Sara♥96
Genius
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Concetti Chiave

  • Cesare Pavese was born in 1908 in Santo Stefano Belbo, a small town in Piedmont, Italy, and had a strong attachment to this landscape, often setting his narratives there.
  • After losing his father at a young age and receiving a strict upbringing from his mother, Pavese graduated in 1928 and became a profound expert in English, focusing on translating major Anglo-American literary works.
  • He became part of the Einaudi publishing house and quickly integrated into the literary scene, supporting anti-fascist ideals.
  • During his political exile in Brancaleone Calabro, he began writing "Il mestiere di vivere" and later returned to Turin, where he published influential works like "Lavorare stanca" and "Paesi tuoi".
  • Despite achieving fame, Pavese struggled with personal relationships and inner turmoil, ultimately leading to his suicide in 1950 in a hotel room in Turin.

Indice

  1. Infanzia e Formazione
  2. Carriera Letteraria e Antifascismo
  3. Opere e Fine della Vita

Infanzia e Formazione

Cesare Pavese nacque nel 1908, a santo Stefano Belbo, un paesino in Piemonte, in una famiglia piccolo-borghese. Per questo paesaggio Pavese ebbe una predilezione, tanto da sceglierlo come ambientazione della sua produzione narrativa.

A sei anni il padre morì,Pavese ebbe un'infanzia difficile; dopo un'educazione austera impartitagli dalla madre, si laureò nel 1928.

Profondo conoscitore della linguas inglese e interessato alla letteratura angloamericana di dedicò alla traduzione delle principali opere di importanti autori.

Carriera Letteraria e Antifascismo

Dopo essere entrato nel casa editrice Einaudi, si inserì rapidamente nell'ambiente letterario della città, condividendo la scelta antifascista.

Arrestato e condannato al confino per ragioni politiche, trascorse un anno a Brancaleone Calabro, dove iniziò a scrivere "Il mestiere di vivere".

Opere e Fine della Vita

Ritornato a Torino nel 1936, pubblicò la raccolta di poesie "Lavorare stanca", cui seguì dopo cinque anni "Paesi tuoi". Dopo l'esperienza della guerra, che egli visse lontano dal fronte, ebbe un iniziò di creatività, nel quale scrisse: Feria d'Agosto, Il compagno, Dialoghi con Leucò, Prima che il gallo canti, La bella estate e La luna e il falò.

Al culmine della notorietà si tolse la vita nel 1950, in una camera d'albergo a Torino, ponendo così fine a un'esistenza difficile nei rapporti umani, condizionati dal suo carattere ombroso e introverso, vissuta con intenso struggimento interiore.

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