Concetti Chiave
- Corazzini introduce un nuovo stile poetico "crepuscolare" con versi liberi e un lessico semplice.
- Il poeta si distanzia da d'Annunzio, privilegiando un tono medio-basso e non musicale.
- Corazzini si paragona a un fanciullo, esprimendo dolore e vita comune con autenticità.
- La poesia di Corazzini non ha funzione sociale, riflette la crisi sociale contemporanea.
- Il testo collega Corazzini con Palazzeschi, entrambi esplorano la figura del "non-poeta".
Indice
Innovazione poetica di Corazzini
Il testo “Desolazione del povero poeta sentimentale” di Corazzini è caratterizzato da un lessico e da una sintassi del tutto nuove in campo poetico, che ne determinano la classificazione di “crepuscolare”. L’autore utilizza dei versi totalmente liberi, senza alcuna rima e senza alcuna attenzione alla misura della lunghezza.
Il lessico usato è semplice, non ricercato o, per così dire, desublimato.Contrasto con d'Annunzio
Sta anche in questo l’aspetto antidannunziano: mentre d’Annunzio tende alla musicalità dei suoi versi, in Corazzini il tono è medio-basso, rovesciandone quindi il sistema.
Figura del fanciullo in Corazzini
Ciò che emerge maggiormente dal testo è il fatto che Corazzini non si definisce un poeta, bensì si paragona ad un fanciullo, un bambino ingenuo e indifeso che mostra il proprio dolore. Rapportandosi a questa figura, Corazzini cerca solo di esprimere con una certa autenticità la sua vita, la quale per lui è una vita comune, fatta di tristezze comuni e gioie semplici. Il modello di poesia che offre, dunque, è un modello nuovo, lontano da quelli tradizionali come quello pascoliano. Infatti, non solo la poesia non ha una funzione sociale, ma il fanciullo descritto non è neanche il fanciullo inteso pascolianamente quale figura capace di trovare la verità: il “fanciullo che piange” di Corazzini, riconoscendosi “non-poeta” prende coscienza della crisi sociale contemporanea, riflettendo su una condizione reale e negativa attraverso un tono dimesso, lamentoso e umile.
Concezione tragica e malattia
Questa concezione tragica che vive in Corazzini non è altro che il riflesso della sua malattia: egli scrive “malato” inserendo il termine nella sua poesia con assoluta semplicità, proponendo una nuova immagine dell’arte poetica.
Paralleli con Palazzeschi
Testo in cui possiamo rintracciare argomenti analoghi è “Chi sono??” di Aldo Palazzeschi.
Come nel testo di Corazzini, Palazzeschi riconosce di non essere un poeta, riconducendosi alla figura del poeta-saltimbanco; avvicinandosi più al Futurismo che a Corazzini, il poeta offre un’immagine del tutto nuova, vitalistica assumendo il ruolo di clown, trasformando in risata la propria crisi esistenziale.
Domande da interrogazione
- Qual è l'innovazione poetica introdotta da Corazzini nel suo testo?
- In che modo Corazzini si contrappone a d'Annunzio?
- Come viene rappresentata la figura del fanciullo nella poesia di Corazzini?
Corazzini introduce un lessico e una sintassi nuovi, caratterizzati da versi liberi senza rima e un linguaggio semplice, classificandosi come "crepuscolare".
Corazzini si contrappone a d'Annunzio utilizzando un tono medio-basso nei suoi versi, rovesciando il sistema musicale e ricercato di d'Annunzio.
Corazzini si paragona a un fanciullo ingenuo e indifeso, esprimendo il suo dolore e riflettendo sulla crisi sociale contemporanea con un tono dimesso e umile.