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Concetti Chiave

  • Niccolò Machiavelli nacque a Firenze nel 1469 da una famiglia con origini aristocratiche, ma economicamente modesta, ricevendo un'istruzione di base.
  • Entrò in politica nel 1498, diventando segretario del gonfaloniere Pier Soderini, lavorando su incarichi militari e di politica estera.
  • Dopo il ritorno dei Medici nel 1512, fu accusato di congiura, torturato e confinato, periodo in cui scrisse opere come "Il Principe".
  • Nel 1520, il cardinale Giulio dei Medici gli commissionò la scrittura delle "Istorie fiorentine", ma nel 1527 fu nuovamente estromesso dopo il rovesciamento dei Medici.
  • Machiavelli credeva che la fortuna governasse la vita umana e che gli uomini fossero incapaci di controllare desideri e passioni.

Indice

  1. Le origini e l'educazione di Machiavelli
  2. L'ascesa politica di Machiavelli
  3. La caduta e l'esilio di Machiavelli
  4. Il ritorno e le opere di Machiavelli
  5. La visione dell'uomo secondo Machiavelli

Le origini e l'educazione di Machiavelli

Egli nacque a Firenze nel 1469 da una famiglia che vantava origini aristicrotiche ma aveva modeste condizioni economiche. Ciò gli consente di ricevere solo un’istruzione di base che poi approfondirà da autodidatta (es.

non imparerà mai il greco, ma solo il latino). La sua famiglia non era in buoni rapporti con quella dei Medici e quando questi ultimi vengono cacciati per istituire una repubblica condizionata e guidata da Gerolamo Savonarola, Machiavelli si tiene in disparte, pur essendo interessato alle questioni politiche. Gerolamo nacque a Ferrara e viene ricordato soprattutto per le numerose prediche e minacce ai fiorentini e per le condanne al papa. Questa repubblica era teocratica, ossia fortemente influenzata dalla religione.

L'ascesa politica di Machiavelli

Machiavelli entra in politica nel 1498 quando Gerolamo viene messo al rogo e viene istituita una repubblica guidata dal gonfaloniere Pier Soderini, il quale chiede a Machiavelli di diventare suo segretario per collaborare con lui. Machiavelli viene ricordato come il “Segretario Fiorentino” e gli vengono assegnati numerosi incarichi relativi all’organizzazione militare, alla politica interna ma soprattutto alla politica estera. Machiavelli va in missione in vari stati italiani, in Francia e in Tirolo e ciò sarà molto importante per lui per quando elaborerà la sua dottrina politica in cui esprimerà ciò che manda in rovina uno stato e ciò che lo tutela.

La caduta e l'esilio di Machiavelli

Nel 1512 una vittoria degli spagnoli sui francesi riporta al governo di Firenze i Medici (l’Italia era un campo di battaglia). Pier Soderini fugge a Roma, mentre Machiavelli viene accusato di aver aderito ad una congiura contro i medici, incarcerato, torturato e obbligato a restare fuori da Firenze e lontano dall’attività politica in una sua piccola tenuta di periferia chiamata “albergaccio” (viene confinato). Lì Machiavelli scrive le sue opere più importanti, ossia “Il Principe”, “I discorsi sopra la prima deca di Tito Livio”, “I dialoghi sull’arte della guerra” e alcune opere collegabili alla sua visione della realtà, tra cui “La Mandragola” e “Il discorso intorno alla nostra lingua”.

Il ritorno e le opere di Machiavelli

Nel 1520 il cardinale Giulio dei Medici prende in simpatia Machiavelli e gli da l’incarico di scrivere una storia di Firenze, che poi verra intitolata “Istorie fiorentine”. Una volta diventato papa, Giulio dei Medici, offre a Machiavelli qualche incarico di carattere diplomatico. Ciò dura fino al 1527, anno del sacco di Roma, quando il governo fiorentino dei medici viene rovesciato e viene instaurata nuovamente una repubblica. Machiavelli spera in un incarico ma gli viene rinfacciato l’aver collaborato con i Medici e dunque viene esternato nuovamente, per poi morire nel 1527 nella periferia di Firenze.

La visione dell'uomo secondo Machiavelli

Per Machiavelli gli uomini non sono in grado di ricevere gratitudine e inoltre condivide la visione di Ariosto sull’uomo come essere irrazionale. Afferma che la fortuna ha un enorme potere sulla vita degli uomini e l’uomo non è in grado di controllare i propri desideri e le proprie passioni.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini e l'educazione di Machiavelli?
  2. Machiavelli nacque a Firenze nel 1469 da una famiglia aristocratica ma con modeste condizioni economiche, ricevendo un'istruzione di base che approfondì da autodidatta.

  3. Come iniziò la carriera politica di Machiavelli?
  4. Machiavelli entrò in politica nel 1498, diventando segretario del gonfaloniere Pier Soderini e ricevendo incarichi importanti in politica interna ed estera.

  5. Cosa accadde a Machiavelli dopo la caduta di Pier Soderini?
  6. Dopo la vittoria degli spagnoli nel 1512, i Medici tornarono al potere a Firenze, Machiavelli fu accusato di congiura, incarcerato, torturato e confinato nella sua tenuta, dove scrisse le sue opere più importanti.

  7. Quali furono le opere principali scritte da Machiavelli durante il suo esilio?
  8. Durante il suo esilio, Machiavelli scrisse "Il Principe", "I discorsi sopra la prima deca di Tito Livio", "I dialoghi sull’arte della guerra", "La Mandragola" e "Il discorso intorno alla nostra lingua".

  9. Qual è la visione dell'uomo secondo Machiavelli?
  10. Machiavelli vede l'uomo come incapace di ricevere gratitudine, irrazionale e dominato dalla fortuna, che ha un grande potere sulla vita umana.

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