Concetti Chiave
- "Pianissimo" è considerato il lavoro più rappresentativo di Camillo Sbarbaro, pubblicato nel 1914 nella collana della "Voce".
- Il titolo "Pianissimo" suggerisce un tono di monologo interiore, proposto da Giovanni Papini, amico dell'autore.
- La raccolta si distingue per uno stile autobiografico emotivo, con un linguaggio confidenziale e di livello comune.
- I testi conducono il lettore attraverso un percorso di evoluzione psicologica, riflettendo il senso di isolamento dell'autore.
- Sbarbaro esplora tre possibili vie di salvezza: rapporti familiari, interazione con la città e ritorno alla natura.
Indice
L'importanza di "Pianissimo" nella carriera di Sbarbaro
“Pianissimo” è da sempre considerato il libro più importante della carriera di Sbarbaro e probabilmente più rappresentativo della sua poetica, lui stesso in diverse occasioni ha infatti confermato questa versione, anche perché ha lavorato a quest’opera per diversi anni anche oltre la sua prima pubblicazione a Firenze nel 1914 nella collana della “Voce”. Già nella seconda edizione del 1954 e in quella successiva del 1960, è facile notare innanzitutto la sua riduzione dovuta all’esclusione di ben ventinove testi.
Il significato del titolo e lo stile vociano
Il titolo della raccolta, proprio come avvenne per “Resine”, non venne inventato dall’autore esterno, qui infatti venne suggerito dall’amico e collega vociano Giovanni Papini, inizialmente doveva infatti chiamarsi “Sottovoce”, in ogni caso il significato appare uguale: voleva suggerire il tono sommesso di monologo interiore proveniente dal suo animo e uscito come una “sconsolata confessione fatta a fior di labbro a se stesso”. Lo stile vociano si afferma proprio anche in questo taglio autobiografico emotivo, oltre che nella lingua confidenziale e considerata spesso come povera, di livello comune, “Pianissimo” si presenta infatti come espressione completa in generale di tutto il gruppo di Voce.
Il percorso psicologico e la solitudine
La raccolta è stata studiata anche nella sua coerenza di testi, in modo da far percepire il lettore e condurlo in un percorso di evoluzione psicologico, come spesso accade d’altronde nei suoi componimenti. All’inizio il poeta si descrive come un uomo inerme alla sua “rassegnazione disperata”, data dall’amara consapevolezza di vivere in isolamento, nulla sembra poterlo sollevare e consolare in quanto questo male appare radicato nell’anima che lo porta a sentirsi come un cadavere privato della propria vita, come se l’anima lo avesse già abbandonato. Allora, trova una possibile speranza nel contatto umano, ma anche in questo caso non vive il rapporto con l’esterno in maniera entusiastica, la città per lui diventa infatti troppo affollata di persone, ma in questa gremita collettività lui sente ancora questa solitudine lancinante.
Le tre direzioni di salvezza
Allora, l’autore trova tre direzioni verso cui potenzialmente dirigersi per salvarsi:
• Familiari, anche se lui perse la madre da piccolo e il padre in quel periodo era torturato da una malattia mortale
• Uomini della città, e non il centro, bensì i quartieri spesso ignorati, quelli che diventavano teatri di drammi e miserie ogni giorno
• Natura, ritornando quasi alle origini dell’uomo
Ogni tentativo risulta però comunque vano perché ognuna di queste soluzioni rappresentava solo un benessere momentaneo e definitivo.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza di "Pianissimo" nella carriera di Sbarbaro?
- Qual è il significato del titolo "Pianissimo" e come si collega allo stile vociano?
- Come viene descritto il percorso psicologico e la solitudine in "Pianissimo"?
- Quali sono le tre direzioni di salvezza proposte da Sbarbaro e perché risultano vane?
"Pianissimo" è considerato il libro più importante e rappresentativo della poetica di Sbarbaro, confermato dallo stesso autore che ha lavorato a lungo su quest'opera, pubblicata per la prima volta nel 1914.
Il titolo "Pianissimo", suggerito da Giovanni Papini, riflette il tono sommesso di un monologo interiore, tipico dello stile vociano, caratterizzato da un linguaggio confidenziale e autobiografico.
Il percorso psicologico in "Pianissimo" mostra l'evoluzione del poeta da una rassegnazione disperata alla ricerca di contatto umano, pur rimanendo intrappolato in una solitudine profonda anche tra la folla.
Le tre direzioni di salvezza sono i familiari, gli uomini della città e la natura, ma tutte risultano vane poiché offrono solo un benessere momentaneo e non definitivo.