Concetti Chiave
- Il racconto esplora l'incontro tra due mondi distinti: quello civilizzato e progressista di Vienna e quello arcaico e primitivo delle campagne bosniache, evidenziando le barriere economiche e culturali che li separano.
- Le descrizioni dettagliate creano un'atmosfera di immobilità e impotenza, accentuando la drammaticità della situazione attraverso elementi come l'altopiano deserto e la calura soffocante.
- La caratterizzazione dei personaggi evidenzia la distanza tra i mondi: Agata e Amalia vengono presentate con introspezione, mentre le contadine bosniache sono descritte solo esternamente.
- Agata vive una trasformazione emotiva, rendendosi conto dell'inutilità dei suoi sforzi di fronte alla miseria e all'apatia delle contadine, scoprendo una nuova consapevolezza.
- Il messaggio centrale del racconto, veicolato attraverso Agata, è una critica all'indifferenza verso la miseria, considerata una complice crudele e disumana delle ingiustizie sociali.
Indice
Incontro tra mondi diversi
Tema centrale della vicenda è l'incontro fra mondi lontani e profondamente diversi tra loro:
• il mondo di Agata e Amalia, due ragazze di buona famiglia, educate nella civilissima e progredita Vienna;
• il mondo arcaico e primitivo delle campagne bosniache, dove una famiglia fa affidamento per la propria sopravvivenza su scarsissime risorse materiali e su antichi rituali magici; è un mondo su cui pesano inerzia, immobilismo e rassegnazione vecchi di secoli.
Questi due mondi sono separati da barriere economiche e culturali, che si palesano in tutta la loro drammatica evidenza agli occhi delle due ragazze quando scendono dalla carrozza per avvicinarsi alle figure, simili a statue del dolore e della rassegnazione, ferme lungo la strada. Sino a quel momento, le due sorelle erano chiuse e protette all'interno della loro carrozza, viaggiavano sì per la Bosnia, ma la guardavano come una cartolina, dall'esterno, con un interesse superficiale.
Descrizioni e riflessioni
Le numerose sequenze descrittive e riflessive presenti nel racconto svolgono diverse funzioni:
• rallentano il ritmo narrativo riuscendo a restituire al lettore il clima di opprimente immobilità che domina la situazione e l'intera regione;
• forniscono alla vicenda una cornice che riesce a enfatizzare il senso di impotenza e immobilità dei personaggi: più in particolare, la sterminata distesa dell'altopiano, spoglia di vegetazione e di persone, e la cappa di calore che toglie respiro e lucidità rendono ancora più drammatica e desolante l'immagine dei familiari della ragazzina;
• riferendo anche i particolari più sgradevoli, danno al racconto un carattere di crudo realismo, gettando sulla scena una luce forte e vivida che non lascia nulla all'immaginazione del lettore («Dalla bambina veniva un fetore forte e disgustoso di escrementi umani: il cibo fuorusciva da lei da tutte le parti»).
Caratterizzazione dei personaggi
Le tecniche di presentazione e caratterizzazione dei personaggi scelte dall'autore contribuiscono a marcare la distanza tra i due mondi che si raffrontano. La voce narrante adotta un punto di vista oggettivo, esterno per fotografare tutti i movimenti e gli atteggiamenti dei personaggi: l'impegno di Agata, l'incertezza di Amalia, il dolore senza speranza della contadina, l'indifferenza del cocchiere, il rito magico della fattucchiera.
Tuttavia vi è una differenza nella caratterizzazione dei personaggi:
• nel caso di Agata e Amalia vengono riportate le loro parole e i loro pensieri, anche attraverso l'uso del discorso indiretto libero;
• le contadine bosniache sono raccontate esclusivamente dall'esterno, senza alcuna penetrazione psicologica, e quasi non paiono parlare.
In questo modo, il narratore sottolinea ulteriormente l'impenetrabilità di quel mondo arcaico, impossibile da comprendere per le ragazze viennesi, così come per tutti coloro che non ne conoscono le radici e la quotidiana sofferenza.
Evoluzione di Agata
Tra tutti i personaggi emerge in modo evidente quello di Agata, che nel corso del racconto subisce un'evoluzione.
Appena scesa dalla carrozza la ragazza dimostra la sua totale impreparazione a fronteggiare la deprivazione economica e culturale delle contadine bosniache. Agata, che è stata educata nella grande città ed è abituata a pensare e ad agire razionalmente, comprende subito che i suoi sforzi, la sua buona volontà, il suo pragmatismo, le sue conoscenze sono totalmente inutili. Non ci sono rimedi in una realtà in cui mancano le più indispensabili risorse (né farmaci, né medici, nemmeno un poco di acqua) e le persone appaiono apatiche, arrese all'inerzia di chi ha sperimentato che alla disgrazia non c'è soluzione. Tutto questo, per Agata, è un'amara scoperta dalla quale trae però una consapevolezza nuova, cui dà voce nel dialogo finale con la sorella.
Messaggio del racconto
Sulla carrozza infatti, dopo aver lasciato la famiglia bosniaca, Amalia cerca di confortarla ricorrendo ad argomenti che non possono che suonarci familiari («Nel mondo ci sono ovunque miserie e arretratezza, specie in paesi come questo, ma che si può fare?»), ma Agata reagisce: non accetta che la colpa non sia di nessuno, perché l'orrore della miseria dovrebbe, almeno, provocare un senso di ribellione di fronte a un'ingiustizia che non è meno sconvolgente solo perché apparentemente è senza colpevoli e senza vie d'uscita.
L'autore, in questo modo, affida ad Agata il compito di trasmettere al lettore il messaggio del racconto, che ruota intorno a un concetto ancora oggi attualissimo: la miseria è certamente disumana e crudele, ma l'indifferenza è la sua peggiore alleata.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale del racconto?
- Come vengono utilizzate le descrizioni nel racconto?
- In che modo l'autore caratterizza i personaggi?
- Qual è l'evoluzione del personaggio di Agata?
- Qual è il messaggio del racconto?
Il tema centrale è l'incontro tra mondi profondamente diversi: quello civilizzato di Agata e Amalia e quello arcaico delle campagne bosniache.
Le descrizioni rallentano il ritmo narrativo, enfatizzano l'immobilità e l'impotenza dei personaggi, e conferiscono al racconto un crudo realismo.
L'autore utilizza un punto di vista oggettivo per mostrare i movimenti e gli atteggiamenti dei personaggi, evidenziando la distanza tra i mondi attraverso le parole e i pensieri di Agata e Amalia, mentre le contadine bosniache sono descritte solo dall'esterno.
Agata evolve comprendendo l'inutilità dei suoi sforzi razionali di fronte alla miseria delle contadine bosniache, acquisendo una nuova consapevolezza espressa nel dialogo finale con la sorella.
Il messaggio del racconto è che la miseria è disumana e crudele, ma l'indifferenza è la sua peggiore alleata, come espresso attraverso la reazione di Agata.