Concetti Chiave
- Italo Svevo, pseudonimo di Hector Schmitz, nacque a Trieste, una città caratterizzata dalla convivenza di culture italiane, tedesche e slave.
- Non ebbe una formazione umanistica formale, ma fu un autodidatta e lavorò inizialmente nel commercio, influenzato dalle difficoltà economiche familiari.
- L'incontro con James Joyce e l'esposizione alla psicanalisi di Freud segnano momenti significativi nella sua vita, contribuendo alla sua attività letteraria.
- La prima guerra mondiale lo spinse a riavvicinarsi alla letteratura, culminando con la pubblicazione del suo capolavoro "La coscienza di Zeno" nel 1923.
- Svevo fu influenzato da pensatori come Nietzsche e Schopenhauer e da autori inglesi e francesi, adottando uno stile che rifletteva le strutture linguistiche tedesche.
Indice
Le origini e la formazione di Svevo
“Italo Svevo” è uno pseudonimo letterario, infatti il suo nome reale è Hector Schmitz. Svevo nacque a Trieste, che fino al 1918 faceva ancora parte dell’impero asburgico; a Trieste c’erano tre civiltà diverse: la civiltà italiana, quella tedesca e quella slava. La famiglia aveva origini ebraiche. Era figlio di un commerciante, non ebbe una formazione umanistica, ma fu autodidatta. Fu il commercio l’attività alla quale fu legata la sua vita. Svevo infatti non ha dedicato la sua vita esclusivamente alla letteratura e scrittura (nuova figura di intellettuale).
La carriera e gli incontri significativi
A un certo punto, il padre si trovò in difficoltà per un investimento industriale sbagliato e dovette impiegare il figlio in banca, lavoro fatto controvoglia (anche nelle sue opere ci sono tracce di questo lavoro arido, monotono, privo di soddisfazione). Studiò in un collegio in Germania, dove fece tante letture di autori tedeschi autonomamente. Il primo lavoro non fu soddisfacente, dopo il matrimonio lo sostituì infatti con un altro, sempre legato all’industria, perché sposò la figlia di facoltosi industriali e quindi approfittò per abbandonare l’impiego in banca e lavorare nella ditta dei suoceri.
A un certo punto ricordò la letteratura come una cosa ridicola e dannosa, pensò infatti di allontanarsi definitivamente dagli interessi letterari. Importanti furono due incontri tra l’ingresso nell’attività industriale e lo scoppio della prima guerra mondiale, il primo con James Joyce e il secondo con la psicanalisi di Freud (non si trattava di un rapporto diretto ma tramite il cognato).
Influenze letterarie e stile di Svevo
Lo scoppio della prima guerra mondiale portò a un riavvicinamento alla letteratura perché la fabbrica dei suoceri fu requisita, così Svevo si dedicò all’attività intellettuale, il risultato fu la stesura della Coscienza di Zeno, pubblicata nel 1923. Vari pensatori e scrittori esercitarono inoltre degli influssi su Svevo, tra questi si annoverano Nietzsche, Schopenhauer e Darwin.
Un influsso notevole venne anche esercitato da scrittori francesi, ma anche inglesi, tra cui James Joyce, Swift e Charles Dickens. Anche a livello espressivo ci sono affinità con questi autori stranieri, nello stile usato si riconosce infatti una traccia dei costrutti della lingua tedesca. Vi è anche il ricorso al discorso indiretto libero.
Critica alla psicoanalisi e alla società
Svevo non ha mai creduto nel valore terapeutico della psicoanalisi, egli riteneva infatti che essa fosse solo uno strumento conoscitivo.
Svevo è critico nei confronti della società borghese.
Domande da interrogazione
- Qual è il vero nome di Italo Svevo e quali sono le sue origini?
- Quali furono gli incontri significativi nella vita di Svevo che influenzarono la sua carriera letteraria?
- Quali influenze letterarie e stilistiche si possono riconoscere nelle opere di Svevo?
- Qual è la posizione di Svevo riguardo alla psicoanalisi e alla società borghese?
Il vero nome di Italo Svevo è Hector Schmitz. Svevo nacque a Trieste, che faceva parte dell'impero asburgico, e proveniva da una famiglia di origini ebraiche.
Due incontri significativi furono con James Joyce e con la psicoanalisi di Freud, quest'ultimo tramite il cognato, che influenzarono il suo riavvicinamento alla letteratura.
Svevo fu influenzato da pensatori come Nietzsche, Schopenhauer e Darwin, e da scrittori francesi e inglesi come James Joyce, Swift e Dickens. Stilisticamente, si notano affinità con i costrutti della lingua tedesca e l'uso del discorso indiretto libero.
Svevo non credeva nel valore terapeutico della psicoanalisi, considerandola solo uno strumento conoscitivo, ed era critico nei confronti della società borghese.