo della vita di Petrarca, scritto in diversi momenti della sua vita tra il 1336 e il 1374.
Petrarca utilizza la paronomasia, accostando parole con suoni simili, come la ripetizione del "sol", per accentuare la solitudine del poeta.
Il passero rappresenta l'autore stesso, simboleggiando la sua condizione di isolamento e solitudine, una figura cara a molti poeti come Petrarca, Dante e Montale.