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Concetti Chiave

  • "Mistero Buffo" di Dario Fo è una celebre opera teatrale presentata per la prima volta nel 1969, frutto di anni di ricerca su documenti medievali e testi censurati.
  • L'opera recupera la figura dei giullari medievali per smascherare le ingiustizie sociali, concentrandosi su un monologo che critica principalmente la chiesa secolarizzata.
  • Fo esclude dalla critica alcuni personaggi religiosi, come i frati mendicanti e figure evangeliche, sottolineando la loro autenticità e povertà.
  • La commedia utilizza il "grammelot", un linguaggio pseudo-maccheronico che combina suoni onomatopeici e gestualità per trasmettere emozioni universali.
  • La risata, secondo Fo, è vista come uno strumento potente di redenzione e critica sociale, offrendo una rappresentazione universale dell'umanità.

Indice

  1. L'origine e il significato di Mistero Buffo
  2. Critica sociale e personaggi redenti
  3. Il potere della risata e il grammelot

L'origine e il significato di Mistero Buffo

“Mistero Buffo” incarna una delle più famose rappresentazioni teatrali associate al nome di Dario Fo, venne rappresentata per la prima volta il primo ottobre del 1969 e simboleggia anche un lavoro di ricerca costante e duro a cui Fo stava lavorando da diversi anni. L’opera infatti è il risultato di documenti medievali europei, testi censurati da secoli, messa in scena di personaggi passati di moda quali giullari e popolani, anche il titolo stesso dello spettacolo appare come un riferimento all’omonima opera di Vladimir Majakovskij del 1918, in cui il termine mistero faceva riferimento alla sua interpretazione più antica, quando nel mondo greco significava una rappresentazione sacra.

Gli anni sessanta per l’Italia, ma in generale in diverse parti del mondo, erano però il periodo delle rivolte studentesche e della ribellione alla tradizione, quindi Dario Fo ha l’obiettivo di recuperare lo spirito dei giullari di corte medievali per riportare a galla soprattutto la loro capacitò di smascherare le ingiustizie sociali, dunque vengono eliminati i dialoghi a favore di un intero monologo. Il bersaglio verso cui queste invettive si scaglia è principalmente la chiesa secolarizzata, l’autore vuole infatti sottolineare come gli uomini di chiesa abbiano sempre avuto la tendenza a lasciarsi corrompere dai soldi e dal potere alle spese dei più poveri, che loro dovrebbero amare e proteggere.

Critica sociale e personaggi redenti

Tuttavia, Fo preleva da questa equazione alcuni personaggi, come i frati degli ordini mendicanti, in quanto essi, a differenza di vescovi e papi, hanno fatto un voto alla povertà, inoltre perdona anche diverse figure evangeliche come la Madonna, che viene ricordata nell’immagine sotto la croce del figlio morto mentre rimpiange di aver accettato le parole dell’arcangelo Gabriele, quasi come se incolpasse se stessa della tragica morte del figlio.

Il potere della risata e il grammelot

Dunque, la critica della società contemporanea passa ad una rappresentazione più generale ed universale dell’umanità, la cui redenzione si trova nella risata, considerata da Fo come il potere più potente del mondo. Fondamentale è anche il grammelot, definito come “un linguaggio pseudo-maccheronico, cioè composto da sproloqui, apparentemente senza senso compiuto”, sono infatti dei suoni onomatopeici che vogliono richiamare la pronuncia di parole di lingue straniere, il tutto tenuto insieme dalla gestualità e dalla pantomima, in modo da comunicare l’universalità degli stati d’animo descritti, in quanto prelevati dal riferimento ad una lingua precisa.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine e il significato di "Mistero Buffo"?
  2. "Mistero Buffo" è una rappresentazione teatrale di Dario Fo, presentata per la prima volta nel 1969. È il risultato di una ricerca su documenti medievali e testi censurati, con l'obiettivo di recuperare lo spirito dei giullari medievali per smascherare le ingiustizie sociali, in particolare quelle della chiesa secolarizzata.

  3. Come viene utilizzata la critica sociale in "Mistero Buffo"?
  4. La critica sociale in "Mistero Buffo" si concentra sulla chiesa secolarizzata, evidenziando la corruzione degli uomini di chiesa. Tuttavia, Fo risparmia alcuni personaggi come i frati mendicanti e figure evangeliche come la Madonna, sottolineando la loro povertà e umanità.

  5. Qual è il ruolo della risata e del grammelot in "Mistero Buffo"?
  6. La risata è vista come il potere più potente del mondo, capace di portare redenzione all'umanità. Il grammelot, un linguaggio pseudo-maccheronico, utilizza suoni onomatopeici e gestualità per comunicare universalmente gli stati d'animo, senza legarsi a una lingua specifica.

  7. In che modo "Mistero Buffo" si collega alle rivolte degli anni sessanta?
  8. "Mistero Buffo" si inserisce nel contesto delle rivolte studentesche degli anni sessanta, periodo di ribellione alla tradizione. Dario Fo utilizza lo spirito dei giullari medievali per criticare le ingiustizie sociali e sfidare le istituzioni tradizionali, come la chiesa.

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