Concetti Chiave
- La narrazione si articola in macrosequenze che conducono il conflitto tra Zeno e suo padre a una fase culminante, seguita da un ritorno all'equilibrio.
- Zeno nasconde il suo odio inespresso verso il padre, mascherandolo con gesti d'affetto filiale, mentre si sente condizionato dalla figura paterna.
- Il climax è rappresentato dallo schiaffo simbolico del padre, che amplifica il senso di colpa di Zeno e lo fa regredire a uno stato infantile.
- La struttura narrativa è complessa, con due dimensioni temporali parallele: un presente narrativo e un passato in cui Zeno è personaggio.
- Zeno altera la verità nel suo racconto autobiografico, utilizzando meccanismi di rimozione per pacificare la sua coscienza e giustificare i suoi sentimenti verso il padre.
Indice
Conflitto tra Zeno e il padre
Nel brano, la narrazione del drammatico epilogo del conflitto tra Zeno e suo padre è scandita da una successione di macrosequenze che, con andamento ascendente, raggiungono una fase culminante per poi ritrovare una fase di equilibrio.
Vediamole nello specifico.
• Prima macrosequenza: Zeno assiste il padre malato, mascherando il suo odio inespresso e inconscio con i gesti e le parole consuete di un affetto filiale.
• Seconda macrosequenza: si delinea la figura del padre come una presenza superiore e protettiva, dalla quale Zeno si sente fortemente condizionato.
• Terza Macrosequenza: è la fase culminante della narrazione (Spannung). Lo schiaffo acquista un forte valore simbolico di condanna del padre nei confronti del figlio. Il senso di colpa crescente fa regredire Zeno allo stato di bambino punito, che cerca di giustificare la propria innocenza.
• Quarta Macrosequenza: la fase culminante si scioglie con il conseguente ritorno di un apparente equilibrio. È scattato quello che in psicoanalisi viene definito "meccanismo di rimozione": l'inconscio di Zeno costruisce una figura del padre antitetica rispetto alla realtà e,per mettere a tacere i sensi di colpa, rimuove tutti gli istinti aggressivi che aveva provato nei suoi confronti.
Struttura narrativa complessa
Il testo è caratterizzato da un'evidente complessità della struttura narrativa. Il flusso del racconto, infatti, procede attraverso due dimensioni temporali parallele che ruotano entrambe attorno al personaggio di Zeno:
• un presente narrativo in cui il protagonista, ormai pienamente adulto,ricorda e scrive il suo diario, assumendo il ruolo di io narrante. Zeno racconta, infatti, episodi della sua vita che gli sono accaduti durante gli anni della giovinezza;
› la dimensione del passato, in cui Zeno compare nella narrazione come un semplice personaggio del racconto (così come il padre e gli altri personaggi secondari, Maria, l'infermiere e il dottore).
Questa duplice dimensione fa sì che l'io narrante sia palesemente visibile: nel racconto, infatti, Zeno inserisce spesso i propri commenti, introducendo il tempo presente in una narrazione condotta interamente al passato («La notte fu lunga, ma debbo confessarlo...»). In questo modo viene a crearsi quello che viene definito un tempo misto della narrazione.
Alterazione della verità
Il modo con cui Zeno ricostruisce nel suo diario l'episodio dello schiaffo a sorpresa del padre è un chiaro indizio dei meccanismi di alterazione della verità che il protagonista compie nel suo racconto autobiografico. Zeno non sa se il gesto sia dovuto all'incoscienza causata dalla malattia o se sia stato compiuto deliberatamente: nel dubbio
e, soprattutto, per il bisogno di pacificare la propria coscienza, opta per la prima possibilità, costruendosi alibi e giustificazioni per scagionarsi di fronte all'evento della morte del padre.
Meccanismo di rimozione
Tuttavia, si scatena in lui un violento senso di colpa, e per combatterlo Zeno si rifugia in una posizione psicologica quasi infantile, mettendo a tacere tutti gli impulsi aggressivi che avevano caratterizzato il suo atteggiamento.
In termini psicoanalitici, si può dire che dentro Zeno sta lavorando un meccanismo di rimozione: in maniera inconscia, egli sostituisce all'immagine severa del padre («Le sue mani grandi, potenti, ben formate, erano livide, ma giacevano con tanta naturalezza che parevano pronte ad afferrare e punire») quella di un uomo comprensivo («debole e buono»), in modo da allontanare dalla sua coscienza il peso del suo senso di colpa e riconquistare uno stato d'innocenza («Divenni buono, buono e il ricordo di mio padre si accompagnò a me, divenendo sempre più dolce»).
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale del conflitto tra Zeno e suo padre?
- Come si manifesta la complessità della struttura narrativa nel testo?
- In che modo Zeno altera la verità nel suo racconto autobiografico?
- Cos'è il meccanismo di rimozione e come si applica a Zeno?
- Qual è il ruolo dell'io narrante nella narrazione di Zeno?
Il conflitto tra Zeno e suo padre è caratterizzato da un drammatico epilogo scandito da macrosequenze che culminano in un simbolico schiaffo, rappresentando la condanna del padre e il senso di colpa di Zeno.
La complessità narrativa si manifesta attraverso due dimensioni temporali parallele: un presente narrativo in cui Zeno adulto racconta la sua giovinezza e una dimensione del passato in cui Zeno è un personaggio del racconto.
Zeno altera la verità ricostruendo l'episodio dello schiaffo del padre con incertezza, scegliendo di credere che fosse dovuto all'incoscienza della malattia per pacificare la sua coscienza.
Il meccanismo di rimozione è un processo inconscio in cui Zeno sostituisce l'immagine severa del padre con una più comprensiva per alleviare il suo senso di colpa e riconquistare uno stato d'innocenza.
L'io narrante è visibile attraverso i commenti di Zeno nel presente, creando un tempo misto nella narrazione che intreccia il suo racconto autobiografico con riflessioni personali.