Anticonformismo artistico e letterario: La scapigliatura lombarda
Nella società dell’Ottocento il sistema di valori borghese è dominante. Quella del borghese è una figura di spicco nella società ottocentesca, che diventa oggetto di riflessione; infatti molti romanzi ottocenteschi hanno come oggetto i nuclei familiari. Tuttavia, alcuni artisti sentono di non avere posto in questa società e propongono una letteratura alternativa rispetto alla linea tradizionale della letteratura ottocentesca; si tratta di artisti e scrittori anticonformisti e antiborghesi, come quelli che appartengono al movimento della Scapigliatura lombarda.
Nato a Milano (grande città industriale) negli anni Sessanta dell’Ottocento, il movimento della Scapigliatura è polemico nei confronti delle convenzioni sociali. Il termine “scapigliatura” è proposto per la prima volta nel
romanzo La Scapigliatura e il 6 febbraio e costituisce il tentativo di introdurre in Italia quello che per gli
scapigliati è il principale modello di riferimento, ovvero il modello del bohémien francese. Questi artisti, guardando ai bohémiens francesi, conducono una vita immorale e anticonformista; inoltre sono artisti eclettici, ovvero cercano di unire diverse arti all’interno delle loro opere, per avere una visione del mondo il più possibile completa. Essi intendono scardinare il modello manzoniano, che è il modello di riferimento di tutta la letteratura ottocentesca, mentre per gli scapigliati rappresenta il punto da cui partire per negare proprio quel tipo di letteratura.