Concetti Chiave
- "Se questo è un uomo" di Primo Levi è un capolavoro che racconta l'esperienza personale dell'autore in un campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale.
- Il libro descrive il viaggio di deportazione ad Auschwitz, caratterizzato da condizioni disumane e dalla morte di molti prigionieri.
- Levi narra la vita miserabile nel campo, dove i prigionieri subiscono privazioni fisiche e morali per annientare la loro umanità.
- La monotonia delle giornate si alterna a incubi notturni, con la paura di non essere creduto e di perdere la razione di cibo.
- Levi identifica due categorie di prigionieri: i "sommersi", che si arrendono alla disumanità, e i "salvati", che cercano di sopravvivere trovando ruoli più sicuri.
Indice
Il viaggio verso Auschwitz
“Se questo è un uomo” rappresenta il capolavoro assoluto di Primo Levi oltre che ad essere una delle opere più famose che risalgono al periodo della seconda guerra mondiale, racconta infatti dell’esperienza in prima persona dell’autore in un campo di concentramento, dopo che era stato catturato a causa delle sue origini ebraiche. Nel primo capitolo lui e gli altri ebrei vengono deportati ad Auschwitz in Polonia in un lungo viaggio in un treno merci, ovviamente le condizioni sono pessime, i prigionieri hanno poco cibo e poca acqua, senza contare il poco spazio, proprio per questo diversi di loro perdono la vita e il resto è costretto a vivere con dei cadaveri. Una volta arrivati nel campo di concentramento, gli uomini vengono rasati, obbligati a farsi una doccia gelida tutti insieme e poi costretti ad indossare una divisa che sul braccio aveva il numero di riconoscimento, il quale veniva anche tatuato sul braccio.
La vita nel campo di concentramento
Primo Levi si sofferma sulla misera vita che lui e i suoi compagni sono costretti a vivere, in un luogo costruito per prelevare anche l’ultimo briciolo di umanità che è rimasto in loro, facendoli morire sia fisicamente che moralmente. Le giornate del protagonista sono monotone e alienanti, le notti invece sono tormentate da due incubi costanti, ovvero la paura di non essere creduto quando racconterà l’esperienza in futuro, sempre se riuscirà a sopravvivere, e la paura che anche la piccola razione di cibo che gli viene concessa venga rubata da qualcun altro e che quindi debba andare un altro giorno ad affrontare il freddo e la pesantezza dei lavori.
Sopravvivenza e categorie umane
Ad ogni prigioniero è infatti assegnato un lavoro specifico che nel caso di Primo Levi è inizialmente quello di trasportare traversine di legno per la costruzione di una ferrovia, il tutto con la costante permanenza della morte, sia dei compagni che cadono per la stanchezza e la debolezza, sia di coloro che vengono giustiziati, sia dal fumo che sale dai camini di Birkenau dove vengono bruciati i cadevi dei deportati. In questo inferno, Levi riscontra due categorie di uomini che corrispondono a due tipologie di atteggiamenti diversi di fronte a tale disumanità: da una parte ci sono i sommersi, ovvero coloro che si stavano lentamente ma progressivamente lasciando andare, e i salvati, che invece cercavano di trovare una posizione più rilevante, di comando, per poter sopravvivere, Levi ad esempio entrò nel laboratorio chimico del campo in quanto prima di entrare fece un esame che gli permise di svolgere questa professione.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del libro "Se questo è un uomo" di Primo Levi?
- Come viene descritto il viaggio verso Auschwitz nel libro?
- Quali sono le paure principali di Primo Levi durante la sua prigionia?
- Quali categorie di prigionieri identifica Levi nel campo di concentramento?
Il libro racconta l'esperienza personale di Primo Levi in un campo di concentramento durante la seconda guerra mondiale, evidenziando le condizioni disumane e la lotta per la sopravvivenza.
Il viaggio verso Auschwitz è descritto come un lungo e terribile viaggio in un treno merci, con condizioni pessime, poco cibo e acqua, e la presenza di cadaveri tra i prigionieri.
Levi teme di non essere creduto quando racconterà la sua esperienza in futuro e ha paura che la sua razione di cibo venga rubata, costringendolo a sopportare ulteriormente il freddo e la fatica.
Levi identifica due categorie di prigionieri: i "sommersi", che si lasciano andare alla disperazione, e i "salvati", che cercano di ottenere posizioni di comando per aumentare le loro possibilità di sopravvivenza.