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Concetti Chiave

  • La perdita dell'aureola rappresenta il passaggio dal poeta sacro al poeta maledetto, come Emilio Prada.
  • La scapigliatura è un movimento artistico nato tra gli anni '60 e '70 del 1800 a Milano e Torino.
  • Alcuni critici vedono la scapigliatura più come una tendenza, data la sua breve durata.
  • Gli scapigliati rifiutano il convenzionale, il risorgimento, e parte del romanticismo, mantenendo solo il titanismo.
  • La loro critica è distruttiva, con un rigetto degli ideali esistenti senza nuove proposte.

Indice

  1. La Perdita dell'Aureola
  2. La Scapigliatura e le sue Caratteristiche
  3. Critica e Limiti degli Scapigliati

La Perdita dell'Aureola

Si parla di perdita dell’aureola perché il poeta che in antichità era il sacro vate (D’Annunzio, Omero), la guida dell’umanità, diviene un poeta maledetto, disadattato, drogato, disperato. Emilio Prada è lui stesso il manifesto del maledetto difatti morì in giovane età alcolizzato, nonostante fosse di alta estrazione sociale. In sintesi la scapigliatura può essere considerata un movimento riguardante diverse arti figurative che nacque fra gli anni ‘60 e ‘70 del 1800 a Milano e Torino che, non a caso, erano le città più industrializzate.

La Scapigliatura e le sue Caratteristiche

Siccome riguardò un periodo limitato, alcuni critici la descrivono non come un movimento, ma come una tendenza. Gli scapigliati sono caratterizzati da un impulso di rifiuto e di rivolta verso ciò che è convenzionale, verso il risorgimento perché non aveva migliorato la condizione dei cittadini e verso il romanticismo, ma non verso tutti gli ideali romantici perché ad esempio ripresero il titanismo, gli eroi ribelli che si opponevano alla mediocrità borghese come Ortis. Rigettarono invece il romanticismo di Manzoni, descritto nel Preludio come il casto poeta, perché era religioso e la religione, secondo gli scapigliati, non poteva essere più un punto di riferimento.

Critica e Limiti degli Scapigliati

Gli scapigliati però facevano più parte della pars destruens che della pars construens, in quanto si limitavano a rigettare degli ideali senza avere nuove proposte.

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