N4dia.5
Ominide
5 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • La poesia è strutturata in 6 strofe di terzine suddivise in quattro parti, con un richiamo tra la prima e l'ultima strofa.
  • L'invito principale è di essere attivi nella vita quotidiana, sfruttando ogni momento e non sprecando il tempo.
  • Sottolinea l'importanza di partecipare alla vita sociale, pur mantenendo la propria individualità e riflessione personale.
  • La metafora del "volto senza volto" rappresenta l'identità e il desiderio di appartenenza, spesso incompresi e frustranti.
  • Confrontarsi con la realtà è essenziale, poiché non tutti hanno il privilegio di oziare, e bisogna valorizzare ogni momento.

Indice

  1. Struttura della poesia
  2. Invito all'azione
  3. Partecipazione e solitudine
  4. Volto senza volto
  5. Confronto con la realtà

Struttura della poesia

Dal punto di vista strutturale la poesia di Fabio Pusterla: "Ad un liceale annoiato: terzine" è composta da 6 strofe di terzine tra le quali sono individuabili 4 parti: la prima strofa e l’ultima (tra le due c’è un richiamo ma con delle differenze), la seconda e la terza che portano un esempio dal punto di vista animale, la quarta e la quinta che riguardano la sfera umana.

Invito all'azione

In questa poesia vi è un palese invito ad essere parte attiva nella vita di tutti i giorni: il poeta dice di sfruttare ogni momento seppur noioso, restare sempre attivi durante la quotidianità infatti con “il fiume dei comodi giorni” ci si riferisce al tempo che passa e che viene sprecato (si ricorda che quasi sempre l’acqua che scorre nelle poesie è sinonimo del tempo); non possiamo annoiarci e pensare che tutto giri in modo diverso da come lo vorremmo, per colpa degli altri. La realtà è ben diversa: trovare il coraggio di essere se stessi. Ogni tanto bisognerebbe svegliarsi dal proprio sogno (“pizzicati”) e osservare, esplorare ciò che ci circonda.

Partecipazione e solitudine

E’ fondamentale cercare di essere partecipi e stare con gli altri ma senza smettere di ascoltare e riflettere: nonostante la solitudine sia un elemento sostanziale è innegabile l’istinto di fare parte di un gruppo, di voler essere come gli altri, essere compresi e supportati, però a volte questi tentativi sono vani ( “ Se il decimo maiale rimane... al truogolo dei nove”) ma, del resto, non si può sempre sperare nell'aiuto altrui: la collaborazione conduce ad una comunione di intenti altrimenti si rischia di restare fuori ( “lo accoglie a morsi”) quasi soffocati dalla propria inidoneità(“e quasi stritola”). Nella storia umana ed inumana(persone ed animali), sin dalla notte dei tempi, si è cercata l’unione, perché l'unione fa la forza; la fame non è di cibo ma intesa come il bisogno di avere un percorso comune, dato che l'isolamento conduce all'esclusione, all'annullamento, all'estinzione.

Volto senza volto

La parte più interessante è rappresentata dalle strofe 4 e 5: “un volto senza volto” sia come similitudine che come metafora. Similitudine con l’annoiarsi del liceale che, al pari di un viso senza volto, resta in attesa di qualcuno o qualcosa che gli dia la spinta per agire attivamente e rendersi utile per se stesso e anche per gli altri. Metafora perché è in attesa che qualcuno si accorga di lui e lo consideri parte del gruppo, della società, del mondo. Un volto che non ha volto può essere considerato come qualcuno privo di un'identità specifica, che non si riconosce in se stesso e neanche negli altri, ma anche come colui che si omologa alla folla per potersi riconoscere, fallendo miseramente. E quindi questo volto “chiede un aiuto assurdo” ovvero cerca di spiegarsi vuole intendersi con qualcuno, però non viene capito e, di conseguenza, stanca, “snerva”. Diventa talmente insistente da infastidire gli altri, i quali non accettano la richiesta. Tutto ciò si collega alla penultima strofa: “ tu leggi, io invece no. io sono un servo”. Infatti quando non si conosce qualcosa la verità viene respinta poiché potrebbe rivelarsi troppo grande e difficile da accettare.

Confronto con la realtà

L’ultima strofa richiama la prima però nella prima il poeta chiede al liceale di svegliarsi dal torpore/dalla noia che lo attanaglia di pizzicarsi, di farsi del male, perché deve osservare e partecipare alla vita. Nell'ultima, anche se non succede nulla e tutto sembra indifferente, è necessario confrontarsi con la realtà e lottare, perché tanti altri si trovano in situazioni peggiori. In sostanza non ci si può annoiare e restare insensibili mentre altri lottano e non hanno la possibilità di oziare nemmeno per un attimo. Le persone non possono prendersi in giro e illudersi, piuttosto dovrebbero sfruttare ogni prezioso istante.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la struttura della poesia "Ad un liceale annoiato: terzine" di Fabio Pusterla?
  2. La poesia è composta da 6 strofe di terzine, suddivise in 4 parti: la prima e l'ultima strofa sono collegate, mentre la seconda e la terza trattano esempi dal punto di vista animale, e la quarta e la quinta riguardano la sfera umana.

  3. Qual è l'invito principale presente nella poesia?
  4. La poesia invita a essere parte attiva nella vita quotidiana, sfruttando ogni momento e trovando il coraggio di essere se stessi, senza sprecare il tempo che passa.

  5. Come viene trattato il tema della partecipazione e solitudine nella poesia?
  6. La poesia sottolinea l'importanza di partecipare e stare con gli altri, pur mantenendo la capacità di ascoltare e riflettere, evidenziando che l'unione è fondamentale per evitare l'isolamento e l'esclusione.

  7. Cosa rappresenta il "volto senza volto" nelle strofe 4 e 5?
  8. Il "volto senza volto" è una similitudine e metafora per il liceale annoiato, che attende di essere riconosciuto e di trovare un'identità, ma che rischia di omologarsi senza successo.

  9. Qual è il messaggio finale della poesia riguardo al confronto con la realtà?
  10. La poesia esorta a confrontarsi con la realtà e a lottare, poiché molti si trovano in situazioni peggiori, e non si può restare insensibili mentre altri lottano.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community