Concetti Chiave
- Alfonso Gatto was born in 1909 in Salerno to a fairly well-off family; his father was a provincial official.
- He showed an early inclination for humanities, enrolling in Literature and Philosophy at the University of Naples, though he never graduated.
- Gatto's literary career began with the publication of his first poetry collection, "Isola," in 1932.
- He became involved in communist activities, leading to his imprisonment in Milan's San Vittore prison.
- Gatto achieved significant literary success with his poetry and continued to write and engage in journalism until his death in 1976.
Indice
Infanzia e Studi di Alfonso Gatto
Alfonso Gatto nacque nel 1909 nella città di Salerno da una famiglia che può considerarsi come abbastanza benestante, il padre ricopriva infatti il ruolo di funzionario della provincia. Alfonso Gatto mostrò sin da molto giovane la sua attitudine per gli studi umanistici e infatti si iscrisse alla facoltà di Lettere e Filosofia presso l’università di Napoli, anche se però non arrivò mai alla laurea effettiva.
Primi Successi e Problemi Legali
Tuttavia nel frattempo la sua carriera letteraria aveva già iniziato a muovere i primi passi tra le case editoriali, in particolare la sua prima raccolta di versi venne pubblicata nel 1932 con il titolo di “Isola”, e per proseguire l'ambizione del suo successo come scrittore, decise di trasferirsi a Milano due anni dopo anche se qui Gatto passò diversi guai, divenne infatti un militante comunista e venne arrestato successivamente anche con l'accusa di aver fatto cospirazioni, questa accusa gli causò quindi alcuni mesi di prigionia nel carcere milanese di San Vittore.
Carriera Letteraria e Impegno Politico
Una volta uscito di prigione e maturato, si traferì a Firenze e insieme all’amico e collega Vasco Pratolini diresse per alcuni anni la rivista ermetica “Campo di Marte” e nel frattempo venne pubblicata una seconda opera, ovvero la raccolta di poesie nota come “Morto ai paesi”, che gli provocò un successo ancora più grande ed elesse il suo nome tra i più importanti poeti di inizio secolo. Questo suo successo lo portò anche ad assumere il ruolo di professore di lettere al liceo artistico di Bologna nel 1941 ma presto abbandonò questo lavoro per ritornare a Milano e perseguire l’obiettivo di condanna al regime fascista senza però determinare la fine della sua carriera, nel 1944 uscì infatti una nuova raccolta di versi chiamata “Amore della vita” e tre anni dopo “Il capo sulla neve”, con poesie scritte durante il periodo della lotta antifascista e della liberazione, a questa raccolta vennero uniti altri componimenti e poi pubblicati nel 1966 con il titolo “La storia delle vittime”.
Attività Postbellica e Giornalismo
Dopo la guerra, Gatto continuò la sua attività per il partito comunista fino al 1951, quando si distaccò senza però abbandonare il giornalismo, diventò infatti inviato speciale per diverse testate, ma senza neanche abbandonare l’attività letteraria, negli anni cinquanta e sessante vennero infatti pubblicate diverse opere come “Rima di viaggio per la terra dipinta” o “La forza degli occhi”. Alfonso Gatto morì nel 1976, all’età di sessanta sette anni, a causa di un incidente stradale.
Domande da interrogazione
- Quali furono i primi passi della carriera letteraria di Alfonso Gatto?
- Quali problemi legali affrontò Alfonso Gatto durante la sua vita?
- Come si sviluppò l'impegno politico di Alfonso Gatto nella sua carriera?
- Quali furono le attività di Alfonso Gatto dopo la Seconda Guerra Mondiale?
Alfonso Gatto iniziò la sua carriera letteraria con la pubblicazione della sua prima raccolta di versi intitolata "Isola" nel 1932, e successivamente si trasferì a Milano per perseguire il suo successo come scrittore.
Alfonso Gatto divenne un militante comunista e fu arrestato con l'accusa di cospirazione, trascorrendo alcuni mesi nel carcere milanese di San Vittore.
Dopo la prigionia, Gatto si trasferì a Firenze, dove diresse la rivista "Campo di Marte" e continuò a scrivere poesie che riflettevano il suo impegno antifascista, come "Amore della vita" e "Il capo sulla neve".
Dopo la guerra, Gatto continuò a sostenere il partito comunista fino al 1951 e lavorò come inviato speciale per diverse testate giornalistiche, continuando anche la sua attività letteraria con la pubblicazione di opere come "Rima di viaggio per la terra dipinta".