Concetti Chiave
- Il neorealismo letterario non è un movimento organizzato, ma un insieme di autori motivati a raccontare la realtà in modo oggettivo, ispirati da modelli come la letteratura americana e il verismo italiano.
- Stile neorealista caratterizzato da un linguaggio semplice e colloquiale, con un uso prevalente del dialogo per rappresentare fedelmente la realtà quotidiana e le problematiche sociali.
- Le tematiche neorealiste includono guerra, resistenza, ingiustizie sociali e la vita delle classi popolari, spesso raccontate attraverso opere memorialistiche e testimonianze dirette.
- Il neorealismo si sviluppò principalmente tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e gli anni '50, con una critica che identifica il suo apice tra il 1943 e il 1948.
- Principali autori neorealisti includono Beppe Fenoglio, Italo Calvino, Renata Vigano, Primo Levi, con opere che esplorano temi di resistenza, lotta e ingiustizia sociale.
Indice
Origini e caratteristiche del Neorealismo
In ambito letterario, il neorealismo non nasce come scuola con uno specifico programma stilistico e linguistico:
- Italo Calvino, infatti, nel 1947 nella prefazione al romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno”, spiega che il Neorealismo non è “un movimento organizzato e cosciente”, ma un insieme di voci accomunate dalla “smania di raccontare”
- si sviluppa intorno ad una nuova generazione di scrittori spinti dalle stesse motivazioni ideologiche ed accomunati da simili tendenze estetiche -> esigenza di raccontare la realtà in maniera oggettiva
Modelli e influenze del Neorealismo
I modelli del neorealismo in letteratura sono:
- la letteratura americana del primo Novecento (in quanto autori americani come Hemingway iniziavano ad essere conosciuti in Italia grazie all’antologia “Americana” -> questi autori diventarono modello per il loro stile immediato e semplice)
- il verismo di Verga e Capuana, che hanno descritto la vita quotidiana e la realtà sociale del tempo, con particolare attenzione alle classi umili (la poetica del Realismo e del Verismo, abbandonata dalla cultura decadente, viene ripresa dagli scrittori neorealisti)
- il realismo italiano degli anni ’30, soprattutto di opere come “Gli indifferenti” di Moravia e “Gente di Aspromonte” di Corrado Alvaro
- oggettività nella rappresentazione
- lingua antiletteraria, colloquiale, di facile comprensione per tutti, anche vicina al parlato
- la sintassi è semplice (in prevalenza paratattica)
- uso anche del dialogo, per riprodurre la realtà, le modalità gergali e dialettali della lingua parlata dal popolo con un lessico regionale
- preferenza per il testo narrativo: romanzo e racconto
- a differenza del Verismo di Verga, il Neorealismo:
- rifiuta lo stile impersonale (il narratore può essere esterno palese o interno)
- è caratterizzato da un’esplicita volontà di rivendicazione, testimonianza e denuncia sociale
- mostra un maggior impegno ideologico e morale (letteratura impegnata)
- ha una maggiore fiducia nelle possibilità di rinnovamento del paese e miglioramento delle classi popolari
- non descrive solo gli ambienti del sud Italia ma anche del nord
Temi e ambientazioni del Neorealismo
- guerra, resistenza (lotta partigiana contro nazifascisti), antifascismo
- prigionia nei campi di concentramento e sterminio
- lotte operaie e contadine, scioperi, vita delle classi popolari nella campagna e nei quartieri di città
- ingiustizie e sofferenze subite nel contesto della seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra
- contesto sociale dell’immediato dopoguerra (ambientazioni sia nel nord che nel sud Italia)
- situazione di zone dell’Italia maggiormente emarginate e sottosviluppate, colpite dall’arretratezza e dalla miseria
Critica e sviluppo del Neorealismo
Una parte delle opere narrative neorealiste appartiene infatti al filone della memorialistica e delle testimonianze della guerra e della resistenza -> con cronache e diari di ex combattenti, con lettere di partigiani condannati a morte, con testimonianze reali di guerra, di prigionia, di deportazione, con romanzi e racconti che raccontano queste esperienze reali
- il Neorealismo si sviluppa soprattutto nel periodo della fine della seconda guerra mondiale e nel dopoguerra
- la critica letteraria delinea il periodo di sviluppo del Neorealismo dagli anni della guerra -> dal 1940-1942 al 1955 circa
- un’altra tendenza della critica recente lo delinea dal 1943 al 1948
- alcuni autori italiani scrivono opere prevalentemente appartenenti al Neorealismo:
- alcuni di questi autori scrivono però anche altri testi che si discostano da questa tendenza letteraria
- altri si avvicinano al Neorealismo, solo con una o più opere
- in alcuni casi, la critica è controversa se fare rientrare certe opere nella tendenza neorealista o se considerarle appartenenti ad una fase appena successiva
Principali autori e opere neorealiste
I principali scrittori italiani e le principali opere neorealiste sono:
- Beppe Fenoglio:
- “I ventitrè giorni della città di Alba” -> raccolta di racconti
- “Il partigiano Johnny” (uscito col titolo “Primavera di bellezza” poi ripubblicato postumo con materiali inediti aggiunti) -> racconta la vita di un giovane studioso di letteratura inglese che abbandona la famiglia per unirsi ai partigiani
- ”Una questione privata” -> storia di amore sullo sfondo della guerra partigiana
- Italo Calvino:
- “Il sentiero dei nidi di ragno” -> lotta partigiana
- ”Ultimo viene il corvo” -> raccolta di 30 racconti, alcuni appartenenti alla tematica della Resistenza
- Renata Vigano: “L'Agnese va a morire” -> storia di un donna coinvolta nella Resistenza, arrestata e giustiziata dai nazifascisti
- Primo Levi: “Se questo è un uomo”
- Mario Rigoni Stern: “Il sergente nella neve” ->ritirata dell'esercito italiano dalla disastrosa campagna di Russia
- Vasco Pratolini: “Cronache di poveri amanti” e “Le ragazze di san Frediano” -> sulla vita quotidiana del proletariato cittadino nel fascismo
- Elio Vittorini: “Uomini e no” -> ambientato nella Milano, occupata dai nazifascisti
- Alberto Moravia: “La romana” e “La ciociara” -> donne costrette a vivere di espedienti durante la guerra
- Pier Paolo Pasolini: “Ragazzi di vita” e “Una vita violenta” -> dramma dei ceti popolari, in particolare del sottoproletariato delle borgate romane
- Cesare Pavese: “La casa in collina” -> Resistenza, basato però non tanto sulla testimonianza o sulla descrizione degli eventi, quanto sull'ansia di pace e sul desiderio frustrato di partecipare agli eventi
- Carlo Cassola: “La ragazza di Bube” -> storia d'amore negli anni della Resistenza, descritta con toni intimi
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini e le caratteristiche principali del Neorealismo?
- Quali modelli e influenze hanno contribuito allo sviluppo del Neorealismo?
- Quali sono i temi e le ambientazioni tipiche del Neorealismo?
- Come si è sviluppato il Neorealismo nel tempo e quale è stata la sua critica?
- Chi sono i principali autori e quali sono le opere più rappresentative del Neorealismo?
Il Neorealismo non nasce come una scuola organizzata, ma come un insieme di voci accomunate dalla "smania di raccontare" e dall'esigenza di rappresentare la realtà in modo oggettivo, con un linguaggio semplice e colloquiale.
Il Neorealismo è stato influenzato dalla letteratura americana del primo Novecento, dal verismo di Verga e Capuana, e dal realismo italiano degli anni '30, con una preferenza per la narrazione oggettiva e un linguaggio accessibile.
I temi includono la guerra, la resistenza, l'antifascismo, le lotte operaie e contadine, e le ingiustizie del dopoguerra, con ambientazioni sia nel nord che nel sud Italia, spesso in contesti emarginati e sottosviluppati.
Il Neorealismo si è sviluppato principalmente tra la fine della seconda guerra mondiale e il dopoguerra, con opere che spesso appartengono al filone della memorialistica. La critica letteraria ha delineato il suo sviluppo tra il 1940-1955, con alcune controversie su quali opere includere.
Tra i principali autori ci sono Beppe Fenoglio, Italo Calvino, Renata Vigano, Primo Levi, Mario Rigoni Stern, Vasco Pratolini, Elio Vittorini, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Cesare Pavese, e Carlo Cassola, con opere che trattano temi di resistenza, guerra e vita delle classi popolari.