paoletz00
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il pensiero di Darwin influenzò la letteratura, portando un realismo diverso dal primo ottocento, che era più storico che scientifico.
  • Madame Bovary di Flaubert segnò il passaggio verso un'indagine scientifica e introdusse l'impersonalità nella narrativa.
  • La narrativa del periodo si concentrò sulla rappresentazione della realtà quotidiana, evidenziando contesti politici e sociali, come fece Manzoni.
  • Il naturalismo emerse in Francia nella seconda metà dell'ottocento, con Emile Zola come figura principale.
  • Zola, nel suo "Romanzo sperimentale", promosse l'idea che il romanziere debba essere osservatore e sperimentatore, spingendo la società al miglioramento.

Indice

  1. L'influenza di Darwin sulla letteratura
  2. Il passaggio al realismo scientifico
  3. Il naturalismo e il suo manifesto

L'influenza di Darwin sulla letteratura

I pensieri dello scienziato Darwin diedero vita anche a riflessioni in campo letterario e al realismo. La volontà di essere realisti era presente anche nel primo ottocento, nel romanticismo, ma con caratteri differenti: infatti nei romanzi del primo ottocento la tendenza realista era soprattutto allo scopo di realizzare un’indagine storica. Per lo più nel primo ottocento i realisti non applicarono il metodo scientifico alla narrativa.

Il passaggio al realismo scientifico

A segnare il passaggio fra l’attenzione alla storia e l’indagine scientifica propria del secondo ottocento fu Madame Bovary di Flaubert, un romanzo in cui l’autore tenta di non essere presente come narratore. È quindi Flaubert ad inaugurare l’impersonalità. La narrativa di questo periodo sentì poi l’esigenza di rappresentare la realtà quotidiana, cogliendone in modo problematico i risvolti politici e sociali, inserendo i personaggi in un preciso contesto storico e ambientale, così come fece Manzoni.

Il naturalismo e il suo manifesto

Questo atteggiamento degli artisti diede vita al naturalismo, una corrente letteraria che nacque in Francia nella seconda metà dell’ottocento, il cui maggiore esponente fu Emile Zola che compose nel 1880 il Romanzo sperimentale, un saggio che viene considerato il manifesto del naturalismo. In questo saggio Zola afferma che il romanziere come lo scienziato deve essere insieme osservatore e sperimentatore, considera l’arte come una riproduzione oggettiva del reale governata dalle leggi della natura, rivendica l’impegno morale dello scrittore che, mettendo in luce le cause dei fenomeni sociali, deve indurre la società stessa a intervenire per modificarli e migliorarli.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community