Concetti Chiave
- Svevo critica la civiltà industriale, evidenziandone le conseguenze negative come l'alienazione e la distruzione, influenzato dalle analisi marxiste.
- Nel racconto "La tribù", Svevo immagina una società futura pacifica e socialista, senza macchine, promuovendo la pace mondiale dopo la Prima guerra mondiale.
- La poetica di Svevo vede l'arte come forma alta di coscienza, collegando vita e letteratura per decifrare la realtà attraverso la riflessione e la scrittura.
- Il dilettantismo di Svevo si distingue in due forme: uno sperimentale e uno basato su cultura e sensibilità, mirato a esprimere esperienze quotidiane.
- Svevo usa la metafora del faro e della formica per descrivere l'ispirazione e la riflessione nell'arte, trasformando la vita in materia letteraria.
Indice
Influenze Marxiste su Svevo
Svevo è influenzato, sia pure in misura minore, anche dal pensiero di Karl Marx. Più che le teorie socialiste, interessano allo scrittore i criteri di analisi e di critica applicati dal marxismo alla civiltà europea e ai meccanismi che ne regolano la vita economica e sociale.
Critica alla Civiltà Industriale
Lo scrittore è critico verso la civiltà industriale, di cui denuncia le conseguenze negative sull'individuo e sulla convivenza sociale, dal diffondersi dell'alienazione alla produzione di strumenti di distruzione che saranno capaci, a suo parere, di annientare un giorno l'umanità e il mondo intero. Rifiutando il metodo della lotta rivoluzionaria, dal 1897 si avvicina alle tesi riformiste dei socialisti italiani, come documenta la sua collaborazione con la rivista di Filippo Turati, “Critica Sociale", sulla quale lo scrittore triestino pubblica, fra l'altro, l'apologo La tribù.
Visione Utopistica di Svevo
Il breve racconto narra, con toni fiabeschi, il passaggio dell'uomo dallo stadio tribale a quello moderno della società industriale, per concludersi utopisticamente in una futura società umanitaria e socialista, pacifica e felice, priva di macchine e di fabbriche. Durante la Prima guerra mondiale Svevo vagheggia la pace, e nel saggio Sulla teoria della pace, all'indomani del conflitto, anticipa la proposta di istituire una Società delle Nazioni, allo scopo di garantire la pace mondiale nella giustizia: il prossimo trattato di pace ha da trovare la felicità di tutti, vincitori e vinti e neutrali.
Arte e Coscienza in Svevo
L'arte è per Svevo la forma più alta di coscienza. Mediante la riflessione e la scrittura, l'autore intende tentare di ricomporre e decifrare la realtà: da qui il nesso che stabilisce tra la vita e la letteratura, nonché il modo di intendere il proprio ruolo di scrittore.
Dilettantismo Letterario
L'occasione di precisare la propria visione è offerta a Svevo dalla definizione di "dilettante delle lettere" che si vede attribuire dalla critica e che, anziché offenderlo, lo sollecita a chiarire la vera natura del suo presunto dilettantismo. Due sono, a suo parere, le forme di dilettantismo.
La prima è quella di coloro che, attirati dalle novità letterarie, si soffermano sugli aspetti più strani e provocatori, per il gusto di sperimentare qualcosa di diverso e contrario alla tradizione: in tal caso, la scrittura è fine a se stessa. La seconda, invece, è quella propria di chi, per cultura e sensibilità, si avvicina alla letteratura per naturale disposizione d'animo e, soprattutto, per il bisogno urgente di esprimere e quindi di trascrivere la propria esperienza. Questo secondo tipo di dilettantismo non si identifica con l'imperizia e la ricerca dell'espressione audace; non è egoismo né esercitazione fine a se stessa: è piuttosto impegno serio a cogliere e a fissare la materia che la vita quotidianamente offre alla riflessione umana.
Momenti Costitutivi dell'Arte
Due sono per Svevo, inoltre, i momenti costitutivi dell'arte letteraria. Il primo è dato dall'ispirazione, corrispondente all'intuizione (che Svevo chiama sentimento) dei dati offerti dalla realtà circostante o dall'esperienza autobiografica. Il secondo è il momento della riflessione, che impedisce ai dati di svanire e all'ispirazione di disperdersi. La riflessione elabora, scompone e ricompone i dati che l'ispirazione offre, trasformandoli in opera letteraria, per quell'impulso che spinge il dilettante a esprimersi.
Metafore e Poetica Sveviana
Per dare un'idea più chiara della sua concezione e di questo processo, Svevo ricorre all'immagine del faro e della formica. La metafora del faro è riferita all'ispirazione dell'artista che, come la luce intermittente di un faro, balena all'improvviso e all'improvviso scompare; la riflessione, invece, è paragonata alla capacità della formica di approfittare di quella luce intermittente per ritrovare la strada da seguire. Uno dei concetti fondamentali nella poetica sveviana riguarda l'idea che la vita non raccontata è definitivamente "morta"; se diventa materia letteraria, l'esistenza si sottrae a quella che Svevo chiama vita orrida vera.
Domande da interrogazione
- Quali sono le influenze marxiste su Svevo?
- Come Svevo critica la civiltà industriale?
- Qual è la visione utopistica di Svevo?
- Come Svevo concepisce l'arte e la coscienza?
- Qual è la poetica sveviana riguardo alle metafore?
Svevo è influenzato dal pensiero di Karl Marx, in particolare dai criteri di analisi e critica del marxismo applicati alla civiltà europea e ai meccanismi economici e sociali, piuttosto che dalle teorie socialiste.
Svevo critica la civiltà industriale per le sue conseguenze negative sull'individuo e sulla società, come l'alienazione e la produzione di strumenti di distruzione, e si avvicina alle tesi riformiste dei socialisti italiani.
Svevo immagina una futura società umanitaria e socialista, pacifica e felice, priva di macchine e fabbriche, e propone l'istituzione di una Società delle Nazioni per garantire la pace mondiale.
Per Svevo, l'arte è la forma più alta di coscienza, un mezzo per ricomporre e decifrare la realtà attraverso la riflessione e la scrittura, collegando la vita e la letteratura.
Svevo utilizza la metafora del faro e della formica per descrivere l'ispirazione e la riflessione: l'ispirazione è come la luce intermittente di un faro, mentre la riflessione è la capacità della formica di seguire quella luce per trovare la strada.