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Concetti Chiave

  • "La coscienza di Zeno" è un romanzo pubblicato nel 1923, caratterizzato da una struttura narrativa innovativa e una voce narrante nevrotica.
  • Il romanzo è un memoriale che esplora la nevrosi del protagonista, Zeno, attraverso capitoli tematici che riflettono la sua vita e le sue lotte interiori.
  • La storia intreccia eventi comici e tragici, illustrando come Zeno percepisca la vita come una malattia e un insieme di autoinganni.
  • La narrazione non segue un ordine cronologico ma è basata sul flusso di coscienza, rendendo Zeno un narratore inattendibile.
  • L'opera è considerata aperta, invitando il lettore a partecipare attivamente con il proprio punto di vista per darle significato.

Viene pubblicato nel 1923. È un romanzo nuovo fin dalla struttura. È narrato da una voce che è quella di Zeno, che è un nevrotico. Soffre di nevrosi e tende a rimuovere ciò che nella sua vita è scomodo e crea un senso di colpa.

Indice

  1. La struttura e il tema del romanzo
  2. Il ruolo di Joyce e Montale
  3. La vita di Zeno Cosini
  4. Temi e coscienza nel romanzo
  5. Zeno e la psicoanalisi
  6. Il vizio del fumo
  7. Rapporto con il padre
  8. La ricerca di una moglie
  9. L'amante Carla e la confusione
  10. L'associazione commerciale e la guerra
  11. Conclusione e riflessioni finali

La struttura e il tema del romanzo

Il romanzo è una specie di memoriale. I capitoli sono capitoli tematici e potremmo dire che questo romanzo è la storia della sua malattia, della sua nevrosi. Questo romanzo infatti non è altro che il risultato di una sorta di compito che lo psicologo dottor S. Zeno si era rivolto a questo psicanalista il quale aveva consigliato a Zeno di scrivere ciò che gli succedeva. La finzione letteraria all’inizio è questa: Zeno ad un certo punto decide di non andare più ai suoi incontri e il dottor S pubblica per dispetto il diario di Zeno.

Il ruolo di Joyce e Montale

Svevo inizia a scrivere questo romanzo nel 1919, lo fa leggere a Joyce che lo altezza moltissimo e consiglia a Svevo di porre il suo romanzo a critici non italiani. Questo perché Joyce si rende conto che la scrittura e la struttura di questo romanzo sono più europee che italiane. Joyce non sbagliava infatti due anni dopo, un articolo di Eugenio Montale intitolato Omaggio a Italo Svevo, fa conoscere e fa diventare un romanzo di Svevo un romanzo alla moda.

La vita di Zeno Cosini

L’opera riassume la vita di Zeno Cosini. Racconta la propria vita in maniera comica e distaccata e le sue vicende sembrano comiche e tragiche. Per Zeno la vita è lotta. Ogni uomo per vivere deve lottare tanto che alla fine del romanzo si dice che la vita è una malattia e la coscienza dell’uomo è una sequela di autoinganni e alibi più o meno consapevoli attraverso i quali l’uomo matura l’idea che se sono tutti malati è come dire che sono tutti sani.

Temi e coscienza nel romanzo

In questo romanzo non c’è un evento più o meno importante ma ci sono dei temi. Tutto temi che concorrono a formare la nostra coscienza.

I temi ci fanno capire che ogni argomento, trattato attraverso la memoria e il ricordo, sono quelli che caratterizzano l’esistenza del personaggio.

Zeno e la psicoanalisi

Il romanzo di apre con la prefazione nel quale il dottor S. consiglia a Zeno di scrivere una propria autobiografia. In questa prefazione ad un certo punto Zeno ha deciso che poteva fare a meno del suo aiuto, ha lasciato lì il suo manoscritto e lui l’ha pubblicato.

Sentiamo la voce di Zeno che ci spiega perché si è avvicinato alla psicoanalisi e perché si è impegnato a scrivere questo il memoriale dei temi che seguiranno.

Il vizio del fumo

Racconta i vari tentativi del protagonista nel smettere di fumare. Qui esalta la debolezza della sua volontà, i buoni propositi. Guarire dal vizio del fumo era come guarire da una debolezza della sua volontà. Tutte le volte che lui si ripropone di smettere di fumare e poi non ce la fa è come se dichiarasse la sua debolezza.

Rapporto con il padre

Racconta il suo difficile rapporto con il padre che culmina in un momento in cui Zeno ha la sensazione che gli voglia dare uno schiaffo.

Questo ci fa capire che il rapporto con il padre è sempre un rapporto di conflittualità perché il figlio non si sente mai all’altezza delle capacità del padre.

La ricerca di una moglie

Zeno decide di cercare una moglie. Lui frequenta casa Malfenti. Loro hanno 4 figlie femmine i cui nomi iniziano tutto con la A. Comincia con Ada che però non ne vuole sapere, poi passa all’altra fino ad arrivare alla più bruttina, Augusta. Zeno, rifiutato da tutte le sorelle, arriva a sposare questa ragazza che è la più bruttina ma è una donna estremamente materna e comprensiva. Alla fine la solidità, la comprensione di Augusta, saranno la fortuna di Zeno che troverà in questa donna uno straordinario punto fermo.

L'amante Carla e la confusione

Qui lui racconta e confessa che ha avuto un amante: Carla. Carla rappresenta la trasgressione, Zeno non sa chi decidere tra l’una e l’altra, non capisce nemmeno se è più innamorata dell’amante o se è più forte l’affetto per la moglie e in questa confusione Carla lo lascia, e Zeno a sua volta ha risolto il problema senza prendersi le sue responsabilità ancora una volta.

Storia di un’associazione commerciale

L'associazione commerciale e la guerra

Zeno racconta di avere intrapreso un affare con il cognato Guido che ha sposato la sorella più bella Ada. Ad un certo punto però l’impresa va in crisi e di fronte al fallimento Guido cerca di inscenare un falso suicidio per impietosire i familiari ma muore davvero. La moglie se ne frega e parte per Buenos Aires mentre Augusta starà vicino a Zeno.

Nel frattempo scoppia la prima guerra mondiale e lui che si occupa di vernici, fa affari diventando e convincendosi di essere un bravo imprenditore, un uomo di successo. Quindi dici: “Sono guarito”.

Conclusione e riflessioni finali

Qua finiscono i ricordi di Zeno e c’è un un’ultima capitolo che si intitola Psicoanalisi.

Qui spiega perché abbandona il dottor S. Li dice che è guarito, che ha una moglie che gli vuole bene, è ricco ed è un uomo di successo. Zeno ci indica anche l’idea che lo ha liberto dalla malattia. Lui è guarito perché tutta la vita è inquinata alle radici, cioè: il fatto stesso di vivere è una malattia e nel momento in cui dico che tutti sono malati e come se dicessi che tutti stiamo bene. Per questo motivo bel momento in cui dico di essere sano è il momento in cui dimostra di essere malato.

Il finale è un finale particolare e duplice. Il primo finale è questa dichiarazione di Zeno sembrando un finale a lieto fine. Il secondo finale sembra non essere legato al romanzo. È una specie di incubo sulla guerra e sull’autodistruzione.

Il tempo del romanzo viene definito un tempo misto: i temi non sono disposti in modo cronologico ma con un tempo soggettivo basato sul flusso di coscienza. Quello che la mia coscienza porta a galla e rievoca secondo delle associazioni di idee, secondo delle riflessioni che portano ad altre riflessioni. Zeno è quindi un narratore inattendibile. È un narratore interno che sembra non raccontare la verità.

Zeno tende continuamente all’auto giustificazione così come tutte le persone. La diversità di Zeno (la sua malattia) invece è ciò che lo distingue dagli uomini normali, ovvero quelli che sono condizionati dalla società di massa.

Molti considerano la Coscienza di Zeno un’opera aperta perché senza il nostro punto di vista non ha senso perché è un’opera che ha assolutamente bisogno del pensiero di ognuno di noi.

Domande da interrogazione

  1. Quando è stato pubblicato il romanzo "Coscienza di Zeno"?
  2. Il romanzo è stato pubblicato nel 1923.

  3. Chi è il narratore del romanzo?
  4. Il narratore del romanzo è Zeno, un nevrotico.

  5. Qual è il tema principale del romanzo?
  6. Il romanzo tratta della malattia e della nevrosi di Zeno.

  7. Chi consiglia a Zeno di scrivere la sua autobiografia?
  8. Il dottor S. consiglia a Zeno di scrivere la sua autobiografia.

  9. Qual è il finale del romanzo?
  10. Il finale del romanzo è duplice, con una dichiarazione di Zeno che sembra un finale a lieto fine e un secondo finale che è un incubo sulla guerra e sull'autodistruzione.

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