Concetti Chiave
- La poesia esplora il tema del doloroso distacco del poeta dalla sua terra natale, la Sicilia, evocando ricordi d'infanzia e paesaggi mitici.
- Il poeta si rivolge a un essere indefinito che rappresenta un'origine di sofferenza e un'incapacità di amare e creare, descritto con l'ossimoro "matrice secca".
- Gli elementi naturali come selve, vento e miniere di zolfo sono descritti come dormienti, simbolizzando ricordi profondi e immutabili nella coscienza del poeta.
- La poesia utilizza elementi dell'ermetismo, come allusioni a un indefinito mal di vivere e l'uso di nomi senza articoli, creando oggetti astratti e mentali.
- Il componimento termina con l'incapacità del poeta di odiare completamente l'entità indefinita, a causa del suo cuore instabile e tumultuoso.
Matrice secca d’amore e di nati,
ti gemo accanto
da lunghi anni, disabitato.
Dormono selve
di verde serene, di vento,
pianure dove lo zolfo
era l’estate dei miti,
immobile.
Non eri entrata a vivermi,
presagio di durevole pena:
La terra moriva sulle acque
antiche mani nei fiumi
coglievano papiri.
Non so odiarti: così lieve
il mio cuore d’uragano.
Indice
Il Doloroso Distacco dalla Terra
La lirica fa parte della raccolta Oboe sommerso (1932), il cui tema ricorrente è spesso il doloroso distacco dalla terra d’origine.
Il tema di questa lirica è il distacco del poeta dalla sua terra natale, la Sicilia, a cui si aggiungono lontani ricordi d’ infanzia.
L'Identità Indefinita e il Male
All’inizio, il poeta si rivolge ad un essere indefinito che gli sta accanto (forse una donna o una città o addirittura una condizione di vita) che non è in grado né di amare, né di creare nuove vite. Il termine”matrice secca” è un ossimoro e si riferisce al fatto che tale identità non produce affetto e di conseguenza è all’origine un indefinito male di vivere. Da anni, il poeta vive accanto a questa identità, provando sofferenza e con il cuore privo di sentimenti e di forza interiore.
Ricordi d'Infanzia e Paesaggi
Quindi, passa al ricordo della sua infanzia che acquista un aspetto favoloso (= estate dei miti): le selve, il vento, il paesaggio estivo immobile e le miniere di zolfo dormono nel fondo della coscienza del poeta.
Presagi di Sofferenza e Antiche Mani
Successivamente, rimprovera quasi a questa identità indefinita di non essere mai entrata nella sua vita e la considera come un presagio di una sofferenza che sarebbe durata nel tempo.
Poi, abbiamo la visione della terra e delle acque della Sicilia che quasi si confondono e l’immagine di qualcuno che raccoglie il papiro lungo i fiumi. Le mani dei raccoglitori sono definite antiche perché si tratta di un’attività che già era espletata dalle popolazioni di un tempo (la Sicilia era una colonia dell’antica Grecia)
Il Cuore Instabile del Poeta
Infine, i due versi che terminano il componimento poetico significano che il cuore del poeta non può odiare come dovrebbe tale entità perché esso è troppo instabile e tumultuoso
In questa poesia abbiamo numerosi procedimenti tipici dell’ermetismo
• il tono pieno di allusioni ad un indefinito mal di vivere
• l’uso di nomi privi di articolo, che fa delle cose evocate oggetti astratti, puramente mentali (es. selve, papiri)
• metafore analogiche, che destano suggestioni vaghe: cuore/uragano; entità/matrice
• una sintassi che associa le parole in modo inconsueto senza precisarne le relazioni
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della lirica "Matrice secca d’amore e di nati"?
- Cosa rappresenta l'espressione "matrice secca" nel contesto della poesia?
- Quali immagini evoca il poeta nei suoi ricordi d'infanzia?
- Come viene descritto il cuore del poeta alla fine della poesia?
Il tema principale è il doloroso distacco del poeta dalla sua terra natale, la Sicilia, accompagnato da ricordi d'infanzia e paesaggi.
"Matrice secca" è un ossimoro che rappresenta un'identità indefinita che non produce affetto, causando un indefinito male di vivere.
Il poeta evoca immagini di selve, vento, paesaggi estivi immobili e miniere di zolfo, che dormono nel fondo della sua coscienza.
Il cuore del poeta è descritto come instabile e tumultuoso, incapace di odiare come dovrebbe l'entità che causa la sua sofferenza.