Concetti Chiave
- Machiavelli utilizza il centauro Chirone per evidenziare la necessità di unire forza e morale nella leadership, superando visioni tradizionali.
- Chirone, figura mitologica, diventa simbolo della natura umana duale, che comprende sia l'uso della forza che l'osservanza delle leggi.
- Il principe deve padroneggiare le caratteristiche del leone e della volpe, ossia la forza e l'astuzia, per un'efficace azione politica.
- Machiavelli ribalta la tradizione classica, reinterpretando le immagini della volpe e del leone come simboli positivi nell'agire politico.
- L'approccio di Machiavelli sottolinea l'importanza di adattare le qualità animali ai contesti politici per il successo del principe.
Il Dualismo del Potere
Allo scopo di dimostrare come il principe nuovo debba rimettere in discussione certe teorie consolidate, Machiavelli non esita a ribaltare affermazioni ampiamente acquisite. È quanto accade con la tesi secondo la quale esercitare il potere nel rispetto delle leggi della morale sarebbe tipico degli uomini, mentre farlo servendosi della forza sarebbe proprio delle bestie. L’esempio del centauro Chirone viene utilizzato proprio a tale scopo: questo essere ibrido, metà uomo e metà cavallo, cui la tradizione mitologica assegna il compito di saggio educatore di insigni eroi e principi dell’antichità, fra cui Achille, è la dimostrazione che queste due modalità di comportamento politico possono e debbono coesistere e che esse sono proprie della stessa natura dell’uomo. In tal modo un personaggio mitologico si trasforma in una figura antropologica, allo scopo di sottolineare la naturalità dell’uso della forza al pari di quella delle leggi. Gli antichi, nella loro saggezza, avevano compreso questo dualismo e il fatto che la componente istintiva nell’uomo non può essere eliminata, al di là di ogni visione idealizzata; e l’avevano dunque rappresentata attraverso l’immagine del centauro.
Simbolismo Animale nel Principe
In questo capitolo Machiavelli utilizza anche un’altra immagine di grande efficacia: quella della volpe e del leone, a indicare le due qualità che deve avere il principe. Se la scelta dei due animali s’inserisce in una tradizione consolidata (quella delle favole aventi animali per protagonisti), è del tutto originale, invece, l’assunzione di queste due figure a simboli positivi dell’agire politico. Può essere utile, per cogliere lo scarto rispetto alla tradizione precedente, ricordare che in uno dei testi più noti della tradizione classica, il De officiis di Cicerone, gli stessi animali erano eletti a emblema di negatività. Questo passo viene del tutto rovesciato nel Principe, dove Machiavelli afferma che «quello che ha saputo meglio usare la golpe [ovvero “la furbizia”, “l’inganno”], è meglio capitato» (rr. 30-31).
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del dualismo del potere secondo Machiavelli?
- Come vengono utilizzati i simboli animali nel "Principe" di Machiavelli?
- In che modo Machiavelli si discosta dalla tradizione classica nel suo uso dei simboli animali?
Machiavelli sostiene che il potere deve essere esercitato sia attraverso la morale che la forza, come dimostrato dall'esempio del centauro Chirone, che rappresenta la coesistenza di queste due modalità di comportamento politico.
Machiavelli utilizza la volpe e il leone come simboli positivi delle qualità necessarie per un principe, ribaltando la tradizione classica che li vedeva negativamente, e sottolineando l'importanza della furbizia e della forza nell'agire politico.
Machiavelli si discosta dalla tradizione classica, come quella del "De officiis" di Cicerone, trasformando la volpe e il leone da emblemi di negatività a simboli positivi di abilità politica nel "Principe".