Concetti Chiave
- "Diarietto invecchiando" è un componimento di Carlo Betocchi scritto principalmente in versi sciolti, con endecasillabi e novenari.
- Le tegole rosse di un tetto al tramonto ispirano una riflessione sulla condizione umana, esposte alle intemperie come l'uomo alle difficoltà della vita.
- Betocchi, con un background in geometria e edilizia, usa immagini familiari per esprimere una filosofia di pazienza e rassegnazione.
- Il componimento esplora il concetto di malessere universale, collegandolo al peccato originale e alla disobbedienza dell'uomo verso Dio.
- La poesia culmina in un'invocazione di misericordia divina, dove la vergogna si trasforma in una preghiera fervente.
“Diarietto invecchiando” rappresenta un componimento prevalentemente scritto in versi sciolti, composto essenzialmente da endecasillabi tranne i novenari che compaiono al nono e all’undicesimo verso, fa parte della raccolta “L’estate di San Martino”, più nello specifico della tredicesima sezione. Come spesso accade nelle poesie di Carlo Betocchi, in particolare di questa raccolta, la riflessione dell’autore parte da un fattore esterno, in questo caso da un tramonto sui “curvi coppi”, ovvero le tegole rosse che decorano un tetto.
Riflessione sulle Tegole
L’immagine è particolarmente suggestiva per lui, prima di diventare poeta e interessarsi alla letteratura, Betocchi aveva infatti perseguito degli studi matematici, diventando geometra per la precisione, inoltre paralllelamente alla sua attività di scrittore aveva anche acquisito alcuni cantieri edilizi, quindi il tetto ha per lui un qualcosa di familiare.
Filosofia di Betocchi
Queste tegole diventano un pretesto per una riflessione più profonda, in quanto esse vengono costantemente esposte a tutte le intemperie meteorologiche, dal caldo torrido al freddo gelido, e quindi idealmente incarnano la condizione universale dell’uomo. Questo confronto di immagini permette inoltre di far emergere la filosofia di Betocchi che si fonda sul concetto di pazienza, ovvero sulla condizione di rassegnazione per un costante e incessante patimento che non trova alcun rimedio possibile.
Riferimento Biblico e Conclusione
La riflessione di Betocchi appare così realistica e intima in quanto sembra che riversi su se stesso questa condizione di malessere universale. Il tutto viene poi collegato ad un riferimento biblico, ovvero al peccato originale che serve per identificare l’origine di questo patimento incessante, secondo lui infatti il dolore, la fatica e la sfortuna penetrano nel mondo dell’uomo a causa della sua disobbedienza iniziale nei confronti del Padre divino, quindi Dio e che gli provoca infatti come prima conseguenza la cacciata dall’eden, ovvero il paradiso terrestre. Il poeta si paragona dunque all’esistenza futile di un verme, in quanto la sua appare ai suoi occhi come estremamente complicata ma senza alcuna svolta positiva, come se la fatica non venisse mai ripagata fino in fondo. L’unica luce in fondo al tunnel viene rappresentata dalla misericordia nei confronti di Dio, come se la vergogna che lui prova per la propria miseria venisse trasformata in quello che lui definisce “n gorgoglio di preghiera”, quindi un’invocazione di perdono nei confronti di Dio.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato simbolico delle tegole nel componimento "Diarietto invecchiando"?
- Come si collega la riflessione di Betocchi al peccato originale?
- Qual è l'unica speranza che Betocchi intravede nel suo componimento?
Le tegole simboleggiano la condizione universale dell'uomo, esposte a tutte le intemperie e rappresentano la pazienza e la rassegnazione di fronte a un patimento incessante.
Betocchi collega il malessere universale al peccato originale, vedendo il dolore e la fatica come conseguenze della disobbedienza dell'uomo a Dio, che ha portato alla cacciata dall'Eden.
L'unica speranza è rappresentata dalla misericordia di Dio, con la vergogna per la propria miseria trasformata in una preghiera di perdono.